17 Agosto 2016
22:00
Si allungano i tempi per accendere gli occhi elettronici sulla città di Alessandria
ALESSANDRIA – Dove l’occhio umano non arriva, lo sguardo elettronico di una telecamera può essere fondamentale per riconoscere l’autore di un reato. Utili ad aumentare il senso di sicurezza percepito dai cittadini, i sistemi di videosorveglianza rappresentano un valido supporto anche per le Forze dell’Ordine che anche grazie a quei fotogrammi riescono a individuare e incastrare in breve tempo gli autori di reati. E’ successo, pochi giorni fa, anche ad Alessandria. La telecamera privata puntata da un commerciante sulla sua tabaccheria in Corso Acqui ha permesso alle Volanti di mantenere la flagranza di reato e arrestare così l’uomo che poco prima aveva spaccato il finestrino di un’auto e rubato una borsa lasciata sul sedile. Non in tutte le vie e strade, ovviamente, può esserci una telecamera ma è anche vero che nel capoluogo da tempo si lamenta l’assenza di occhi elettronici in grado di monitorare e registrare quanto accade ad Alessandria. Nel caso dei giorni scorsi è arrivato in soccorso il tabaccaio del quartiere Cristo ma non sempre va così. Non tutti i privati hanno sistemi di videosorveglianza e, a quanto pare, i tempi per riaccendere o sostituire almeno una parte delle oltre trenta videocamere del Comune da tempo spente saranno però “più lunghi del previsto”. A luglio, ha spiegato l’assessore al bilancio Giorgio Abonante, la Giunta ha affidato l’incarico per verificare la rete di sottoservizi che si è però rivelata ben più ingarbugliata del previsto. “La ditta incaricata si è trovata davanti cavi non segnati che non si capisce da dove arrivano o dove vanno a finire. Questa è certo una ragione per cui il vecchio sistema di sorveglianza non ha funzionato, al di là delle qualità non eccelsa delle stesse telecamere”. In Comune, ha aggiunto, non è stata neppure trovata una “memoria storica” di questa rete e, quindi, il lavoro della ditta si è inesorabilmente allungato. La relazione sui sottoservizi, ha aggiunto Abonante, è però fondamentale per la Giunta per decidere il da farsi. Proprio sulla base del report l’amministrazione valuterà quante telecamere installare, o eventualmente riparare, tenendo conto anche dell’analisi fatta nei mesi scorsi durante il tavolo in Prefettura con le Forze dell’Ordine. “Per azionare le prime 10 o 12 telecamere, comunque, serviranno almeno altri 4 o 5 mesi. Onestamente speravo in tempi più brevi ma la situazione che ci siamo trovati ad affrontare è più complicata del previsto“. Definita la rete dei sottoservizi l’amministrazione dovrà anche stanziare le risorse necessarie per “accendere” gli occhi elettronici della città. “I fondi non ci sono ancora. Li avevamo stanziati nel 2015 ma all’epoca non c’era il tempo per preparare la struttura dei sottoservizi e quindi la somma non è stata più rimessa nel bilancio 2016, in attesa di capire davvero come si può intervenire. In base alla mappa tracciata durante le riunioni del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza servirebbero circa 35 punti di video sorveglianza per arrivare a un’ottima copertura della città ed è chiaro che questo risultato si potrà raggiungere solo a step e negli anni. Quello che preme a questa Giunta è quindi preparare in maniera seria il campo.In questo modo qualunque intervento futuro sarà supportato da una infrastruttura adeguata, così da non buttare via soldi come, a mio avviso, fatto in passato”.