5 Settembre 2016
13:17
L’alfabeto delle emozioni di Alessandria-Livorno, dalla A alla Z
ALESSANDRIA – La strada tracciata è quella giusta. Vero non si tratta ancora del sentiero dorato che porta Doroty verso Oz a incontrare il potente mago, ma la sensazione è che presto potrebbe diventarlo. Lo dicono i sorrisoni stampati sulle facce di dirigenti e giocatori. Lo dicono i sei punti in classifica e i quattro gol segnati con solo uno subito. Lo dice un mercato da urlo che ha dato a Braglia una squadra competitiva e cattiva (agonisticamente parlando) al punto giusto. Noi però c’è la prendiamo comoda. Partita dopo partita. Assaporando un campionato che per ora è partito col piede giusto.
A: “Aaaahhh come gioca Gonzalez”. Ci scuserà Maurizio Mosca se gli rubiamo il tormentone ma, ragazzi, in LegaPro un giocatore così è super lusso. Braglia a inizio stagione gli ha detto “fai quello che vuoi basta che ci dai una mano“. E lui l’ha preso in parola.
B: Come i brividi che corrono lungo la schiena. Vedere un Moccagatta con quattromila persone è una gioia per gli occhi, oltre che per il cuore.
C: La calma è la virtù dei forti. Ed è proprio quella che Braglia chiama a gran voce: “Siamo solo alla seconda”. Stay easy.
D: La doppietta. Prima in carriera per Iocolano che arriva in sala stampa con un sorriso che fa luce, come quella accesa in una partita che poteva essere da brividi.
E: La prova era di quelle erculee ma i grigi, oltre alla forza della clava, dimostrano di saprei usare anche il fioretto. Del resto con Ioco-Gonza-Marras tutto pare più semplice.
F: Forza quattro. Non il famoso gioco con gettoni rossi e gialli, ma quel quartetto che lì davanti fa davvero paura. Il Napoli aveva i tre tenori? Beh, ora noi ne abbiamo addirittura quattro.
G: Quattro sono i gol segnati dalla squadra di Braglia in due partite e solo uno subito (per lo più su calcio di rigore). Meglio di così…
I: Iocolano, gioie e dolori. Lo zampino ce lo mette sempre. Sia nei gol realizzati (due più il tap-in di Gonzalez), sia nell’azione del rigore livornese. Iocolatomico.
L: Ci si aspettava di più da questo Livorno. Ma dopo questa partita si capisce perché ha salutato la B abbracciando il purgatorio della LegaPro.
M: Sempre più leader, sempre più colonna di questa squadra. Mezavilla non arretra di un centimetro. Imposta, spezza il gioco degli avversari, guida la squadra. Factotum.
N: Noi della Nord. Quelli che cantano sempre. Quelli che amano l’Alessandria. Quelli che sanno… beh non diciamolo per non portare sfiga!
P: Presidenti a confronto. Di Masi elegantissimo come sempre. Manca invece il parapioggia fortunato giallo a Spinelli che incassa i tre gol e saluta in anticipo il Moccagatta. Fischiatissimo.
Q: “Questione di tempo per vedere Sestu in campo”. Il campionato è lungo e l’ex Chievo può trovare la condizione con calma. Del resto se i risultati sono questi…
R: Rigore netto per il Livorno. E se ad ammetterlo è chi l’ha provocato…
S: Ad Alessandria Spinelli se lo ricordano benissimo. Ecco perché viene fischiato (e non solo) dall’inizio alla fine. E se poi sono anche i tifosi livornesi a invitarlo gentilmente a vendere la società il Mocca non può che applaudire.
T: Tanta roba. Come quella vista contro il Livorno. È vero, c’è ancora tanto da fare soprattutto sui passaggi (vero Manfrin?) ma la strada pare davvero quella giusta.
U: Un tempo. Solo uno per vedere i grigi andare in gol non una, non due, ma ben tre volte. E la goduria è assicurata.
V: Entra e segna. Vantaggiato non era ancora in condizione e Foscarini lo usa come spauracchio. Segna il gol che riapre la partita. Tanto a chiuderla ci pensa Ioco.
Z: Zero sono i punti portati a casa dal Livorno in questa gara. Il Moccagatta sempre più fortino.
Federico Capra
Foto di Ilaria Cutuli