17 Settembre 2016
22:00
“PianoEchos”: le rapsodie ungheresi protagoniste tra le mura del Castello di Frassinello
FRASSINELLO – Il festival delle settimane pianistiche itineranti in Monferrato di PianoEchos che si concluderà il 2 ottobre a Casale Monferrato con la strepitosa Berliner Symphoniker e si avvale della direzione artistica di Sergio Marchegiani, prosegue con un nuovo appuntamento il 18 settembre. Una rassegna musicale che ogni anno si evolve sempre più, nelle collaborazioni, nella scelta di scenografiche e suggestive location del nostro Monferrato e di artisti di fama internazionale.
Contenitore di questo appuntamento sarà il fiabesco Castello di Frassinello Monferrato, un tempo della casata dei Nemours, con il concerto “Liszt, numerologia di una vita” eseguito dalle 17.30 dal coinvolgente e virtuoso pianista Vincenzo Balzani. Saranno infatti i pezzi del compositore e direttore d’orchestra ungherese Liszt a essere suonati da Balzani, tra i quali quelli della nota raccolta Rapsodie ungheresi.
Vincenzo Balzani
Nato a Milano nel 1951, si diploma in pianoforte con il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio “G. Verdi” della sua città sotto la guida di Alberto Mozzati.
Inizia la carriera concertistica a soli 14 anni vincendo i Concorsi Pianistici Nazionali di La Spezia e “Förster-Ricordi” di Milano. A 16 anni si aggiudica il “Premio Liszt” al Concorso Internazionale “Maria Canals” di Barcellona e, tre anni più tardi, vince il Secondo Premio al “Pozzoli” di Seregno, il Primo Premio assoluto al “Città di Treviso” e al “F.P. Neglia” di Enna ed il Primo Premio al prestigioso Concorso Internazionale “G.B. Viotti” di Vercelli.
Nel corso della sua carriera Vincenzo Balzani ha effettuato tournée in tutto il mondo, tenendo oltre mille concerti per le più importanti società e nei teatri più prestigiosi: Teatro alla Scala di Milano, San Carlo di Napoli, Comunale di Bologna, Petruzzelli di Bari, Regio di Torino, Olimpico di Roma, Festival di Bergamo e Brescia, Festival dei Due Mondi di Spoleto, Settembre Musica di Torino, ecc.
Ha effettuato numerose registrazioni radiotelevisive ed inciso LP e CD con musiche di Scarlatti, Mozart, Hummel, Beethoven, Chopin (integrale degli Studi), Rossini/Liszt, Schubert/Liszt, ecc.
Dal 1973 è titolare della cattedra di pianoforte principale e attualmente insegna presso il Conservatorio “G. Verdi” di Milano; da diversi anni tiene inoltre corsi di alto perfezionamento, masterclass e conferenze sia in Italia che all’estero.
È regolarmente invitato a far parte di giurie di Concorsi nazionali e internazionali: G.B. Viotti, Rina Sala Gallo, Pozzoli, Torrefranca, London World Piano Competition, A.M.A. Calabria, “Tchaikovsky junior” di Kurashiki, Gante, Città di Treviso, ecc.
Hanno scritto di lui: “Acceso entusiasmo per il formidabile Vincenzo Balzani esecutore delle impervie Brahms-Paganini ed acclamazioni a non finire” (Corriere della Sera, Franco Abbiati); “Magnifica in Scarlatti l’uguaglianza e la rapidità dei ribattuti, degli ornamenti, degli arpeggi…” (La Stampa, Massimo Mila); “Possiede una sicurezza di mano assolutamente fuori del comune ed un modo di affrontare le opere musicali, quasi di aggredirle, che si impone per freschezza e comunicativo entusiasmo” (Epoca, Giulio Confalonieri); “Furioso trionfatore di ogni ostacolo tecnico, capace di sonorità e di agilità travolgenti, ha trascinato il pubblico ad un grandissimo applauso” (Il Giorno, Lorenzo Arruga); “Balzani possiede una travolgente perentorietà: col suo pianismo insieme brillante ed impetuoso ha letteralmente sbalordito” (Il Gazzettino, Mario Messinis); “Dominatore della tastiera nella Totentanz di Liszt e fervido e sensibile interprete del Concerto per la mano sinistra di Ravel… ha ottenuto ovazioni trionfali” (La Gazzetta del popolo, Massimo Bruni); “Sorprendente maturità: la sua interpretazione è piena di grazia e di dolcezza sentimentale ed è regolata da una cantabilità molto intima e da un virtuosismo non aggressivo” (Discoteca alta fedeltà, Piero Rattalino); “Vincenzo Balzani non è solo un concertista. È qualcosa di più ed il pubblico lo sa bene. Prima di essere pianista, e di forte temperamento, Balzani è un esploratore coraggioso che scruta nell’universo del pianoforte e fa quindi di ogni suo concerto una panoramica storica e culturale, ed inoltre non fallisce mai il rapporto emozionale con il pubblico” (Il Piccolo di Trieste, Gianni Gori).