30 Settembre 2016
03:28
Referendum: il centrodestra alessandrino unito nel No
ALESSANDRIA – Uniti nel no. Il centrodestra alessandrino, composto da Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia e Udc si compatta in vista del referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre. Lo hanno annunciato in una conferenza congiunta gli esponenti dei quattro partiti Ugo Cavallera, Riccardo Molinari, Federico Riboldi e Giovanni Barosini. “No alla riforma del Governo Renzi, perché non si cambia la Costituzione con un colpo di mano di una finta maggioranza, una Costituzione che deve unire e non dividere. Np, perché il combinato disposto con la legge elettorale porta a un premierato assoluto, facendo saltare pesi e contrappesi. No, perché il nuovo Senato è solo un pasticcio. No, perché non funziona il riparto di competenze Stato-Regioni-Autonomie locali. No, perché si sostituisce un centralismo al pluralismo e alla sussidiarietà, creando inefficienza. No, perché non si valorizza il principio di responsabilità”. Quello del centro destra con l’Udc è un NO, “che – sottolinea Ugo Cavallera (FI) – è ragionato e non pregiudiziale. NO alle conseguenze che la riforma porterebbe con sé, la riforma di una maggioranza raccogliticcia espressione di un Governo ‘costruito in provetta’, mai eletto dagli italiani. Il quesito proposto è articolato e, come tale, andava spacchettato. Ma purtroppo non c’è stata trasparenza. Non parliamo di ‘truffa’, però è chiaro che qualcosa non va”. “La battaglia non è solo politica – rimarca Riccardo Molinari (Lega Nord) – ma per evitare gli effetti infausti che la ‘Boschi-Renzi’ porterebbe con sé. Siamo tutti contrari perché la riforma è scritta così male che scontenta tutti: il procedimento legislativo sarà appesantito; il Senato avrà comunque poteri di veto inquietanti; le Regioni diventeranno enti meramente amministrativi. Roma potrà sempre e comunque sostituirsi al territorio. I senatori non sarebbero più eletti direttamente e c’è il rischio che non tutti i partiti siano rappresentati. La Lega, ad esempio, ad oggi non avrebbe alcun rappresentante piemontese o ligure se passasse questa riforma. E inoltre con questa riforma si costituzionalizza l’appartenenza dell’Italia all’Unione Europea, un fatto inquietante.”. “La battaglia non è per mandare a casa il premier che, intanto, non se ne andrà comunque – incalza Federico Riboldi (FdI) – ma per ribadire un presidenzialismo forte, quello che abbiamo sempre sostenuto e che non è certo quello proposto dall’attuale presidente del Consiglio, un simil-premierato. Renzi siede a Palazzo Chigi in modo illegittimo e non può cambiare la Costituzione a suo piacimento. In questo modo il Pd avrebbe una maggioranza bulgara. Si tratta di una riforma spuria, che cura gli interessi di bottega. Va bene la semplificazione che deve essere fatta tagliando, ma con buon senso. La nostra vittoria, per quanto difficile, è a portata di mano. Insieme possiamo farcela”. “C’è bisogno di riforme – spiega Giovanni Barosini (Udc) – ma non con queste modalità. La ‘finta’ abolizione del Senato prosegue la ‘finta’ abolizione delle Province. I costi di Palazzo Madama, ad esempio, sarebbero ridotti solo del 9%. No a una riforma confusa e incompiuta”.
Diversi gli incontri con la cittadinanza fissati nelle prossime settimane, organizzati dai comitati per il No di Lega Nord e Forza Italia o insieme: il 6 ottobre a Ovada, il 10 ottobre a Tortona con ospite il senatore azzurro Malan, l’11 ottobre al quartiere Cristo di Alessandria, il 12 ottobre ad Arquata Scrivia e a Mandrogne, il 14 ottobre a San Michele, il 18 ottobre a Spinetta Marengo, il 27 ottobre a Casale.
Una sinergia, quella tra le quattro forze di centrodestra, propedeutica a un lavoro comune anche nell’ottica delle elezioni amministrative ad Alessandria del 2017. “Si stanno creando le condizioni ottimali per lavorare insieme” ha sottolineato Ugo Cavallera. “A ottobre ci sarà un appello alla partecipazione dei cittadini per la realizzazione del programma elettorale” ha sottolineato l’ex sindaco di Alessandria, Piercarlo Fabbio.