6 Ottobre 2016
11:32
Scontro Cgil-Damiani sull’assemblea dei lavoratori
VALENZA – La Fiom e la Filcams Cgil di Valenza e Damiani spa sono ai ferri corti per colpa di una normale assemblea. La situazione è cominciata ieri mattina con una netta posizione del sindacato che ha contestato “l’impossibilità di organizzare una assemblea sindacale“. “La Direzione aziendale – hanno spiegato dalla Cgil nel comunicato – a fronte della richiesta da parte delle rappresentanze sindacali di svolgere un’assemblea sindacale delle lavoratrici e dei lavoratori del laboratorio e degli uffici insieme, ne ha negato e impedito lo svolgimento“. La posizione dell’azienda è stata ritenuta “incredibile e lesiva di un elementare quanto fondamentale diritto di tutti i lavoratori: il diritto di assemblea. Tutto ciò solo per impedire che le lavoratrici e i lavoratori potessero parlarsi e discutere in merito alla trattativa che coinvolge laboratorio e uffici, operai e impiegati, sul Contratto integrativo aziendale.”
Una vicenda che ha allarmato il sindacato che ha quindi annunciato di aver avviato con i legali una consultazione per scegliere come procedere nei confronti dell’azienda “per comportamento antisindacale e procedere con un ricorso ai sensi dell’art. 28 dello Statuto dei lavoratori. Ciò che l’azienda ha perpetrato non solo nega un diritto fondamentale ma mette in discussione la dignità di tutte le persone che lavorano. Dimenticando che il successo e il prestigio del marchio Damiani, oltre che i lauti profitti, sono in primo luogo il risultato dell’impegno, della professionalità e delle competenze che lavoratrici e lavoratori quotidianamente offrono, rappresentando la prima risorsa dell’azienda”.
Le parole infuocate di Fiom e Filcams sono subito arrivate a destinazione e repentina è stata la replica dell’azienda. Damiani, che a Valenza conta complessivamente 250 lavoratori, ha manifestato “sgomento” per il comportamento definito “lesivo e ostile adottato da alcuni esponenti di Filcams e Fiom nel divulgare alla stampa un comunicato” definito “falso, denigratorio e offensivo”. “Esponenti delle sigle sindacali sopracitate hanno diffuso ai giornalisti un testo datato 3 ottobre in cui Damiani Spa viene ingiustamente accusata di aver negato, a fronte della richiesta da parte delle rappresentanze sindacali, lo svolgersi di un’assemblea congiunta di operai ed impiegati. Sconcertati nel leggere i contenuti del comunicato dei quali gli esponenti sindacali non hanno mai parlato con Damiani, né prima né dopo averlo diffuso, espressi con un linguaggio denigratorio, aggressivo e ostile che risulta quindi inaccettabile, i vertici dell’azienda ribadiscono di non aver mai negato il diritto d’assemblea. Infatti negli ultimi 12 mesi si sono svolte a Valenza 8 assemblee tra Damiani S.p.A. e Laboratorio Damiani S.r.l..”.
La questione contrapposta da Damiani è che “in realtà alla Damiani Spa e al Laboratorio Damiani Srl il 29 settembre 2016 sono pervenute due copie di un’unica comunicazione di richiesta di assemblea per il 5 ottobre, tra l’altro neppure firmata dalla Rsu di Laboratorio Damiani. Damiani ha replicato informando che trattandosi di due società diverse, per regolarità le richieste di assemblea dovevano essere due, ciascuna firmata dal proprio rappresentante sindacale aziendale e ciascuna indirizzata alla singola azienda”.
Damiani contesta quindi la metodologia della richiesta e cioè una unica domanda per l’assemblea dei lavoratori delle due società: Laboratorio Damiani e Damiani spa. Queste due società, è stato spiegato, sono realtà completamente distinte con due contratti collettivi differenti. Da qui la richiesta dell’azienda che ha invitato a presentare differenti convocazioni, cui però, ha aggiunto Damiani, sarebbe mancata la risposta. “Anche se tali comunicazioni non sono pervenute, Damiani Spa, facendo più di quanto fosse dovuto, ha comunque prenotato immediatamente una sala per l’assemblea richiesta, cercando inoltre di mettersi ripetutamente in contatto con gli esponenti sindacali, ma senza ottenere riscontro (evidentemente non per caso…)“. Fiomn e Filcams tuttavia, per bocca dei suoi portavoce, Fabio Favola e Ivan Gaetani, nella conferenza stampa indetta questo venerdì hanno ribadito la loro posizione: “capiamo che mettere in piazza le vicende di sindacali sia arduo, sappiamo il peso di questa azienda sul territorio, evidentemente poco abituata ad avere dei soggetti che in qualche modo contrastano l’agire aziendale, però quello che abbiamo scritto è fondato perché nella sostanza Damiani ha impedito di poter fare una assemblea tutti insieme. Alla fine l’assemblea non l’abbiamo fatta per gli ostacoli frapposti da Damiani rispetto a una riunione congiunta. Noi siamo sgomenti così come lo sono loro. Però siamo anche stupiti perché al di là delle questioni formali frapposte, non comprendiamo le vere ragioni di questi impedimenti. Forse i lavoratori, quando si parlano tutti assieme, vengono visti come una minaccia?”.
I sindacati hanno anche ricostruito l’iter delle richieste cominciate il 29 settembre, seguite da una seconda il 30 e una terza il primo ottobre. “Nell’ultima risposta è stato spiegato che non era possibile concedere una assemblea contemporanea per la diversità delle due aziende ma facciamo notare che le reazioni industriali sono sempre state tenute dalla direzione personale di Damiani Spa. Le stesse risposte ricevute su questa questione sono arrivate da loro“. Ivan Gaetani ha manifestato anche stupore per un attrito che non si era mai registrato prima: “è la prima volta che accade una situazione del genere perché in passato non abbiamo neanche mai riscontrato una tale rigidità formale. Quindi siamo decisamente stupiti“.
La richiesta di assemblea congiunta non era mai stata avanzata prima, hanno spiegato le parti sociali, ma è stata ritenuta necessaria per consentire la discussione dell’accordo integrativo. “Francamente ci sembrava una cosa del tutto normale. Anche in altre occasioni, con altre realtà industriali analoghe per struttura, abbiamo chiesto assemblee congiunte senza mai ricevere opposizioni“. “Si dimentica – hanno concluso Favola e Gaetani – che il successo e il prestigio del marchio Damiani, oltre che i lauti profitti, sono in primo luogo il risultato dell’impegno, della professionalità e delle competenze che lavoratrici e lavoratori quotidianamente offrono. La straordinaria abilità artigianale dei suoi orafi e di tutti i propri collaboratori, anche se concretamente non riconosciuta, è un’eccellenza di cui essere orgogliosi e rappresenta la prima risorsa dell’azienda.”
Ora però i sindacati attendono risposte, “disponibili a chiarimenti con l’azienda, anche perché“, ha aggiunto Ivan Gaetani, “nessuno finora ci ha chiamati“. L’accordo però al momento risulta decisamente lontano perché Damiani spa ha comunicato che intende ora “valutare se attivarsi legalmente contro gli autori del comunicato“. Dall’altra parte Fiom e Filcams stanno decidendo con i loro legali se procedere nei confronti dell’azienda per “comportamento antisindacale e per tutelare l’immagine della Filcams, della Fiom e della Cgil“. Fabrizio Laddago