26 Ottobre 2016
05:58
Terzo Valico, arresti in tutta Italia. Militari al lavoro anche in provincia
AGGIORNAMENTO – Emergeranno a breve altri dettagli sulle due distinte inchieste sul Terzo Valico ferroviario e sulle Grandi Opere che hanno portato ad arresti e perquisizioni in tutta Italia grazie a due operazioni rispettivamente dei Carabinieri di Roma e della Guardia di Finanza di Genova. L’indagine dei Carabinieri nasce da uno stralcio dell’inchiesta su Mafia Capitale e riguarda infatti anche quattro persone che avrebbero avuto a che fare con i lavori del Tav ligure e che sono anche destinatari del provvedimento della procura di Genova nell’inchiesta sul Terzo valico. Intanto dalle prime informazioni emerge che le operazioni dei militari sono state condotte anche in provincia di Alessandria.
PIEMONTE – La Guardia di Finanza di Genova sta eseguendo 14 ordinanze di custodia cautelare emesse dal G.I.P. del Tribunale di Genova, per i reati di corruzione, concussione e turbativa d’asta, nei confronti di alcuni imprenditori e di dirigenti di un consorzio, General Contractor, che sta realizzando una linea ferroviaria ad alta velocità di importanza strategica per il Paese. Le indagini svolte dal G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Tributaria di Genova e coordinate dalla Procura della Repubblica del Capoluogo Ligure, hanno consentito di appurare episodi di corruzione, concussione e di turbativa d’asta perpetrati dagli indagati, nei vari ruoli dagli stessi ricoperti negli anni, in relazione all’aggiudicazione di commesse per un valore complessivo di oltre 324 milioni di Euro.
Le perquisizioni e i sequestri di documentazione si stanno svolgendo anche in Piemonte oltre che in Liguria, Lombardia, Trentino Alto-Adige, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, lazio, Molise e Campania. In tutto sono 19 i Comandi Provinciali impegnati in queste operazioni.
Come descritto dalle Fiamme Gialle nell’ambito delle attività è emersa una convergenza investigativa con i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, delegati dall’Autorità Giudiziaria della capitale, con i quali si è svolta una costante collaborazione sia a livello investigativo che giudiziario. In particolare, dall’attività investigativa è emerso che in occasione dello svolgimento delle gare indette dal General Contractor, alcuni dirigenti
preposti allo svolgimento delle stesse, per pilotare l’assegnazione dei lotti ad alcune società ed escluderne altre, hanno fatto in modo, in alcuni casi, che offerte “anomale” divenissero regolari in violazione ai principi della “par condicio” e, in altri, si sono avvalsi della compiacenza di concorrenti di comodo, in realtà non interessati all’aggiudicazione della gara, per indirizzare direttamente l’assegnazione all’unico concorrente interessato. In una circostanza la turbativa veniva accompagnata dal pagamento di una somma di denaro.