Autore Redazione
mercoledì
26 Ottobre 2016
22:00
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Cronaca

Dopo l’inchiesta e gli arresti per gli appalti del Terzo Valico i sindaci si dividono “sull’opportunità” dell’Ost di sabato

Dopo l’inchiesta e gli arresti per gli appalti del Terzo Valico i sindaci si dividono “sull’opportunità” dell’Ost di sabato

PROVINCIA – Mancano due giorni all’OST, Open Space Technology sul Terzo Valico, l’evento in programma sabato al Centogrigio di Alessandria in cui 300 cittadini potranno discutere delle “opportunità” per il territorio legate ai 60 milioni di finanziamenti. Dopo la maxi operazione della Guardia di Finanza che ha portato a 14 arresti, tra cui quelli nei confronti di dirigenti ed ex dirigenti di Cociv, il General Contractor cui è affidata la progettazione e la realizzazione della linea ferroviaria, si è posto però con forza il tema di un’altra “opportunità”: quella di discutere delle ricadute del Terzo Valico quando un’inchiesta ha fatto emergere appalti truccati e fatto scattare manette per corruzione, concussione e turbativa d’asta. Il capogruppo di Sel in Consiglio Comunale ad Alessandria, Renzo Penna, ha invocato in primis “lo stop ai lavori” e ha poi chiesto di sospendere l’incontro o almeno cambiarne l’ordine del giorno per parlare di come garantire “la salute di cittadini e lavoratori e tutelarli dalle organizzazioni del malaffare che – ha concluso – se ne fregano dello sviluppo del territorio“.

Per ora l’OST sul Terzo Valico resta confermato ma anche il sindaco di Alessandria e presidente della Provincia condivide la richiesta del consigliere alessandrino. Rita Rossa, ha spiegato, proverà a far “rinviare” l’evento.

Il sindaco di Alessandria non è preoccupato dalle annunciate contestazioni del Movimento No Tav Terzo Valico. Gli attivisti hanno infatti annunciato una protesta già alle 7.45 del mattino davanti al Centogrigio, in via Bonardi ad Alessandria, raccogliendo l’adesione dei 5 Stelle. Rita Rossa infatti, dopo la maxi inchiesta e gli arresti, ha focalizzato la sua attenzione su “ben altro” rispetto alle contestazioni del Movimento No Tav o ai 60 milioni di finanziamenti.

Infuriata, per usare un eufemismo, Rita Rossa si sente “presa in giro due volte“. “Ho sempre detto che le grandi opere servono allo sviluppo del Paese ma come sindaco e come cittadina pretendo che le cose vengano fatte in trasparenza e voglio parlare con interlocutori seri“. Il Cociv mercoledì sera si è detto “parte lesa di questa vicenda che, secondo il consorzio di imprese, “può riguardare solo iniziative infedeli di funzionari”. In quella nota, per il sindaco Rossa, mancano però le “scuse” ai sindaci e ai cittadini della provincia. “Così come serve rispetto nei confronti di chi è contrario all’opera, credo serva anche nei confronti di chi sostiene l’utilità dell’opera. Io voglio poter esprimere la mia opinione favorevole alle infrastrutture senza essere tacciata di favorire il malaffare e per questo dico che vorrei le scuse delle imprese che fanno parte del consorzio. Francamente non si può fare finta di niente. Mi si è detto che annullare l’incontro sarebbe un atto di resa e che bisogna andare avanti per dimostrare che lo Stato c’è. Penso però che il malaffare e gli appalti truccati siano il peggio che possa esistere perché viziano anche il dibattito tra chi è favorevole o meno a un’opera. E per questo mi sento defraudata anche dalla libertà di potermi schierare a favore o contro. Onestamente oggi mi vengono da dire solo parole grosse, perché non esiste di aver firmato protocolli con queste persone se davvero hanno fatto ciò di cui sono accusate, anzi per cui sono state arrestate“. 

Rita Rossa vuole quindi risposte, anche dallo Stato. “Noi sindaci la nostra parte la facciamo, anche quelli che non sono pienamente d’accordo e che magari hanno pure i cantieri in città. Ora leggiamo anche di ‘calcestruzzo che sembra colla‘ e voglio che qualcuno venga a dirci quali sono i meccanismi che tutelano i cittadini. Noi sindaci non abbiamo assecondato nessun sistema del malaffare e la domanda ora legittima è se le aziende che hanno messo a capo questi vertici siamo ancora legittimate ad andare avanti con i lavori”.

Anche per il sindaco di Alessandria, così come per i senatori Borioli e Fornaro, sarebbe infatti opportuno nominare “un commissario straordinario per gestire gli appalti del Terzo Valico” e comunque “rinviare” l’Open Space Technology.

Sulla richiesta relativa all’evento al Centogrigio Rita Rossa potrebbe trovare una sponda a Gavi ma in questo caso la maxi inchiesta e gli arresti non c’entrano perché da subito l’amministrazione di Gavi, ha ricordato il vice sindaco Nicoletta Albano, non aveva ritenuto “opportuno” un evento come l’Open Space Technology. “Il Terzo Valico è un’opera importante, di rilevanza nazionale, che si può spiegare in maniera diversa. Un convegno che ha pure un nome inglese mi sembra solo una vetrina che non porterà alcun beneficio perché i veri problemi e quello che interessa davvero ai cittadini è altro”.

Di diverso avviso il sindaco di Serravalle Alberto Carbone. Per il primo cittadino è infatti “opportuno” confermare l’evento perché sabato, ha spiegato, “non si parlerà dell’opera ma dei benefici per il territorio legati ai 60 milioni“. “È la giustizia che deve parlare di quanto successo e fare il suo corso – ha aggiunto il sindaco Carbone. Da quello che so i cantieri non sono stati fermati, l’opera va avanti e noi sindaci dobbiamo interessarci dei nostri territori“.

Sulla stessa linea del sindaco di Serravalle anche il primo cittadino di Arquata Scrivia, Alberto Basso. “L’Ost di sabato è sui 60 milioni destinati ai comuni della provincia interessati dai lavori del Terzo Valico. Finanziamenti che non mi pare siano messi in discussione dall’inchiesta e dagli arresti che hanno coinvolto Cociv e su cui farà la luce la magistratura. L’opportunità legata ai 60 milioni rimane e credo sia importante elaborare delle proposte con 300 portatori di interesse e non perdere l’occasione di muovere un primo importante passo, perché di tempo ne abbiamo già perso abbastanza“. 

L’appuntamento di sabato doveva essere “un’opportunità“, ma la nuova pagina di cronaca molto probabilmente rischia di dare vita a un luogo di divisione e non, come auspicavano gli organizzatori, un momento di “discussione insieme“. 

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