28 Ottobre 2016
14:50
“Tuo figlio è stato arrestato”. Così truffatori erano riusciti a derubare un’anziana prima di finire in manette [VIDEO]
FUBINE – Erano ben vestiti e apparentemente due giovani distinti. In realtà gli occhiali dalla moderna montatura e il cappotto elegante facevano parte del travestimento per trarre in inganno un’anziana di Fubine.
I due ragazzi napoletani di 23 e 24 anni molto probabilmente avevano già contattato la pensionata al telefono per carpire informazioni utili a mettere a segno la truffa. Giovani, ma abili, potrebbero anche aver capito come agganciare l’anziana anche solo studiando i nomi sul citofono. A Fubine, mercoledì mattina, Umberto D’Addio, classe 1993, e Salvatore Maranta nato nel 1992, erano arrivati dopo aver vagato per l’alessandrino. Il loro viaggio a bordo di una Lancia Y era infatti partito da Fresonara. Proprio nel comune alessandrino una pattuglia del Reparto Investigativo del Comando provinciale dei Carabinieri aveva notato l’auto. Quella vettura che girava senza meta tra le varie vie aveva colpito i militari e in particolare un esperto Brigadiere, ha raccontato il Comandante del Nucleo Investigativo, il Maggiore Giacomo Tessore. “Quell’auto lì non c’entrava nulla” e così i Carabinieri, impegnati in un servizio di controllo del territorio, avevano deciso di non perdere di vista la Lancia che, dopo aver cambiato percorso un paio di volte, si era fermata davanti all’abitazione di Fubine. Afferrata una valigetta, parte del travestimento, Umberto D’Addio aveva poi suonato il campanello e messo in atto la truffa.
Spacciandosi per un avvocato, il giovane era riuscito a convincere l’80enne che il figlio era stato arrestato per aver causato un incidente al volante di un’auto non assicurata. Nel panico la donna aveva subito rivelato al truffatore quanti soldi aveva in banca ma lui l’aveva incalzata per farsi consegnare tutti i gioielli che, impegnati, avrebbero permesso di racimolare prima la somma necessaria per far uscire dal carcere il figlio. Messi nella valigetta i preziosi, il truffatore era poi uscito dall’alloggio per raggiungere il complice che lo attendeva in auto. Sulle scale aveva però incrociato proprio il figlio dell’anziana, rientrato a casa in quei minuti. L’uomo, capito quanto era appena successo, aveva provato a bloccare i truffatori ma la Lancia si era rapidamente allontanata. In soccorso dell’uomo mercoledì sono però intervenuti i Carabinieri, appostati poco distante. Partiti all’inseguimento, i militari hanno bloccato vettura a Vignale e arrestato in flagranza i truffatori, poi sottoposti all’obbligo di dimora a Napoli, dove entrambi risiedono. Le indagini ora proseguono per capire se i due siano responsabili di altre truffe in provincia e, in particolare, di un colpo messo a segno proprio a Fresonara, dove i Carabinieri in mattinata avevano intercettato la Ypsilon. Dopo l’ennesima truffa, il Comandante Provinciale dell’Arma, il Colonnello Enrico Scandone, affiancato dal Comandante del Reparto Operativo, il Maggiore Giuseppe di Fonzo, ha voluto rinnovare l’appello a prestare sempre la massima attenzione. Gli anziani non sono gli unici a rischio. I truffatori, purtroppo, sono abili ad avvicinarsi sfruttando qualsiasi scusa, camuffandola anche come un apparente gesto di cortesia. Non esitate quindi a chiamare il 112 o 113 quando uno sconosciuto cerca di avvicinarvi con insistenza o si presenta alla vostra porta, anche se si qualifica come membro delle Forze dell’Ordine.
Tatiana Gagliano