31 Ottobre 2016
04:41
“Resta solo la disperazione”: anche i Vigili del Fuoco e la Protezione Civile della provincia nelle zone terremotate
LAZIO/MARCHE – La fortissima scossa di terremoto di magnitudo 6.5 di domenica mattina con epicentro nei pressi di Norcia ha fiaccato ancor di più le popolazioni del centro Italia, già colpite dagli eventi sismici dei giorni scorsi e del 24 agosto. Anche i Vigili del Fuoco del Comando Provinciale si trovano sul posto: l’ingegnere Ciro Bolognese ed altri due operatori, ad esempio, stanno lavorando da sabato sera nel nucleo interventi speciali ad Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto. Da questo lunedì i tre si sposteranno verso l’epicentro dell’ultima scossa, nei dintorni di Norcia. “E’ stata violentissima” ha raccontato a Radio Gold lo stesso Ciro Bolognese “Tutto quello che era rimasto in piedi ad Amatrice, Accumoli e Arquata è crollato. Uno scenario già impressionante e che è peggiorato ancora. In questi paesi già colpiti dalle scosse precedenti non è rimasto proprio nulla. L’unica fortuna è che si trattava di aree già evacuate.” Ciro Bolognese e gli altri due colleghi resteranno nel centro Italia fino a mercoledì. Tre altri vigili del Fuoco della provincia, poi, hanno lavorato a Camerino nelle operazioni di mappatura del territorio. Da questo lunedì si sposteranno verso altri centri più colpiti dalla violenta scossa di domenica come Tolentino, Ussita e Visso.
Presenti fino a domenica sul posto anche tre volontari della Protezione Civile: il coordinatore provinciale Marco Bologna e due uomini della sezione di Ovada Andrea Morchio e Umberto Toselli. Arrivati nei giorni scorsi per consegnare ad Amatrice e Accumoli dei fondi raccolti nel nostro territorio, domenica mattina i tre si trovavano a San Benedetto del Tronto. Dopo la forte scossa si sono messi a disposizione dell’autorità locale e sono stati inviati così nel paese di Trisungo (foto), a supporto della Guardia di Finanza, per accompagnare fuori dalle loro abitazioni pericolanti tutte le persone rimaste all’interno. “In particolare abbiamo portato via di peso la signora Flora” ha raccontato Andrea Morchio “una anziana di circa 80 anni, impossibilitata a muoversi e che non avrebbe voluto abbandonare la sua casa, così come i suoi figli, decisi in un primo momento a restare con lei ma poi convinti a lasciare le proprie mura. Le case sono distrutte ma il morale della gente è ancora più a terra“ ha detto Andrea Morchio “L’ultima scossa è stata veramente forte. La gente non ha più un appiglio per ricominciare. La rabbia ha lasciato il posto alla disperazione.”