Autore Redazione
giovedì
3 Novembre 2016
04:03
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Eventi

La “maglia nera” di Malabrocca raccontata da Matteo Caccia

La “maglia nera” di Malabrocca raccontata da Matteo Caccia

NIZZA MONFERRATO – Nell’ambito del prologo della 500° edizione della Fiera di San Carlo a Nizza Monferrato sabato 5 novembre una intera giornata dedicata alla bicicletta! Con il titolo Quando in fiera si andava in bicicletta dalle 9.45 a notte una intensa giornata tutta intorno al tema della due ruote a propulsione umana.
 
Matteo Caccia, attore, scrittore e conduttore radiofonico, dalle 22 metterà in scena “La maglia nera” scritto ed interpretato da lui stesso e per questa occasione accompagnato dal contrabbasso di Nicola Negrini per creare una commistione artistica molto particolare ed evocativa.
 
Si tratta di uno spettacolo che prende spunto da una foto. Una foto, per giunta, non presente, semplicemente raccontata al pubblico, situata tra le tante altre della nostra memoria storica, apparentemente anonima, ma che se vista dal di dentro può diventare la musa ispiratrice per una rappresentazione che parla delle nostre radici.
 
E’ la storia di Luigi Malabrocca, che Matteo Caccia racconta grazie ad una prova d’attore funambolica, dove oltre a recitare, pedalare, raccontare, ci porta con sé all’interno di alcuni dialetti della nostra penisola e che vestito di bianco e di nero, ci restituisce il vissuto di un’immagine ormai sbiadita. Quella dell’Italia degli anni ’50. Quella di un paese piegato ma pieno di volontà e coraggio. La storia del nostro paese.
Quella di Malabrocca è la storia di un magnifico perdente, un “Beautiful Loser” e mai come in questo caso la location è perfetta.
 
Negli anni del secondo dopo guerra in Italia il ciclismo è lo sport più popolare. Lo è grazie alle imprese dei due rivali più famosi di sempre Coppi e Bartali.
In quello stesso periodo però, sullo sfondo del palcoscenico del Giro d’Italia, si muove un’altra figura. È quella di un ciclista, un gregario balzato agli onori della cronaca per aver regalato all’ultimo in classifica la stessa ribalta dei primi. È quella di un uomo di grande ingegno che ha intuito che arrivare ultimo era preferibile ad arrivare decimi e persino quarti o sesti.
In un momento storico in cui gli italiani si sentivano “ultimi”, era facile per la gente ai bordi delle strade affezionarsi a quel reietto che arrivava in fondo, arrivava ultimo ma arrivava, e l’unico modo in cui potevano premiarlo era attraverso i doni che conoscevano: salami, damigiane di vino, d’olio, formaggi e animali.                                                             
Una figura che dopo aver dato prestigio al ruolo dell’ultimo, elevandolo per la prima volta al rango dei primi, si concesse il lusso di vincere due campionati italiani di ciclo campestre, il ciclismo di campagna, regalando agli italiani un insperato sapore di riscatto e una nuova sensazione di speranza.
 
Scritto ed interpretato da Matteo Caccia, nel solco del teatro di narrazione, “La maglia nera” è una storia “di sfondo” che racconta un pezzo d’Italia attraverso la vita sportiva e umana di un ciclista, un uomo, un italiano degli anni ’50, che con la semplice intenzione di fare la sua storia è stato in grado di rappresentare la storia. Quella di un paese piegato ma pieno di volontà e coraggio. La storia del nostro paese.
 
Matteo Caccia si fa lettore e interprete di una storia scritta da lui stesso, dopo aver conosciuto e a lungo parlato con Luigi Malabrocca, prima della sua morte. La musica di Nicola Negrini si intreccia con la parola narrata e le fa da contrappunto.

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