14 Novembre 2016
23:00
Anche Alessandria “già fuorilegge” per l’inquinamento. Legambiente Piemonte invoca “un coraggioso piano antismog”
PIEMONTE – Alessandria, Torino e anche la più piccola Carmagnola. Sono già diverse le città del Piemonte fuorilegge per smog ancor prima dell’inizio della stagione più critica per la concentrazione di inquinanti. Legambiente con la campagna Mal’Aria è tornata ad accendere i riflettori sull’annoso problema dell’inquinamento atmosferico nelle città. Nonostante un leggero miglioramento, i livelli di smog in Piemonte continuano ad essere alti, ben oltre i limiti consentiti. Nei primi 10 mesi dell’anno diverse città hanno già consumato “il bonus” dei 35 superamenti della soglia massima giornaliera consentita per il PM10. In più sono preoccupanti i livelli massimi di polveri sottili raggiunti, con il picco più allarmante proprio ad Alessandria di 140 µg/m3, seguito dai 138 di Novara e i 130 di Torino. Oltre i limiti sono anche i valori medi del biossido di azoto a Torino, Novara e Alessandria e le concentrazioni di ozono registrate in tutte le provincie piemontesi. Per Legambiente Piemonte il ‘cruscotto antismog’ approvato a marzo dalla Regione è un provvedimento troppo debole per far fronte all’inquinamento perché scatta solo in caso di emergenza e affronta il problema “esclusivamente in chiave emergenziale e non di prevenzione”. Quello che serve al Piemonte “subito” è un “nuovo e coraggioso piano antismog“. “Non c’è bisogno di nuove analisi, né di enunciazioni di principio, ma sono urgenti misure immediatamente praticabili. Per questo alla Regione chiediamo concretezza, la stessa che devono avere i Comuni che non hanno ancora esplicitato cosa intendono fare per contrastare l’inquinamento e tutelare la salute dei propri cittadini”. Il piano per Legambiente deve avere obiettivi ambiziosi ma anche indicare gli strumenti concreti per raggiungerli ed essere integrato con le altre politiche in tema di trasporti, delle infrastrutture, dell’urbanistica e delle politiche industriali. “Per questo abbiamo proposto alla Regione di attivare un tavolo permanente sul tema della qualità dell’aria, di cui facciano parte le città con più di 20.000 abitanti, i comuni a loro limitrofi e quelli in cui si evidenzia il superamento di uno o più valori limite aumentati del margine di tolleranza; l’Arpa e le Associazioni ambientaliste e impegnate sui temi della mobilità sostenibile“.
La vera sfida contro l’inquinamento si gioca però nelle città ed è per questo che l’associazione ambientalista ha rinnovato l’appello a riprogettare gli spazi urbani per facilitare gli spostamenti a piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici ed estendere poi il limite di 30 km/h a tutta la città, escluse solo le grandi vie di scorrimento. Per reperire le risorse necessarie, per Legambiente basterebbe destinare alla mobilità ciclabile almeno il 15% dei proventi delle multe destinati alla sicurezza stradale (del 50% previsto per legge e deliberato dai Comuni) e almeno il 10% dei proventi delle sanzioni ad interventi di moderazione del traffico. Le amministrazioni comunali dovrebbero inoltre essere obbligate dal piano regionale ad aggiornare costantemente i propri Pums (Piani urbani della mobilità sostenibile). “Nel chiedere uno sforzo ai cittadini affinché cambino le loro abitudini di spostamento –si sottolinea nel documento di Legambiente- è indispensabile un incremento dell’offerta dei mezzi pubblici, che hanno visto in questi anni una sostanziale riduzione in termini di risorse e di offerta, sia a livello urbano che extraurbano. Non c’è bisogno di grandi opere molto impattanti per il territorio, molto costose e dalla dubbia utilità, è necessario invece tornare ad investire sul trasporto pubblico per i pendolari, a partire da quello ferroviario, utilizzato quotidianamente da migliaia di persone”.
Il documento con tutte le proposte di Legambiente per il nuovo Piano regionale sulla qualità dell’aria potete trovarlo al link http://bit.ly/1EMWsSz