13 Maggio 2016
15:07
Flowers Festival 2016 – Max Gazzè
Flowers Festival è un festival musicale, giunto alla seconda edizione, che si tiene a Collegno (To), dal 9 al 23 luglio 2016, nel Parco della Certosa, parco urbano di 400.000 mq, in un’area attrezzata per 5000 / 8000 spettatori. In quello che fu il Cortile della Lavanderia del Manicomio di Collegno, si svolge FLOWERS FESTIVAL, che prosegue la tradizione dei grandi spettacoli di teatro e musica cha a partire dal momento dell’abbattimento delle mura manicomiali fino ai primi duemila, hanno contribuito al rinnovamento di questi luoghi meravigliosi, sull’impulso della amministrazione pubblica.
Flowers ospita per la seconda volta Max Gazzè e quando un festival ripropone un artista, di solito ha buone ragioni. Nel suo caso, ottime. Max ha in un anno quintuplicato il suo pubblico. Capita a volte, ma è la prima volta che questo avviene con un artista che ha vent’anni di carriera e un dozzina di album alle spalle. Un momento in cui normalmente ha un pubblico consolidato nei gusti e nei numeri. Gazzè smentisce buona parte di quello che sapevamo sul mondo della musica essendo passato nell’ultimo anno da una dimensione di pubblico pagante teatrale a quella dei palazzetti. Da mille a diecimila paganti, accompagnato con l’ultimo Maximilian da un grande successo di vendite del disco consacrato da un disco d’oro che lo ha portato addirittura al suo primo Tour Mondiale che si terrà il prossimo ottobre in America, Giappone e Cina.
Tra le sue tante canzoni, una rappresenta la chiave che apre tutta la serata: Colloquium Vitae. Questo brano vedeva la partecipazione di un grande mistero della musica italiana: Mao. Di mistero si tratta perché Mao è un fuoriclasse della musica. Entrato a inizio carriera nell’orbita di Vasco Rossi, celebrato da Jovanotti e Piero Pelù, autore di due ottimi album, Sale e Casa, si è poi perso nell’allora tubo catodico di MTV in cui ha lavorato per una decina d’anni come presentatore e intrattenitore; poi giri sempre più larghi che lo hanno riportato al punto di partenza, in questo strano gioco dell’oca che è la carriera di un artista. Mao è ripartito da zero, dalle radio locali, da una lunga serie di serate cittadine con il format Il Salotto di Mao, (che aveva tra le altre cose tra gli ospiti spesso e volentieri un altro ospite di Flowers, Guido Catalano, musicato ne La notte delle stelle di plastica). Insomma Mao è arrivato, poi è caduto ma è sempre in piedi. Ritorna in un festival importante riproponendo un album importante nella storia della nostra musica: SALE.