23 Novembre 2016
03:00
Un violino rubato, un ragazzo disperato e un finale inaspettato: la musicale bellezza di Alessandria
ALESSANDRIA – Baudelaire diceva che la musica è capace di creare uno spiraglio nel cielo. Anche quando il cielo diventa grigio e senza neanche il più piccolo squarcio di sereno. Perciò la storia di una persona che chiameremo Florin (nome inventato ndr) ha un senso anche in un periodo in cui dai social si vomitano sentenze o cattiverie e in cui l’altruismo sembra cosa rara. Florin è un ragazzo di 24 anni, arrivato dalla Romania. Come molti giovani del suo paese ha trovato lavoro nei campi, e ora attende un nuovo impiego, ma per fortuna è sempre stato innamorato della musica e per questo ha imparato a suonare il violino. Da solo, perché i soldi per diplomarsi non li ha mai avuti. Ne servono troppi. Il suo strumento è comunque la sua vita, in tutti i sensi perché le quattro corde e l’archetto sono gli attrezzi di un mestiere quasi inventato, nell’attesa di un lavoro.
Ma un artista sa che Bach ha ragione da vendere quando dice che “la musica aiuta a non sentire dentro il silenzio che c’è fuori“. E il “fuori” a volte può essere sorprendentemente spietato. Come lo è stato con Florin. Nel suo piccolo alloggio in città ha lasciato le finestre aperte per far asciugare il pavimento appena lavato e così qualcuno si è introdotto in casa sua e gli ha portato via i vestiti acquistati con tanti sacrifici e il suo prezioso strumento.
La musica sembra finita, ma il suo sguardo triste, catturato dai volontari di una mensa, ha lasciato uscire la sua storia. Poche parole, quasi impercettibili, ma tanto forti da toccare il cuore di molti cittadini. Senza rumore, perché il rumore suona male, molti alessandrini si sono mobilitati, con loro anche il Conservatorio di Alessandria, e così in breve tempo è stato recuperato un altro violino.
Florin ha quindi ricevuto un nuovo strumento. Non credeva che qualcuno potesse fargli un regalo del genere, ha raccontato. Finito in una storia stonata aveva definito questo Paese “maledetto“, confessando di aver pensato anche di non avere più molto da dire in questa vita. Ma non poteva immaginare che da qualche parte si nascondessero persone capaci di credere anche in lui che “non aveva niente da dare“.
Alessandria possiede anche questo nelle sue corde, un mare di persone generose che danno da mangiare, regalano sorrisi a persone che nessuno chiama per nome, raccolgono storie senza troppe domande e cercano di trovare soluzioni. Le soluzioni non sono mai definitive e forse nemmeno risolutive, ma sono spiragli appunto, come diceva Baudelaire. Eppure senza spiragli non si saprebbe dove andare.
Florin ha un sorriso musicale, anche se non fa rumore. E ad Alessandria ci sono persone che sanno ascoltare.