20 Dicembre 2016
18:01
Attentato a Berlino, la testimonianza di due giovani alessandrini
BERLINO – Un altro attacco al cuore dell’Europa, a Berlino, questa volta a spezzare l’armonia natalizia della capitale tedesca. Un camion che sfreccia attraverso il mercatino di Breitscheidplatz, zona Charlottenburg, solitamente affollato da turisti. 10 morti, 50 feriti e di nuovo tanta paura. Come a Parigi, Nizza e Bruxelles.
Tra gli alessandrini che vivono a Berlino, due giovani ragazzi, Lorenzo Scajoli, 30 anni, e Pietro Bertetti, 26, hanno raccontato quei momenti concitati, spiegando anche come la città intera sta reagendo.
“Ero nel ristorante in cui lavoro, a 10 minuti dal quel mercato” ha detto Lorenzo a Radio Gold, “però sul momento non ho sentito sirene, devo dire che sono stati freddi nella gestione dell’emergenza. Quella è una zona molto affollata e, tra l’altro, alcuni giorni fa un ragazzino di 12 anni aveva tentato di attaccare un altro mercatino ma era stato fermato dalla polizia”.
Pietro, invece, aveva preso proprio oggi un giorno libero per andare a fare un giro in quel mercatino. “Ci sono andato lo scorso weekend e ci dovevo andare oggi”, ha raccontato, “se ci fossi andato ieri, probabilmente mi sarei trovato in quella situazione”. Pietro, trasferitosi lo scorso giugno per lavorare in una start-up nel settore della logistica, vive dalla parte opposta del mercatino, ma ammette che è una delle zone più nevralgiche della città, soprattutto a ridosso del Natale. “Ci sono i negozi e i grandi magazzini”, ha continuato, “è affollata soprattutto nel weekend, e infatti sarebbe potuta andare peggio”.
Nonostante i gravi fatti, pare che i Berlinesi non si siano fatti prendere dal terrore e che la vita, già il giorno dopo sia la stessa. Lorenzo, che vive nella città da ormai un anno, ha ammesso: “Ora la situazione è tranquilla, i tedeschi prendono tutto molto di petto, quasi con freddezza matematica. Paradossalmente oggi percepisco meno polizia in giro, non mi sento in pericolo”.
Anche Pietro delinea lo stesso scenario: “Sono in giro, la situazione è tranquilla, le persone escono e non si sono chiuse in casa prese dalle provocazioni di terrore. Sono cose che, girando il mondo, devi mettere in conto che possa succedere, spesso non si possono prevedere. Io personalmente non ho paura, anche perché se si leggono i giornali si sa che succedono quasi tutti i giorni in Medio Oriente”.
E nonostante gli attacchi terroristici possano relegare la società a una costante percezione di paura, entrambi pensano che l’attentato al mercato natalizio non cambierà il loro stato d’animo e la loro vita a Berlino. “Non cambio il mio stato d’animo”, ha concluso Pietro, “e mi sembra che anche le altre persone in strada siano tranquille”; e anche Lorenzo “si sente sicuro, perché la capitale tedesca è una capitale multietnica, con una società che tende sempre all’integrazione”.