25 Dicembre 2016
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Gli auguri di Natale dei vescovi della provincia
PROVINCIA ALESSANDRIA – L’accoglienza, la semplicità e l’incontro. Sono queste le parole chiave scelte dai vescovi della provincia per descrivere il Natale del 2016. Attraverso i rispettivi canali social Guido Gallese, Alceste Catella e Vittorio Viola hanno voluto rivolgere il loro augurio a tutti i cittadini del territorio. Di seguito vi proponiamo il loro videomessaggio, augurandovi ancora un buon Natale:
Il Vescovo di Tortona, Vittorio Viola, augura invece l’incontro con “un amore che perdona” e che il Natale “rinnovi continuamente questo incontro“.
Il vescovo di Casale, Monsignor Alceste Catella, ha invece sottolineato l’importanza dell’accoglienza, del “farsi stupire e saper accogliere”. Il suo videomessaggio diventa una occasione “per “entrare” nelle vostre case e nelle vostre famiglie con gioia e un po’ di trepidazione per partecipare con voi alla vostra gioia e alla vostra festa, ma anche alle vostre fatiche e sofferenze, alle vostre difficoltà e ansie che sono così presenti». Due i pensieri condivisi da Mons. Catella. Innanzitutto «la constatazione che nella grotta di Betlemme – là dove vi sono Maria, il Bambino e Giuseppe, là dove giungono i pastori e poi i Magi – non si parla, non si chiacchiera. Ci si lascia stupire, ci si lascia sorprendere. Di fronte alla sorpresa ci si lascia interrogare, si pensa, si riflette. Si ama e si sta accanto, si sta vicino». «Questo pensiero – rivela il Vescovo – mi ha molto aiutato a pensare e a impegnarmi ad arrivare al Natale in una maniera più operosa, di conversione e miglioramento, di maggiore attenzione e capacità di vicinanza. Non solo parlare del Natale ma il tentativo di vivere il Natale». Il secondo pensiero è relativo al “non vi era posto per loro nell’albergo” (cfr. Luca 2,7). «Mi ha colpito come non mai – prosegue mons. Catella – questo “per loro”. Il Vangelo dice che il posto c’era, ma “per loro” – per Gesù che stava per nascere, per Maria, per Giuseppe – non c’era. Mi sono chiesto: cos’è giusto, cos’è secondo umanità? Che vi sia qualcuno per cui il posto c’è sempre e qualcuno per cui il posto non c’è mai? È così debbono andare le cose?». «Oggi per me – domanda il Vescovo – cosa significa che c’è qualcuno per cui non c’è posto? Qualcuno a cui non rivolgo la parola, che non so accogliere magari nella mia stessa famiglia, nella mia stessa casa, nel luogo di lavoro, nella comunità dove vivo? C’è qualcuno – questi “loro” – a cui non voglio aprire il mio cuore?». «Questi – conclude mons. Catella – sono i pensieri che mi hanno colpito e che chiedono anche un mio miglioramento, una mia conversione. Oso proporveli, perché il Natale sia autentico, sia vero».