18 Gennaio 2017
05:18
Carcere San Michele: i sindacati invocano misure più efficaci contro la carenza d’organico
ALESSANDRIA – Sulla carenza di almeno 70 unità al carcere San Michele di Alessandria i sindacati degli agenti di Polizia Penitenziaria hanno chiesto di incontrare direttamente il provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria Luigi Pagano. Un appello formulato martedì nel faccia a faccia di tutte le parti sociali, Cgil, Uilpa, Sappe, Osap, Sinappe, Uspp e Cna Fsa, col direttore dell’istituto penitenziario, Domenico Arena. Quest’ultimo ha esposto i provvedimenti stabiliti la scorsa settimana con lo stesso Luigi Pagano: l’arrivo di alcuni agenti dalla Casa Circondariale di Alba e dal Cantiello e Gaeta di Alessandria, il ritorno al San Michele di 10 unità distaccate fuori regione e l’introduzione di un sistema di videosorveglianza e di automazione di cancelli, oltre a una differente organizzazione del lavoro: non più un agente fisso preposto al monitoraggio di una sezione ma pattuglie di tre unità attrezzate per un controllo itinerante tra le varie aree. “Sono misure insufficienti, molto lontane dalle aspettative del personale emerse nell’ultima assemblea del 9 gennaio” ha detto Salvatore Carbone, Uilpa “intanto perché solo alcune unità delle 10 richiamate da fuori regione potranno rientrare, visto che 7 si sono trasferiti per motivi familiari. A proposito dei 3 che arriverebbero dalla Casa Circondariale di Alessandria si tratta di scelte “d’ufficio” visto che nessuno si era detto disponibile e ora siamo in attesa del nulla osta di una organizzazione sindacale. Da Alba, poi, mi risulta che arrivino solo sette uomini. E’ inaccettabile che si dispongano 24 unità a Saluzzo e altrettante ad Asti e che non si tenga conto di Alessandria. Insomma, riteniamo che il personale meriti maggior attenzione.” “Siamo soddisfatti ma solo in parte” le parole di Andrea Mancaniello, di Uspp “ben vengano le proposte ma finora non si è visto nulla. Vogliamo i fatti, accogliamo lo sforzo della direzione nel voler mettere in atto tutti questi provvedimenti ma se manca il personale non si può dare una progettualità.” “Si apprezza lo sforzo della Direzione, ma i provvedimenti inseguiti per sanare le varie criticità sono disposizioni meramente palliative” ha detto Vicente Santilli, del Sappe “il tutto ricorda il gioco della coperta corta: coprire da una parte e scoprendo dall’altra, una strategia improduttiva o peggio controproducente. La coperta finanziaria è corta, ma questo non deve ricadere sul personale del Corpo. Non possono essere accantonati gli interessi familiari del personale, per poter sempre, ripeto sempre, sopperire alle esigenze dell’Amministrazione.”