20 Gennaio 2017
05:00
Il M5S Alessandria chiede lo stop immediato al Terzo Valico “bomba a orologeria che minaccia il nostro futuro”
ALESSANDRIA – Dopo l’intercettazione in cui l’ex vice presidente di Cociv, Ettore Pagani, liquidava le preoccupazioni per la presenza di amianto nei cantieri perchè “tanto la malattia arriva tra trent’anni” il Movimento 5 Stelle di Alessandria è tornato a chiedere con ancora più forza “lo stop immediato” all’opera. Lette quelle “vergognose” parole, per i pentastellati alessandrini è ormai diventato “superfluo” chiedere “trasparenza” o il Commissariamento. L’unica cosa “sensata” da fare, ha sottolineato il Capogruppo in Consiglio Comunale Andrea Cammalleri è “cancellare il progetto del Terzo Valico”. “L’unica opzione su quest’opera è l’opzione zero. Non tirare una riga sul Cociv ma sull’intero Terzo Valico. Se non si tiene in minima considerazione la salute delle persone che lavorano nei cantieri, figuriamoci quale può essere l’attenzione per chi vive vicino ai siti di deposito dei materiali”.
Il Movimento 5 Stelle Alessandria, ha aggiunto Cammalleri, “ovviamente” appoggia la proposta di petizione popolare per bloccare i conferimenti nelle cave alessandrine partita in alcune scuole del quartiere Cristo e sostenuta anche da diverse associazioni ambientaliste (l’iniziativa sarà illustrata dal comitato organizzatore venerdì 20 gennaio, alle 21 all’ex Taglieria del Pelo, in via Wagner 38/d ad Alessandria). I pentastellati alessandrini però sono ormai “oltre” la richiesta di bloccare i camion. “Poco dopo le elezioni, e prima che venissero individuate le cave, avevamo proposto una moratoria per vietare sul territorio comunale il trasporto dello smarino e il suo conferimento nelle cave. L’amministrazione avrebbe potuto mettere i bastoni tra le ruote al Cociv impedendo il passaggio dei camion. Certo, il consorzio avrebbe potuto fare ricorso ma intanto avremmo guadagnato tempo. Quella proposta, però, era stata bocciata dalla maggioranza Pd. Bisognava però imporsi prima e poi verificare tempestivamente il rispetto di tutte le prescrizioni per l’utilizzo della cava Clara e Buona. Prima di iniziare i conferimenti l’area doveva essere bonificata. Qualcuno ha controllato che sia stato fatto? Ci si è preoccupati di controllare anche tutti i camion? ”. Dopo le maxi inchieste della Guardia di Finanza di Genova e dei Carabinieri di Roma, le intercettazioni sull’amianto, anche bloccando i camion, per Cammalleri, “si scaricherebbe solo il problema su territori vicini”. “Potrebbero aggirare l’ostacolo individuando un’altra cava”. Il Movimento 5 Stelle, ha ricordato, “da anni” porta vanti una battaglia su più livelli, non solo sul territorio ma anche in Regione, a Roma e in Europa, e ora più di prima è determinato a fermare un’opera ritenuta “inutile, costosa, dannosa per l’ambiente e fonte di corruzione”. “Una bomba a orologeria che minaccia il nostro futuro” come hanno l’hanno definita i pentastellati alessandrini in una nota perché “su una cosa” l’ex numero due di Cociv “aveva ragione”: “l’amianto è un killer che agisce con lentezza, ma prima o poi si manifesta. Per questo non si può stare immobili davanti a questo scempio che ricadrà inevitabilmente sulla salute dei cittadini”.
In copertina la foto scattata dal Capogruppo in Consiglio Comunale del Movimento 5 Stelle Alessandria Andrea Cammalleri