30 Gennaio 2017
12:13
Colangeli e Montanari in scena all’Ariston con “Il più bel secolo della mia vita”
ACQUI TERME – Nel nostro paese c’è una legge, tutt’ora in vigore e unica in Europa, che vieta ai figli non riconosciuti alla nascita, detti in gergo: “N.N.”, di venire a conoscenza dell’identità dei genitori naturali se non dopo aver compiuto 100 anni. È l’articolo 28 della legge n. 184/1983 che in Italia nega due diritti dell’uomo: quello della conoscenza della propria identità personale e quello alla salute non potendo prevenire le possibili patologie familiari.
Da qui nasce la commedia “Il più bel secolo della mia vita” scritta e diretta da Alessandro Bardani e Luigi di Capua in scena al Teatro Ariston di Acqui Terme lunedì 30 gennaio alle 21. Uno spettacolo, inserito nella stagione teatrale AcquiTeatro, a metà strada tra denuncia e comicità che vede protagonisti sul palcoscenico due uomini appartenenti a generazioni differenti, interpretati da Giorgio Colangeli e Francesco Montanari, ma uniti dal desiderio di venire a conoscenza dell’identità della madre naturale.
Il più bel secolo della mia vita racconta con toni amari ed ironici l’incontro tra Giovanni e Gustavo, due figli N.N., rispettivamente di 34 e 99 anni e il loro divertente, ironico e dissacrante viaggio alla ricerca delle proprie origini, ponendo i riflettori sulla paradossale situazione che può creare un’antiquata legge ancora vigente nel nostro paese e, unica in Europa. Giovanni e Gustavo appartengono a generazioni distanti: poco più che trentenne il primo, alla soglia dei cent’anni il secondo. I due affrontano la vita in maniera differente.
Gustavo è il giovane aggiornato su tutto: mode, hi-tech, fast food e donne. Si destreggia con l’iphone, pubblica foto ritoccate su Instagram, chatta su Facebook. Giovanni, invece, è quasi del tutto estraneo al mondo a cui appartiene. È nato vecchio, utilizza il Nokia 3310, odia i fast food, adotta un linguaggio sempre forbito ed è bloccato in assurde ipocondrie verso la realtà che lo circonda.
Entrambi sono alla ricerca delle proprie origini e Gustavo, avendo quasi raggiunto l’età che gli permetterà di scoprire l’identità dei veri genitori, a breve avrà finalmente diritto a sapere. Con lui Giovanni si addentrerà in un dialogo serrato che li vedrà uniti e distanti, allo stesso tempo, in uno scontro generazionale che li dipinge paradossalmente al contrario.
Accanto a loro Maria Gorini, nel ruolo della compagna di Giovanni, che finisce per essere il collante tra i due uomini alle prese con il proprio passato.
Info:
Cinema Teatro Ariston
Tel. 0144 58067
www.aristonacqui.it