2 Febbraio 2017
05:00
Anche l’Upo e i pendolari della Casale Vercelli in prima linea per ripristinare le linee ferroviarie soppresse
CASALE – Anche l’Università del Piemonte Orientale è in prima linea per cercare di migliorare i trasporti regionali e ottenere il ripristino delle linee ferroviarie soppresse nel casalese. Le numerose attività dell’Ateneo attirano studenti, docenti, ricercatori e anche aziende e operatori pubblici. Soggetti che faticano però a raggiungere le varie sedi dell’Upo dislocate sul territorio con i mezzi pubblici. Le maggiori criticità sono registrate proprio sull’asse Vercelli – Alessandria e Novara – Alessandria e per questo l’Ateneo ha deciso di schierarsi a fianco del Comune di Casale e di tutti gli enti e associazioni impegnati a ottenere il ripristino delle infrastrutture ferroviarie soppresse. Anche il mondo dell’istruzione, dall’Università del Piemonte Orientale agli istituti scolastici della città monferrina, ha aderito al tavolo di lavoro a Palazzo San Giorgio per rafforzare la richiesta di infrastrutture e collegamenti “più rapidi ed efficienti , sia dal punto di vista economico sia da quello della sostenibilità ambientale, e maggiormente integrati con le altre direttrici del territorio”.
In prima linea in questa ‘battaglia’ c’è anche il Gruppo Pendolari Casale Vercelli che condivide le stesse richieste dell’Università del Piemonte Orientale. Chi viaggia per motivi di studio o lavoro tra le due città piemontesi da tempo ha dovuto rinunciare al treno. Dopo un “travagliato” passaggio al trasporto su gomma, i pendolari oggi devono accontentarsi di “un servizio regolare ma piuttosto essenziale”. “Ad una fredda logica numerica, l’offerta di trasporto in questo momento appare sufficiente ma non si tiene conto del lungo e programmatico depotenziamento dell’offerta che ha indotto molti pendolari a utilizzare tratte e mezzi alternativi” ha sottolineato il Gruppo Pendolari Casale Vercelli. Dalla soppressione della linee ferroviarie si sono persi “tutti i viaggiatori verso Milano costretti al pagamento di onerosissime tariffe per l’utilizzo di diversi mezzi di trasporto per di più tra regioni diverse”. In grave difficoltà sono poi i pendolari che devono spostarsi tra Vercelli e Alessandria che non trovano più alcuna coincidenza a Casale.
Diverse, ha aggiunto ancora il Gruppo Pendolari Casale Vercelli, sono ancora le “criticità irrisolte”. Dal “degrado” della stazione di Casale “sempre meno presidiata e meno sicura”, la situazione “disagevole e a volte pericolosa” delle pensiline delle fermate dei bus, “l’assenza totale” di comunicazioni per i viaggiatori affidati solo a un cartello indicatore posto sul piazzale. I pendolari lamentano poi “il farraginoso e obsoleto sistema di bigliettazione” e la situazione “disagevole” delle fermate a Vercelli di fronte alla stazione. Stanchi e determinati a ottenere soluzioni, i pendolari “su base personale e volontaria” aderiranno alla manifestazione a Casale di sabato 4 febbraio per collegamenti più rapidi ed efficienti, sostenibili sia dal punto di vista economico che ambientale , oltre che meglio integrati con le altre direttrici del territorio