Autore Redazione
venerdì
3 Marzo 2017
01:43
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Politica - Alessandria

Incontro sul teleriscaldamento. Per i 5 stelle c’è ben poco da discutere

Il candidato sindaco dei 5 stelle, Michelangelo Serra, contesta le modalità che hanno portato all'approvazione del progetto e la sua utilità.
Incontro sul teleriscaldamento. Per i 5 stelle c’è ben poco da discutere

ALESSANDRIA – Sabato 4 marzo l’amministrazione di Alessandria, Amag e il presidente di Telenergia incontreranno i cittadini per parlare di Teleriscaldamento anche se per il Movimento 5 stelle ormai c’è ben poco da discutere. Lo ha spiegato anche il candidato sindaco, Michelangelo Serra, contrario all’operazione insieme ai militanti della sua forza politica: “il progetto è già stato approvato, il bando è già stato fatto e c’è già un vincitore, Egea, quindi parteciperemo al confronto solo per far capire ai cittadini quali sono le problematiche. Purtroppo però non ci sono più margini di cambiamento. Avremmo voluto dire anche la nostra a riguardo ed essere consultati prima dell’approvazione, ma ormai c’è ben poco da dire”.

Le perplessità dei 5 stelle sull’operazione hanno diversi motivi, ha spiegato Serra, “oltre alla mancata discussione, pur grave, contestiamo il progetto. Per avere una sostenibilità economica, come detto dall’ingegner Godio di Legambiente nei nostri incontri sul tema, l’impianto dovrà bruciare l’85% di gas in più rispetto a tutte le caldaie che andrebbe a sostituire, perciò un danno dal punto di vista ambientale. Inoltre a livello nazionale non esiste una normativa sulle tariffe del teleriscaldamento. Perciò il servizio inizialmente risulterà estremamente conveniente ma poi, siccome il mercato non è tutelato come invece accade per quello del gas, il proponente aumenta i prezzi fino ad arrivare a un punto di guadagno. Loro investono 95 milioni di euro e li dovremo restituire noi cittadini con utili e interessi quando ci allacceremo a questo servizio“.

Secondo il Movimento inoltre anche le migliorie ambientali prospettate non risponderebbero al vero: “se si brucia l’85% del gas in più si produce l’85% di fumi in più. È vero che esistono impianti di filtraggio più evoluti rispetto a quelli delle singole caldaie condominiali, ma se confrontiamo le emissioni di una caldaia a condensazione installata da molti il problema risulta accentuato. Per ridurre le emissioni bisogna ridurre i consumi e per farlo occorre isolare meglio la casa con cappotti e altri interventi che permettano di far scendere anche del 90% il fabbisogno di energia. Quindi la via da prendere non è quella che porta a centralizzare tutto il riscaldamento in un’unica caldaia, che peraltro di innovativo ha ben poco. Inoltre i 53 km di rete, oltre a disperdere tantissimo calore che quindi deve essere prodotto in misura maggiore, provocheranno moltissimi disagi alle molte vie e strade interessate da questi lavori”.

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