6 Aprile 2017
14:28
Un manifesto funebre per la “morte” del Comune di Gavazzana
CASSANO – “Dopo lunghi intrallazzi e con l’inganno è scomparso il Comune di Gavazzana“. Così recita il manifesto funebre affisso anche a Cassano Spinola dopo la decisione della Regione di fondere i due Comuni a partire dal 1° gennaio 2018.
Un gesto che palesa lo sdegno di buona parte dei cittadini del più piccolo Comune di Gavazzana che già a novembre, durante il referendum consultivo, aveva chiaramente detto “no” alla fusione con Cassano Spinola. Quella dei contrari era stata una vittoria schiacciante, su 158 votanti i sì erano stati solo 24 e 91 i “no”, tanto da spingere l’allora sindaco di Gavazzana Claudio Sasso a rassegnare le dimissioni. A Cassano, nonostante la scarsa affluenza, l’esito era stato opposto, con la prevalenza di favorevoli alla fusione, 391 contro 59 ma a fronte di oltre 1400 aventi diritto al voto.
Dopo quella consultazione l’operazione sembrava essersi fermata ma nei giorni scorsi il Consiglio regionale, a maggioranza, ha approvato la fusione e imposto l’accelerata che ha fatto riemergere tutta l’amarezza dei contrari alla fusione. I manifesti funebri ovviamente non sono sfuggiti all’ex sindaco di Gavazzana Claudio Sasso, che ha preferito non commentare, e nemmeno al primo cittadino di Cassano Spinola, Marco Traverso. “L’esito del referendum è stato quello che è stato e poi la Regione ha fatto le sue valutazioni e preso la sua decisione. Oggi non sappiamo ancora se la legge avrà esito perché, se non sbaglio, c’è comunque la possibilità di impugnarla. Con l’ex sindaco di Gavazzana avevamo sostenuto questa operazione perché avevamo stimato contributi aggiuntivi, statali e regionali, per circa 2 milioni di euro in dieci anni. Ci sarebbe stato, e c’è se la cosa va in porto, un vantaggio per entrambe le comunità anche se sono consapevole del fatto che si fondono due realtà con più di mille abitanti da una parte e neppure 200 dall’altra. Ovviamente sono dispiaciuto per i manifesti funebri perché arrivano dal malcontento di alcune persone. Non posso fare altro che prenderne atto”.
Ringraziamo Gianni Cirri per la foto del manifesto.