13 Aprile 2017
08:40
Chi occupa un posto riservato al disabile risponde di violenza privata
ROMA – Chi parcheggia in un posto espressamente riservato ai disabili risponde del reato penale di violenza privata. L’autore di un’azione del genere quindi non incorre in una semplice infrazione al Codice della Strada. Lo ha deciso la V Sezione Penale della Corte di Cassazione con la sentenza del 7 aprile 2017, numero 17794.
La Corte ha quindi rigettato il ricorso dell’imputato, ritenuto colpevole del delitto ex art. 610 c.p. per aver parcheggiato la propria autovettura in una spazio riservato a una disabile, affetta da gravi patologie, così impedendole di utilizzarlo. Il fatto si riferisce a una situazione consumata a Roma. La donna stava rientrando a casa e nel posto a lei riservato (cartello con targa espressamente riportata) aveva trovato l’auto di un altro automobilista. Dopo lunghe ore di attesa e proteste il veicolo era stato poi rimosso, alle 2 di notte. Da quel giorno è iniziata la battaglia di civiltà della donna che alla fine ha ottenuto giustizia.
Come riferito nella sentenza se lo spazio fosse stato genericamente dedicato al posteggio dei disabili la condotta dell’automobilista avrebbe integrato la sola violazione dell’art, 158 comma 2 del Codice della Strada. In questo caso avrebbe dovuto fare i conti unicamente con una sanzione amministrativa. Nel caso patito dalla vittima dell’accaduto è invece espressamente previsto uno spazio riservato al parcheggio a beneficio di una determinata persona per ragioni legate al suo stato di salute. Per questo, alla generica violazione della norma sulla circolazione stradale, si è aggiunto l’impedimento al singolo cittadino a cui è riservato il diritto di parcheggiare lì dove solo a lui è consentito lasciare il mezzo.