1 Giugno 2017
15:27
Smascherata dai Carabinieri una maxi truffa all’Inps da 200 mila euro
PONTECURONE – Sono partite a inizio 2016 le indagini dei Carabinieri di Tortona e Pontecurone, con il supporto dei colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro e dell’Inps, che hanno portato alla luce una maxi frode all’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale.
Un sistema di finte assunzioni architettato da due coniugi originari di San Severo (FG) e residenti a Pontecurone messo in atto, in almeno cinque casi, per far ottenere il permesso di soggiorno a cittadini stranieri. In base a quanto accertato dai militari dopo lunghi mesi anche di appostamenti e pedinamenti, marito e moglie, titolari di due ditte individuali, assumevano cittadini stranieri che poi licenziavano appena maturato il periodo di tempo necessario ad accedere agli ammortizzatori sociali. Accollato allo Stato il costo di quei lavoratori, e intascata anche una quota delle varie indennità di disoccupazione, i due facevano entrare in “azienda” nuovi finti dipendenti.
In quelle ditte, in realtà, nessuno ha mai messo piede o svolto alcuna attività lavorativa. Fissata la sede legale di entrambe all’indirizzo dell’abitazione a Pontecurone, marito e moglie dalla fine del 2014 all’inizio del 2016 hanno così fatto indebitamente sborsare all’Inps più di 200 mila euro. Oltre al raggiro delle assunzioni, i coniugi non disdegnavano organizzare anche finti matrimoni con cittadini italiani compiacenti per garantire il permesso di soggiorno agli stranieri e un ulteriore illecito guadagno per loro. Un’attività extra che ha portato a contestare ad Alfredo Marinelli anche un’accusa per tentata estorsione per aver minacciato con un coltello e un martello un finto sposo che, “ravveduto”, si era rifiutato di firmare altri documenti per il suo falso matrimonio con una donna marocchina. Sottoposto a misura cautelare in carcere per truffa aggravata ai danni dello Stato, Alfredo Marinelli è accusato anche di associazione per delinquere e favoreggiamento della permanenza di stranieri nel territorio dello Stato. Reati commessi in concorso con la moglie (M.F.C.) per cui il Gip ha disposto la misura cautelare del divieto di dimora in provincia di Alessandria.
Denunciate, poi, altre 29 persone residenti nell’alessandrino, in provincia di Savona, Pavia, Foggia e Chieti. Al vaglio degli inquirenti anche le posizioni di decine di persone che hanno avuto contatti ricorrenti con gli indagati.