Autore Redazione
mercoledì
19 Febbraio 2014
00:00
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Tutti al Duomo con i grigi nel cuore. L’Alessandria calcio si presenta

La Camera del Lavoro di Alessandria e il Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze Politiche, Economiche e Sociali dell’Università del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” scendono in campo insieme per la sicurezza dei lavoratori. La Cgil ha infatti commissionato all’ateneo alessandrino un progetto di ricerca per avere una visione a 360 gradi della situazione in provincia, da cui elaborare proposte concrete per migliorare la sicurezza sui luoghi di lavoro. Lo studio multidisciplinare vede come responsabile scientifico proprio il Direttore del Dipartimento, il prof. Salvatore Rizzello, che avrà il compito di coordinare un team composto dai migliori giovani ricercatori dell’Ateneo. Lo studio, ha spiegato il professor Rizzello, sarà finalizzato ad analizzare “quantitativamente e qualitativamente” il livello di sicurezza nel territorio provinciale e dovrebbe concludersi nella primavera del 2015. Con 34.000 infortuni sui luoghi di lavoro registrati negli ultimi 5 anni, ha spiegato il segretario provinciale Cgil Silvana Tiberti, l’alessandrino vive una condizione di “drammatica normalità”. Anche in provincia il numero di infortuni dal 2008 è progressivamente calato, ma questo dato va analizzato in “maniera critica”, ha aggiunto. “Gli incidenti sono in calo perché sono progressivamente diminuite le ore lavorate, a fronte di una crescente paura di denunciare gli infortuni per timore di perdere il posto di lavoro”. Pur non avendo di fronte “numeri esplosivi”, ha aggiunto Silvana Tiberti, rimane comunque una sproporzione tra i dati “drammaticamente ordinari” degli infortuni e delle malattie professionali e gli strumenti che si mettono in campo per contrastarli. Le malattie professionali indennizzate dall’Inail, ha spiegato, sono meno del 20 per cento di quelle denunciate con la conseguenza che i costi non riconosciuti rimangono in capo al sistema sanitario e allo stesso lavoratore. L’Italia, ha aggiunto Silvana Tiberti, ha fatto un notevole passo avanti dotandosi del Testo Unico in materia di salute e sicurezza dei lavoratori, ma il rischio è quello di aver rilegato questi due temi fondamentali “a semplici concetti astratti”. Mancano infatti investimenti concreti per abbattere il numero di infortuni all’interno delle aziende e con una formazione “ridotta a un semplice obbligo burocratico” ha aggiunto il Segretario Cgil, i lavoratori spesso non hanno la consapevolezza dei rischi che corrono a svolgere una determinata mansione. “Se il sistema funzionasse a dovere, anche solo con una banca dati comune tra tutti gli Enti preposti al controllo si potrebbero invece attivare percorsi virtuosi” ha chiosato il Segretario Cgil. Da qui, quindi,  la volontà di capire e analizzare in maniera scientifica il livello di sicurezza sui luoghi di lavoro in provincia con questo progetto di ricerca affidato al Dipartimento  dell’Università del Piemonte Orientale. 

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