Autore Redazione
lunedì
30 Marzo 2015
10:50
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Community Gold

Alla scoperta del Gavi con Roberto Broglia [AUDIO]

Alla scoperta del Gavi con Roberto Broglia [AUDIO]

GAVI – Riascolta l’ultima puntata di Wine & Gold con Roberto Broglia dell’Azienda Broglia di Gavi. 

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La scheda di Edy Perissinotto, sommelier di Wine & Gold

La storia del Gavi, vino ottenuto da uve Cortese, ha conosciuto negli ultimi 10 anni una decisa impennata di popolarità e gradimento. Non si può disgiungere tale storia da alcune delle cantine che più hanno reso possibile questo exploit e, tra queste, l’azienda “BROGLIA” .

la storia inizia nel 1972 quando Bruno Broglia acquista la tenuta “La Meirana”, già citata in un documento della Curia Genovese dell’anno 971. In questa bolla Vescovile, l’allora Vescovo di Genova Teodolfo, concede  i terreni della Meirana, vigneti e castagneti, a tali Pietro e Andrea uomini liberi.

A distanza di un millennio la famiglia Broglia intuisce il potenziale di una delle zone paesagisticamente più belle d’Italia e rileva i vigneti e i castagneti che ancora regnano su queste colline. I figli gemelli di Bruno, Pietro e Paolo, raccolgono l’eredità paterna ingrandendo l’azienda sino agli attuali 100 ettari. di questi 63 sono attualmente coltivati a Cortese e 2 a rossi come il Barbera ed il Dolcetto; i restanti sono adibiti a castagneto e bosco. L’azienda dispone anche di una riserva venatoria di grande pregio nelle colline adiacenti i vigneti.

Un dato importante: all’estero viene indirizzato l’80% della produzione vinicola di questa azienda. Paesi come la Russia, il Brasile, gli USA ed il Canada, i paesi dell’est e il lontano oriente sono solo alcune delle terre raggiunte dai Broglia.

Circa la produzione, il maggior impegno viene profuso sul Cortese, declinato in bottiglie come i “Dogi” (omaggio ai Dogi di Genova) da vigne giovani, “La Meirana” vero cru dell’azienda da vigne di 30 anni, sino alla “Riserva Bruno Broglia” un Gavi del Comune di Gavi da vigne di 60 anni a bassissima resa per ettaro. Non manca la spumantistica, che sta conoscendo una stagione d’oro, con i metodo classico, un metodo Martinotti unico nella zona del Gavi, e un Rosè ottenuto dal salasso di uve Barbera e Dolcetto, uniche a bacca rossa coltivate dall’azienda. Da queste ultime si ricava anche un assemblaggio detto “Le Pernici”, selvaggina di cui sono ricchissime queste colline.

I numeri, anche se a volte considerati sterili dati, in questo caso evidenziano una realtà fatta di 400 mila bottiglie, con un incremento di più del 100% negli ultimi 10 anni ed una produzione di 5700 quintali di uve. La filosofia dell’azienda rifugge le botti in legno, dando spazio unicamente all’acciaio, per conservare al meglio gli aromi varietali e la purezza dei vitigni. I metodi di coltivazione si possono definire tradizionali, con particolare cura alla coltivazione e pulizia dei filari. Nella primavera del Gavi è d’obbligo una visita a questa bellissima cantina incastonata come un prezioso diamante nelle incantevoli colline di una regione che merita di essere sempre più valorizzata e scoperta.

Le visite si possono prenotare via internet, l’azienda dispone di un esaustivo sito, oppure via telefono. La cantina aderisce inoltre alla manifestazione Cantine Aperte che si svolge tra maggio e giugno e ad “Andar per Gavi” manifestazione settembrina che anima le colline del Gavi, nonchè a VinItaly con un proprio stand.

Assaggiando il “Bruno Broglia”, cortese 100% del Comune di Gavi che dicevamo ottenuto da vigne messe a dimora negli anni ’50, incontriamo un profumo intenso con decisi sentori fruttati, un corpo pieno, morbido ed elegante è supportato dalla giusta acidità e mineralità. Molto persistente ed elegante si accompagna perfettamente a piatti di pesce e crostacei. Da provare con branzino la forno con patate e carciofi. Come sempre da bersi anche da solo, magari ascoltando “Caruso” di Lucio Dalla”.

 

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