Autore Redazione
martedì
12 Maggio 2015
08:01
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Community Gold

Wine & Gold: la rubrica per gli amanti del vino [AUDIO]

Wine & Gold: la rubrica per gli amanti del vino [AUDIO]

Ascolta l’ultima puntata di Wine & Gold con Magda Pedrini, Pier Carlo Bergaglio e il sommelier Edy Perissinotto

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Le schede di Edy Perissinotto.

Azienda Magda Pedrini

Magda Pedrini, Viticultrice in Gavi. Qeste parole che campeggiano sul sito internet dell’azienda individuano perfettamente lo spirito, oltre che l’attività, con cui in questa cantina viene prodotto il nettare che tutti chiamiamo vino.
L’azienda si sviluppa per circa 10 ettari in un anfiteatro collinare che garantisce la migliore insolazione, su terreni tufaceo calcarei di difficile lavorazione ma che danno all’uva cortese caratteristiche uniche, nel paese di Gavi in località Cà da Meo. Terreni poveri fanno si che le uve concentrino nei pochi grappoli tutto il loro corredo aromatico e gustativo, premiando la fatica dei viticultori che curano questi territori.
Di fatica necessaria al governo di questi terreni già storicamente troviamo riscontro nei documenti del 1632
“Ritrovando per li statuti antichi della terra prohibito alli terrieri, et habitatori di questo luoco di Gavio de introdure menare, ò far condurre uve ò vini nati in possessioni, e vigne situate fuori del territorio del luogo considerato … in publico beneficio della terra nella quale si raccoglie buona quantità di vino anco da vendere con travaglio, et spesa assai…”
Parole che sono state poi la base dello statuto del GAVI DOCG, e che sono parte integrante della storia di questi luoghi. Non è stato facile recuperare queste vigne, operazione che ha richiesto la frantumazione dello strato superficiale, attività complessa e onerosa che però ha dato ottimi frutti, consentendo di programmare l’impianto anche di altri nuovi vigneti.
La coltivazione è di tipo tradizionale, supportata da una continua ricerca ed innovazione in cantina; in questo modo si sono armonizzati i consumi idrici, i consumi energetici ( con impiego di tecnologie rinnovabili), e si è potuto limitare al minimo il contenuto in solfiti. Grande attenzione anche ai trattamenti in vigna, per consentire il massimo rispetto del territorio, parole spesso abusate ma che i viticultori hanno fatto proprie da secoli.
Tra i vini spicca certamente il GAVI del Comune di Gavi DOCG declinato in tre differenti versioni; “è” e “piacentina” sono trattati in acciaio a temperatura controllata e con lieviti selezionati come per “dominio” che però affina in botti di rovere. Non manca il rosso, con etichetta Monferrato Rosso “il Pettirosso” da uve barbera e cabernet sauvignon. Grande eleganza per il “Magda Pedrini Metodo Classico”, uno spumante da uve cortese 100% ottenute da poco più di un ettaro ad alta densità di impianto (5000 ceppi/ha).
Raccolta manuale, pigiatura soffice e lieviti selezionati per una fermentazione in vasche d’acciaio termo-condizionate. Dopo la stabilizzazione invernale inizia la seconda fermentazione in bottiglia, dove i lieviti rimangono per un periodo variabile tra i 12 e i 18 mesi prima della sboccatura. L’assaggio ci rivela uno spumante di raffinata eleganza, dove i sentori di pasticceria e crosta di pane si fondono con sentori floreali. In bocca è fresco e sapido, con bollicine fini e delicate, di buon corpo e con una gradazione di 13 gradi. Perfetto a tutto pasto da il meglio con antipasti di pesce. Da provare con un piatto di cruditè di mare, magari un plateau royale.
Da bersi ascoltando “Candle in the Wind” di Elton John.
Altra linea è quella denominata “Cà da Meo”, dove oltre alla Barbera e al Gavi troviamo Moscato d’Asti e Brachetto a completare l’offerta vinicola. Molto bello il sito internet, www.magdapedrini.it con una sezione dedicata alla storia della zona ottimamente realizzata.

 

Cantina Pier Carlo BERGAGLIO

Circa 15 ettari di vigneto, posti ad altitudini tra i 200 e i 230 metri nella fascia prealpina caratterizzano l’azienda di Pier Carlo Bergaglio a Capriata D’Orba. Qui il microclima, i terreni e l’esposizione solare consentono di produrre uve di particolare qualità che danno vita a vini di grande finezza e corpo.
la posizione geografica consente di coltivare i vigneti nelle zone DOCG OVADA e DOCG Gavi, oltre che ricadere nelle DOC Monferrato e Piemonte.
I vigneti sono gestiti in modo tradizionale con grande attenzione all’ambiente, attenzione che deriva da una storia contadina di molte generazioni, storia che si fonde con il rispetto per una terra spesso avara ma Pier Carlo che ha saputo valorizzare con vini di qualità e carattere.
Nella DOCG OVADA la cantina Bergaglio da vita a “Bricco del Passero”, da uve Dolcetto sottoposte a lunga fermentazione e macerazione a temperatura controllata, per poi passare 30 mesi in carati di rovere e almeno un anno di affinamento in bottiglia prima della vendita.
“Riva del Parroco” è invece l’etichetta del Gavi DOCG, da sole uve cortese, impianto del 1950 con 4500 ceppi per ettaro, fermentazione a temperatura controllata del solo vino fiore dopo pressatura soffice macerazione delle bucce a 10 gradi. Lavorato in acciaio è un Gavi di ottima struttura adatto anche all’invecchiamento.
Non mancano i vini bianchi, soprattutto a base chardonnay, anche in versione passito in uvaggio con il cortese, etichettato come “perla del Sole”. Consiglio di visitare il sito internet www.berggliovini.it per scoprire tuta linea dei prodotti e magari prenotare una visita in cantina, magari approfittando del Bed & Breakfast “La Faina” gestito direttamente dalla cantina.
Una citazione particolare merita il Monferrato DOC “Sassaia”, ottenuto dalla selezione di uve Cabernet Sauvignon, Barbera e Nebbiolo con rese inferiori a 50 q.li per ettaro. Le uve vengono raccolte a piena maturazione attorno alla seconda decade di ottobre, vinificate in tini di legno e poi affinate in carati di rovere. La degustazione ci svela un vino di particolare corpo, intenso e ampio nei profumi che vanno dalla liquirizia al cioccolato, alla ciliegia sotto spirito fino al pepe verde e al peperone.
In bocca è caldo e morbido, supportato da buona acidità e con tannino fine risulta armonico e di lunga persistenza.
Perfetto con piatti di selvaggina e formaggi stagionati. Da bersi ascoltando “Knockin on heavens door” di Bob Dylan.
Da segnalare che il “Sassaia” ha dato il via alla creazione dell’omonima linea di vini, destinata a punti vendita selezionati e all’esportazione, in particolare verso gli USA, di cui fa parte anche un pregevole Barolo.

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