Autore Redazione
martedì
19 Maggio 2015
07:52
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Community Gold

I vini di Claudio Mariotto [AUDIO]

I vini di Claudio Mariotto [AUDIO]

TORTONA – Un salto nelle colline tortonesi per la nuova puntata di Wine & Gold. La rubrica per chi ama il vino è in onda tutti i martedi dopo il gr delle 15. 

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La scheda di Edy Perissinotto

Spesso nella vita gli incontri più interessanti sono frutto del caso, a volte propiziati da terze persone. Devo quindi un grazie a Mauro Teza, gran conoscitore di vini, per avermi portato ad incontrare Claudio Mariotto e la sua famiglia, persone squisite ed ospitali che mi hanno raccontato la storia di una delle migliori cantine della nostra provincia. Mentre racconta i suoi vini e di riflesso la sua vita, Claudio Mariotto fa trasparire tutta la passione che ritroverete nelle sue etichette,  vini affascinanti ed intriganti come il carattere di chi li crea, li cura e li commercializza.

La storia della cantina parte da Montebelluna, in Veneto, da dove proveniva il bisnonno Bepi, per poi proseguire con il nonno Salvatore e quindi con papà Oreste detto “il Rosso”. E’ a lui che i figli, Claudio e Mauro, dedicano uno dei vini più rappresentativi della cantina, il “Poggio del Rosso” una Barbera da vigne di più di 40 anni, vinificata secondo le tradizioni di Borgogna, una vera esperienza gustativa. Le uve coltivate spaziano poi dalla Freisa, vinificata in purezza per dare il Brachè o insieme a Bonarda e Barbera a comporre il “Martirella”, al Cortese vinificato in due versioni, “Coccalina” e “Profilo” con separazione delle uve in base all’età dei vigneti sino al Nibiò, antico nome del Dolcetto, che troverete nelle bottiglie di “Campo del Gatto”. Poi la Barbera in purezza che da vita al “Territorio” e al “Vho” (dedicato al paese che ospita la cantina) e la Croatina per produrre il “Montemeirano”. Ma siamo appunto a Vho e quindi nel cuore pulsante del Timorasso, il vitigno che più rappresenta questa zona e che ci regala incredibili bianchi da invecchiamento che, nel caso della cantina Mariotto, esprimono tutto il carattere e la generosità di Claudio e della sua famiglia. Li potete trovare nelle bottiglie di “Derthona” e “Pitasso”; descritti in tutte le guide più importanti danno il meglio dopo alcuni anni, magari in un  bicchiere da offrire ad un amico o da regalarsi in occasioni speciali, o ancora da degustare nella cantina dei Mariotto, circondati dalla loro coinvolgente ospitalità.

Attualmente l’azienda dispone di circa 26 ettari di vigna, tutti nelle suadenti colline Tortonesi, che danno vita a circa 100 mila bottiglie. Il 50% è destinato all’esportazione in paesi come il Giappone, la Cina, gli USA e l’Europa con particolare riguardo all’Irlanda.

La filosofia produttiva ci mostra vigne curate con passione, senza utilizzo di antiparassitari e sostanze di sintesi. E’ qui in vigna che Claudio porta già il piccolo Filippo, la nuova generazione dei Mariotto, circondato dall’amore della famiglia e dalla cura per il territorio di cui, se vorrà, potrà scrivere altre pagine di storia della viticoltura.

Altrettanta attenzione ricevono i vini in cantina, con un uso pressochè nullo di anidride solforosa, con investimenti importanti sulla qualità delle attrezzature e inserimento di botti di diverse dimensioni, sia Barrique che Tonneau, ogni anno. Tutto questo per garantire la disponibilità di legni di diversi passaggi ad ogni vendemmia, investimenti che richiedono un considerevole e costante  impegno economico.

Infine, una volta posti in bottiglia, i vini di Claudio Mariotto si affinano per alcuni anni, sino a soddisfare il loro esigente creatore, primo severo giudice di ogni annata. Ultimo nato nella gamma di meraviglie della cantina è, manco a dirlo, un Timorasso denominato La Cavallina dalla zona geografica di produzione. Vigneti di circa 15 anni posti tra i 250 e i 300 metri di altitudine su tereni calcareo –argillosi. L’assaggio de “La Cavalina” ci rivela un vino dal colore giallo dorato, brillante e consistente, i profumi spaziano dal floreale, con camomilla e biancospino, al fruttato dove cogliere aromi di albicocca e pesca con note speziate e minerali. In bocca è caldo e spiccatamente minerale, di grande armonia supportato da giusta acidità. Ritornano soprattutto le note di frutta matura e una lunga persistenza. Da abbinarsi certamente a piatti di pesce, salumi o formaggi mediamente stagionati. Lo consiglio con un piatto di bouillabaisse.

Da bersi ascoltando “Englishman in New York” di Sting.

Una visita alla cantina, per chi si trovi in da queste parti, è d’obbligo non solo per assaporare e degustare vini di grande qualità, ma anche per poter godere della straordinaria ospitalità di Claudio Mariotto, Vignaiolo in Vho.

Consigliamo di consultare il sito internet dell’azienda, completo di schede tecniche dei vini e di precise indicazioni per raggiungere la cantina.

Sito Internet: www.claudiomariotto.it — mail: info@claudiomariotto.it

Edy Perissinotto – Sommelier A.I.S.

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