Autore Redazione
domenica
22 Gennaio 2023
09:46
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Le novità in libreria tra storie di riscatto, gialli, goals e ispirazioni

Le novità in libreria tra storie di riscatto, gialli, goals e ispirazioni

ITALIA – Molte novità in libreria questo gennaio 2023. Di seguito una selezione delle novità in libreria, tra romanzi, saggi, libri d’inchiesta e reportage,

‘Requiem per un killer’ (Feltrinelli), di Piero Colaprico

Marco Michele Sigieri, dopo anni di lavoro duro e talvolta sporco, è diventato un professionista stimato sia dalla questura, dove ha la sua scrivania, sia dai criminali, per conto dei quali uccide. Grazie all’esperienza e a quattordici omicidi alle spalle, si muove bene nel doppio ruolo di sovrintendente alla Omicidi di Milano e di sicario di don Benigno Morlacco, boss della ’ndrangheta che gestisce gli affari nel Nord Italia. Ma “se semini morte, la morte ti viene a cercare”, perciò non si sorprende troppo se quel suo tran-tran rischia di ritorcersi contro di lui.

I guai cominciano quando don Benigno gli commissiona l’omicidio di Gualtiero Dugnani, avvocato del clan caduto in disgrazia, esigendo per il traditore un’esecuzione che lo faccia ridere a crepapelle. E la goccia che fa traboccare il vaso gli piove addosso quando il padrino-padrone gli affida anche l’intimidazione di una top manager che oppone resistenza ai finanziamenti mafiosi: Emme-emme apparentemente rispetta come sempre gli ordini, ma Mira, la sua vittima, è un osso duro, con cui si ritrova a stringere un legame ancora più pericoloso e a ipotizzare un personale piano di giustizia.

Disilluso, gran divoratore di libri, ironicamente pronto a tutto, è lo stesso killer a raccontarci senza inganni la sua storia; sullo sfondo, ma neanche troppo, c’è Milano, colta nella sua anima di città vorace, rapace, capace. Dando a un assassino intelligente e solitario le chiavi della narrazione, Colaprico crea un antieroe credibile e irresistibile, e un noir ad alta velocità, dove tra omicidi ben congegnati e feroci, criminalità onnipresente, inseguimenti, colpi di scena e donne capaci di farsi rispettare emergono le molte ombre della nostra contemporaneità.

‘Goals. 98 storie + 1 per affrontare le sfide più difficili’ (Mondadori), di Gianluca Vialli

Gianluca Vialli, campione di Juventus e Sampdoria e poi allenatore di Chelsea e Watford, ha raccolto e raccontato 99 “quotes” e 99 storie sportive (l’ultima è autobiografica) che lo hanno ispirato nella sua progressione di vita quotidiana. Ogni “quote” è strumento di meditazione e motivazione ed è collegato a ogni storia. Non è un’autobiografia e nemmeno un semplice libro di imprese sportive altrui. Il taglio motivazionale delle storie e l’abbinamento al “quote” iniziale ne fanno un manuale di ispirazione e meditazione.

L’obiettivo del libro è quindi quello di condividere la morale e gli spunti che emergono dalle storie, nella speranza che possano essere utili nell’affrontare le proprie grandi e piccole sfide di tutti i giorni. “Goals” quindi va tradotto con “obiettivi” e non semplicemente con il suo significato meramente sportivo. Questo libro sostiene la Fondazione Vialli e Mauro per la ricerca e lo sport.

‘La vita intima’ (Einaudi), di Niccolò Ammaniti

Maria Cristina Palma ha una vita all’apparenza perfetta, è bella, ricca, famosa, il mondo gira intorno a lei. Poi, un giorno, riceve sul cellulare un video che cambia tutto. Nel suo passato c’è un segreto con cui non ha fatto i conti. Come un moderno alienista Niccolò Ammaniti disseziona la mente di una donna, ne esplora le paure, le ossessioni, i desideri inconfessabili in un romanzo che unisce spericolata fantasia, realismo psicologico, senso del tragico e incanto del paradosso.

‘Ti penso (ancora)’ (Sperling & Kupfer), di Mattia Ollerongis

L’amore confonde, illude, manipola, ferisce, delude. Ma quando è vero, è per sempre. E Matteo lo sa bene. Sono passati mesi da quando lui e Greta si sono lasciati, ma è come se fosse successo ieri. I ricordi sono stipati in scatole in attesa di essere portate via, tutto in casa è rimasto così come era prima che se ne andasse. Jessica, la migliore amica di una vita, che lo conosce come nessun altro, sa che è il momento di una svolta. E anche se lui non ci crede, nel giro di una notte tutto può cambiare.

Un giorno, poi, quasi per caso, Matteo incontra Eleonora. Ed è come se si ritrovasse davanti a due porte, due strade, due opzioni. Forse, potrebbe esserci un futuro migliore di un altro per lui. Ma in fondo, in amore, non esiste un giusto e uno sbagliato, c’è una moltitudine di possibili scenari, d’incastri, risvolti immaginabili e altrettanto concretizzabili. È sempre e solo questione di far scegliere il cuore.

‘Figli della libertà’ (Rizzoli), di Paullina Simons

Il porto di Boston è avvolto nella nebbia quando in una mattina del 1899 il piroscafo partito da Napoli comincia le operazioni di attracco. A bordo c’è Gina, un’adolescente con il fuoco nelle vene che ha lasciato il suo paesino alle falde dell’Etna in cerca di un futuro migliore. Quando la bruma si scioglie e Gina mette piede nel nuovo mondo, l’America l’accoglie con i suoi spazi infiniti e le sue ciminiere, il melting pot di visi e lingue, il labirinto di strade e palazzoni. Una qualsiasi altra ragazza si sentirebbe venir meno le forze a una simile vista, ma per Gina quel caleidoscopio di promesse e opportunità è una vera e propria folgorazione e non vede l’ora di gettarsi anima e corpo in quella nuova vita.

Le sorprese però non sono finite perché la prima persona che incontra sul molo, quasi fosse un segno del destino, è Harry Barrington, un giovane timido e insicuro, schiacciato dal peso del proprio cognome. I due non potrebbero essere più diversi – lei, un’immigrata senza un soldo; lui, rampollo di uno degli uomini d’affari più in vista di Boston –, eppure l’amore tra loro è immediato, inesorabile, e, come prevedibile quando si incontrano mondi tanto lontani, ostacolato dalle rispettive famiglie. È con queste premesse che Gina e Harry saranno chiamati a fare una scelta di campo, sofferta e radicale: seguire la strada che altri hanno tracciato per loro o disegnarne una propria, contro tutto e tutti, trovando un difficile equilibrio tra vecchio e nuovo, obblighi e desideri, aspettative e realtà.

Dalla penna di Paullina Simons, amatissima autrice della trilogia ‘Il cavaliere d’inverno’, di cui ‘Figli della libertà’ è l’atteso prequel, un romanzo sulla forza dell’amore e della passione, popolato da personaggi indimenticabili in un’America che corre a capofitto verso il futuro.

‘Niente da dimenticare. Verità e menzogne su Lotta continua’ (Edizioni Interno4), di Guido Viale

Quello che ha formato e tenuto insieme Lotta continua, e che ancora adesso irrita o intriga amici e nemici a distanza di decenni, sono state l’amicizia e la fiducia reciproca tra persone dall’origine e dal destino più diverso. Un’amicizia e una fiducia formatesi e confermate in un’esperienza comune di qualcosa di raro e straordinario: l’esperienza della conquista di una propria autonomia, sia individuale che collettiva; l’esperienza della costruzione di una propria dignità umana attraverso l’azione e l’assunzione, senza deleghe, delle proprie responsabilità; l’esperienza della scoperta di una socialità libera, al di fuori degli schemi ufficiali, sia del governo che dell’opposizione: cioè sia della cultura accademica che di quella della sinistra ufficiale, sia della gerarchia di fabbrica che di quella sindacale, sia del potere istituzionale che della cosiddetta tradizione del movimento operaio.

Trent’anni dopo la strage di Piazza Fontana, del 12 dicembre 1969, gli anni di galera che non erano riusciti a infliggere a Pietro Valpreda li avrebbero fatti pagare ad Adriano Sofri: per aver contribuito, con Lotta continua, a smascherare il cuore del progetto della “strategia della tensione”. Il difensore di Marino aveva spiegato il senso della sua lunga battaglia giudiziaria, durata dodici anni, per far condannare Sofri, Pietrostefani e Bompressi: per lui il Sessantotto doveva essere rappresentato in giudizio da un collettivo – il famoso Esecutivo di Lotta continua – mentre Sofri, il cui ruolo di mandante sarebbe stato probabilmente frutto di un equivoco, era stato condannato, perché, invece di sostenere che “il mandante del delitto Calabresi è un mandante collettivo, e non Adriano Sofri, aveva voluto difendere la generazione del ’68”.

‘Ragazzo mio. Lettera agli uomini veri di domani’ (De Agostini), di Alberto Pellai con le illustrazioni di Giovanni Simoncelli

Quante volte ti avranno detto che di fronte ai problemi un vero uomo non chiede aiuto e affronta tutto di petto? Eppure tu a volte ti senti triste e magari non sai a chi o come dirlo. Ti capita di provare paura, sentirti confuso o stanco di mandar giù in silenzio. Ed è proprio in quei momenti che scopri di non avere le parole per buttar fuori ciò che provi, e comunicare diventa impossibile. Allora, per sottrarti al rumore assordante delle tue emozioni, sfuggi a ciò che hai dentro e ti rifugi nel mondo là fuori, mostrandoti forte, come in una sfida contro tutto e tutti. Ma la vita non è una gara e tu non sei un naufrago solitario, bensì una persona fatta per entrare in relazione con se stessa e gli altri.

Questo libro ti aiuta a capire come fare. È pensato per te da un uomo che oggi è anche un padre. L’ha scritto con le parole che avrebbe voluto sentirsi dire quando era un figlio, ma che nessuno gli ha mai rivolto o insegnato. Questo libro è per te e, se lo vorrai, per l’adulto a cui deciderai di darlo perché anche lui impari le parole che “si deve avere davvero coraggio per dirle”. Quelle che fanno la differenza fra diventare un “uomo vero” e inseguire il falso mito del “vero uomo”. Alberto Pellai firma uno strumento di educazione emotiva e di genere dedicato principalmente ai maschi, giovani o adulti, e a tutti coloro che non hanno mai avuto la fortuna di imparare ad amare e ad amarsi nel rispetto per se stessi. Età di lettura: da 11 anni.

‘Alla fine di una caramella al limone’ (Garzanti), di Rachel Linden

Secondo una leggenda che si tramanda di generazione in generazione, esistono delle speciali caramelle al limone che possono guidarci sul sentiero giusto, mostrandoci le strade che abbiamo scelto di non percorrere. Lolly, trentatré anni, si sente persa e insoddisfatta. Per questo la saggia zia Gert le appoggia sul palmo della mano tre caramelle a forma di spicchio cosparse di zucchero, insieme a poche, semplici istruzioni: scartarle prima di andare a letto, sorbirle lentamente fino alla fine e appoggiare la testa sul cuscino. Un po’ scettica ma anche curiosa, Lolly segue le indicazioni. Così, all’improvviso, si trova catapultata in un ristorante tutto suo sulla costa inglese.

La notte successiva, invece, incontra la madre come se non fosse mai scomparsa, e quella dopo ancora ha una famiglia con il suo primo amore. Ogni volta fa sogni così vividi da sembrare più un’alternativa possibile che il prodotto della sua immaginazione. Ma questi scenari durano il tempo di una caramella e a tutti manca qualcosa, perché ogni scelta comporta una rinuncia. Forse, però, la zia non voleva farle vivere un sogno. Forse, il suo era un invito a osservare il presente con occhi diversi. Perché le nostre scelte passate possono sembrare un po’ aspre, come le caramelle al limone, ma il retrogusto è dolce se troviamo dentro di noi la forza per cambiare il futuro.

Una storia di scelte, dove il passato è lo specchio per costruire un futuro più felice. Perché i sogni possono diventare reali e durare più di una caramella. Basta essere capaci di non indugiare nei ricordi e avere il coraggio di riprendere in mano la propria vita.

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