Autore Redazione
lunedì
26 Ottobre 2015
07:37
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I dipendenti di Palazzo Ghilini tra silenzi e sottintesi: “Che ne sarà di noi?”

I dipendenti di Palazzo Ghilini tra silenzi e sottintesi: “Che ne sarà di noi?”

CORRIEREAL – “Stiamo come a Berlino nell’aprile del ’45, negli ultimi giorni prima della caduta. Ma non troverà nessuno disposto a raccontare la propria storia con nome e cognome: abbiamo tutti troppa paura”. Il dipendente della Provincia (o era il fantasma di Palazzo Ghilini?) se ne va sorridendo, e ci lascia il piacere di percorrere lo scalone in solitudine. Qui fino ad un paio d’anni fa il via vai di politici, dirigenti, esponenti del mondo delle associazioni era la norma. Ora al ‘piano nobile’ si incontra qualche impiegato con in mano il caffè, che fa un cenno mesto di saluto con la testa, e rientra nei meandri degli uffici. O gli uscieri, sempre gentili, che comunque al tuo ingresso si alzano in piedi e ti vengono incontro, come nella ripetizione di un gesto che fu, più che nella convinzione dell’atto presente. Per continuare a leggere clicca QUI

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