Autore Redazione
giovedì
30 Marzo 2023
05:00
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Processo civile: in vigore l’obbligo di notifica tramite PEC

Processo civile: in vigore l’obbligo di notifica tramite PEC

ITALIA – Dal 28 febbraio è entrato in vigore l’obbligo di notifica tramite PEC degli atti del processo civile, una misura che coinvolgerà i soggetti che hanno un domicilio digitale registrato presso gli elenchi pubblici, come le imprese, i professionisti e le pubbliche amministrazioni. L’obbligo è stato introdotto dalla riforma del processo civile, meglio conosciuta come Riforma Cartabia, con cui il legislatore ha introdotto una serie di misure volte a semplificare l’apparato giuridico nazionale anche grazie all’adozione delle nuove procedure digitalizzate.

Anche l’apparato giudiziario italiano si apre dunque all’utilizzo delle nuove tecnologie: le moderne soluzioni che consentono l’identificazione telematica di privati e aziende e l’invio di messaggi di posta elettronica certificata, assicurano una maggiore protezione e garantiscono l’integrità e la sicurezza dei dati. Inoltre, secondo quanto riporta InfoCert, leader in Europa nell’erogazione dei servizi di digital trust, le azioni volte a digitalizzare la Pubblica Amministrazione, come l’adozione dello SPID e delle caselle PEC, permettono di velocizzare la gestione delle attività amministrative e l’erogazione dei servizi ai cittadini. Un ulteriore contributo al miglioramento dell’efficienza della PA viene inoltre fornito dalle soluzioni per la conservazione digitale dei documenti, in grado di agevolare le amministrazioni locali e nazionali durante la gestione delle informazioni contenute nei contratti, nelle fatture e nelle delibere.

L’obbligo di notifica telematica

La misura rappresenta un primo passo per il raggiungimento degli obiettivi previsti dal Piano Triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione, recentemente aggiornato dall’AgID: lo strumento con cui si vuole promuovere la trasformazione digitale del Paese. L’obbligo prevede la notifica tramite PEC degli atti civili, giudiziali e stragiudiziali, nei confronti dei soggetti che sono in possesso di un domicilio digitale regolarmente registrato presso gli elenchi pubblici.

La disciplina, inoltre, prevede le modalità di gestione del mancato recapito del messaggio di posta elettronica certificata. Infatti, in caso di impossibilità di notifica via PEC degli atti, causata dal superamento dei limiti di archiviazione della casella di posta elettronica del destinatario, si potrà inserire il documento nell’apposita sezione online prevista dal Codice della crisi d’impresa. Nel caso in cui, invece, la notifica degli atti giudiziali non sia andata a buon fine per cause non imputabili al destinatario, l’avvocato dovrà dichiarare l’impossibilità di notifica all’ufficiale giudiziario, che procederà utilizzando altri strumenti.

Infine, nel caso in cui la ricevuta dell’avvenuta consegna del messaggio di posta elettronica certificata sia generata tra le ore 21 e le ore 7, del giorno successivo, la notifica verrà considerata come avvenuta all’orario di generazione della ricevuta.

 

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