8 Ottobre 2023
09:27
Le novità in libreria di questa settimana
ALESSANDRIA – Come ogni settimana vi indichiamo alcune delle uscite di questi giorni in libreria. Ecco i nostri spunti:
‘Le armi della luce‘ (Mondadori), di Ken Follett
‘Le armi della luce’ si svolge tra il 1792 e il 1824, un’epoca di grandissimi cambiamenti in cui il progresso si scontra con le tradizioni del vecchio mondo rurale e il governo dispotico è determinato a fare dell’Inghilterra un potente impero commerciale. A Kingsbridge l’industrializzazione si fa rapidamente strada riducendo alla miseria la maggior parte della popolazione dedita alla manifattura tessile, la principale fonte di reddito della città.
La vita di un gruppo di famiglie collegate tra loro viene stravolta dalla nuova era delle macchine, mentre imperversa la guerra con la vicina Francia di Napoleone Bonaparte che giunge alla sua epocale conclusione con la battaglia di Waterloo. Scoppiano le rivolte del pane, gli scioperi e la ribellione contro l’arruolamento forzato nell’esercito. Una coraggiosa filatrice, un ragazzo geniale, una giovane idealista che fonda una scuola per bambini disagiati, un commerciante di tessuti travolto dai debiti del padre, una moglie infedele, un operaio ribelle, un artigiano intraprendente, un vescovo inetto, un ricco imprenditore senza scrupoli sono solo alcuni dei personaggi che animano questa storia indimenticabile che costituisce il quinto capitolo della saga di Kingsbridge di Ken Follett.
‘Foliage‘ (Edizioni del Capricorno)
Foliage in inglese significa «fogliame», ma l’accezione ormai più usata è quella più specifica di fall foliage, che descrive i boschi e l’insieme degli alberi nei loro colori autunnali. Un fenomeno spettacolare, che avviene quando i boschi si tingono di varie sfumature creando paesaggi fiabeschi e romantici. Questo spettacolo che la natura ci regala è visibile in un periodo breve ed effimero, che si sviluppa a seconda dell’esposizione e della quota degli alberi e del clima. Grazie a questa guida, potrete raggiungere luoghi del Piemonte dove il foliage si farà contemplare in tutta la sua bellezza e meraviglia, un’immersione nei suoi colori realizzabile con tranquille passeggiate adatte anche ai più pigri, con poca fatica e minimo dislivello. Dall’Astigiano alle Alpi Biellesi, dai variegati colori delle valli cuneesi alla valle di Susa, fino all’irripetibile tavolozza delle montagne e dei laghi del Verbano-Cusio-Ossola: 25 itinerari non solo in boschi e parchi naturali, ma anche in luoghi sacri e mistici e zone collinari ricche di vigneti che si trasformano in dipinti impressionisti, con le accese sfumature dei filari rosso porpora. Un libro originale, per camminare nei colori dell’autunno.
‘Stella Maris‘ (Einaudi), di Cormac McCarthy
Quando bussa alla porta della clinica psichiatrica Stella Maris, con quarantamila dollari in contanti in una busta e poca carne addosso, Alicia Western ha vent’anni e altri due ricoveri alle spalle. Il compito che attende il dottor Cohen, che la prende in cura, è di quelli che possono far vacillare la fiducia di un medico nella propria professione. Con diagnosi plurime di sociopatia deviante, anoressia, probabile autismo, tendenze suicide e schizofrenia paranoide, Alicia è accompagnata fin dalla pubertà da uno stuolo di personaggi allucinatori capeggiati dall’individuo pinnuto e astruso che lei chiama Talidomide Kid.
Ma accanto alle sue molte patologie psichiatriche, la giovane Western è anche una matematica di genio con un QI non testabile, nonché una virtuosa del violino troppo assorbita dalla teoria dei topoi per raggiungere nella musica un’eccellenza a lei accettabile. Ardua missione, per un terapeuta, cercare di strappare i brandelli di un’anima lacerata alle spire di una mente tanto vorace: nella danza di parole che i due ingaggiano, a ogni passo del medico corrisponde un nuovo imprendibile exploit della paziente, intriso di beckettiana ironia e puntellato di autorevoli teorie. Grothendieck e Gödel, Maxwell e Feynman. Kant, Schopenhauer e Wittgenstein. Bach. Il sapere moderno distillato in un lasciapassare per il nichilismo.
Nel parterre di riferimenti di Alicia un solo nome compare con sospetta parsimonia, ed è quello di suo fratello Bobby, lasciato in coma in Italia dopo un incidente automobilistico, e dato per morto. Di Bobby Alicia non vuole parlare. Ed è proprio in quell’eloquente silenzio che lo psichiatra incunea il suo grimaldello. Perché ora sa che solo di Bobby, solo a Bobby, Alicia vorrebbe parlare. Seduta dopo seduta, il tempo a disposizione si fa sempre più breve. E nel ticchettio ora sommesso ora impetuoso di quell’orologio che lei sa leggere anche al contrario, Alicia si prepara a dimostrare l’estrema verità che ha appreso su questa esistenza: che “il mondo non ha creato un solo essere vivente che non intenda distruggere”.
‘Quando eravamo i padroni del mondo. Roma: l’impero infinito‘ (HarperCollins Italia) di Aldo Cazzullo
L’Impero romano non è mai caduto. Tutti gli imperi della storia si sono presentati come eredi degli antichi romani: l’Impero romano d’Oriente; il Sacro Romano Impero di Carlo Magno; Mosca, la terza Roma. E poi l’Impero napoleonico e quello britannico. I regimi fascista e nazista. L’impero americano e quello virtuale di Mark Zuckerberg, grande ammiratore di Augusto: il primo uomo a guidare una comunità multietnica di persone che non si conoscevano tra loro ma condividevano lingua, immagini, divinità, cultura. Roma vive.
In tutto il mondo le parole della politica vengono dal latino: popolo, re, Senato, Repubblica, pace, legge, giustizia. Kaiser e Zar derivano da Cesare. I romani hanno dato i nomi ai giorni e ai mesi. Hanno ispirato poeti e artisti in ogni tempo, da Dante a Hollywood. Hanno dettato le regole della guerra, dell’architettura, del diritto che vigono ancora oggi. Hanno affrontato questioni che sono le stesse della nostra quotidianità, il razzismo e l’integrazione, la schiavitù e la cittadinanza: si poteva diventare romani senza badare al colore della pelle, al dio che si pregava, al posto da cui si veniva. A noi italiani in particolare i romani hanno dato le strade, la lingua, lo stile, l’orgoglio, e il primo embrione di nazione.
Il libro racconta la fondazione mitica di Roma, dal mito letterario di Enea a quello di Romolo. L’età repubblicana, con gli eroi – tra cui molte donne – disposti a morire per la patria. L’avventura di golpisti come Catilina e di rivoluzionari come Spartaco, lo schiavo che ha ispirato ribelli di ogni epoca. La straordinaria storia di Giulio Cesare e di Ottaviano Augusto, due tra i più grandi uomini mai esistiti. E la vicenda di Costantino: perché se oggi l’Occidente è cristiano, se preghiamo Gesù, se il Papa è a Roma, è perché l’impero divenne cristiano.
‘La salute è servita. L’alimentazione vegetale come strumento di cura e prevenzione‘ (Rizzoli), di Silvia Goggi
Come reagireste se vi dicessero che esiste un farmaco potentissimo in grado non solo di trattare le patologie croniche oggi più diffuse, ma anche di prevenirle? Un farmaco che riduce la probabilità di avere infarti e tumori; che abbassa sia la pressione sia il colesterolo e aiuta a tenere la glicemia e il peso sotto controllo; che, nei pazienti che soffrono di dolori cronici, limita la necessità di antinfiammatori e antidolorifici. Lo vorreste? Sicuramente sì. Ebbene questo farmaco esiste e si chiama alimentazione vegetale, basata cioè su cereali, legumi, verdure, frutta, frutta secca e semi oleosi. Peccato che a oggi non goda della considerazione che merita e che se ne senta spesso parlare a sproposito in tv, sui giornali o sui social. Ma se arriverete a leggere ‘La salute è servita’ fino in fondo, l’idea di passare a un’alimentazione vegetale partirà spontaneamente da voi. Sarà una scelta convinta e ragionata, che difenderete a spada tratta nelle discussioni, e vi indignerete quando qualcuno oserà metterne in dubbio la validità.
Nella prima parte del libro Silvia Goggi illustra quelle nozioni di scienza della nutrizione che sono fondamentali per compiere scelte consapevoli a tavola; nella seconda analizza le più diffuse patologie cronico-degenerative della nostra epoca (dalle cardiopatie al diabete, dalle malattie renali all’endometriosi) e, dati alla mano, spiega come un’alimentazione vegetale può fare una differenza decisiva o almeno significativa nella gestione di sintomi e complicanze; infine, a corredo delle informazioni scientifiche – rigorose ma sempre accessibili a chiunque – ecco 50 ricette deliziose, tutte splendidamente fotografate, dalle quali prendere subito spunto. Perché di certo non penserete che seguire un’alimentazione vegetale significhi rinunciare al gusto e ai piaceri della tavola, vero?
‘Maniac‘ (Adelphi), di Benjamin Labatut
Quando alla fine della seconda guerra mondiale John von Neumann concepisce il maniac – un calcolatore universale che doveva, nelle intenzioni del suo creatore, “afferrare la scienza alla gola scatenando un potere di calcolo illimitato” –, sono in pochi a rendersi conto che il mondo sta per cambiare per sempre. Perché quel congegno rivoluzionario – parto di una mente ordinatrice a un tempo cinica e visionaria, infantile e “inesorabilmente logica” – non solo schiude dinanzi al genere umano le sterminate praterie dell’informatica e dell’intelligenza artificiale, ma lo conduce sull’orlo dell’estinzione, liberando i fantasmi della guerra termonucleare.
Che “nell’anima della fisica” si fosse annidato un demone lo aveva del resto già intuito Paul Ehrenfest, sin dalla scoperta della realtà quantistica e delle nuove leggi che governavano l’atomo, prima di darsi tragicamente la morte. Sono sogni grandiosi e insieme incubi tremendi, quelli scaturiti dal genio di von Neumann, dentro i quali Labatut ci sprofonda, lasciando la parola a un coro di voci: delle grandi menti matematiche del tempo, ma anche di familiari e amici che furono testimoni della sua inarrestabile ascesa. Ci ritroveremo a Los Alamos, nel quartier generale di Oppenheimer, fra i “marziani ungheresi” che costruirono la prima bomba atomica; e ancora a Princeton, nelle stanze dove vennero gettate le basi delle tecnologie digitali che oggi plasmano la nostra vita. Infine, assisteremo ipnotizzati alla sconfitta del campione mondiale di go, Lee Sedol, che soc-combe di fronte allo strapotere della nuova divinità di Google, AlphaGo. Una divinità ancora ibrida e capricciosa, che sbaglia, delira, agisce per pura ispirazione – a cui altre seguiranno, sempre più potenti, sempre più terrificanti.
Con questo nuovo libro, che prosegue idealmente Quando abbiamo smesso di capire il mondo, Labatut si conferma uno straordinario tessitore di storie, capace di trascinare il lettore nei labirinti della scienza moderna, lasciandogli intravedere l’oscurità che la nutre.
‘Sei ore da perdere‘ (Edizioni Settecolori – Milano), di Robert Brasillach
1943. Nella Francia occupata dai tedeschi, un giovane ufficiale, Robert B., rientra a Parigi dopo più di tre anni di prigionia. Nell’attesa di un treno che, dalla Gare de Lyon, lo riporti finalmente a casa, ha un pugno di ore da spendere nella capitale e un impegno da assolvere: trovare Marie-Anne, la ragazza che il suo compagno dell’Oflag in cui erano rinchiusi, Bruno Berthier, ha conosciuto durante una breve licenza dal fronte e di cui è rimasto innamorato. Ha inizio così una ricerca attraverso una città che non ha più nulla della Parigi da Robert conosciuta prima della guerra: strade vuote di automobili, mercato nero, code, vetrine spoglie, un’atmosfera di paura, rabbia, disordine morale, troppo volti sconosciuti, nessun volto che riesca a risplendere nel ricordo.
Via via che le ore scorrono, la ricerca assume i contorni di una vera e propria inchiesta, perché anche la polizia è intanto sulle tracce di Marie-Ange, resasi irreperibile: il corpo del suo ex marito è stato infatti ritrovato alla frontiera franco-belga, in un camion contenente merci di contrabbando. E perché? C’erano ancora rapporti fra loro? Che ne è stato del figlio che avevano messo al mondo?
In ‘Sei ore da perdere’, Robert Brasillach costruisce un perfetto noir alla Simenon dove una struttura a incastro illumina di volta in volta gli indizi in vista della loro finale collocazione, ma traccia altresì un crudele quanto illuminante ritratto di una capitale in tempo di guerra dove il senso del “tragico sociale” fa strame di ogni illusione sul passato e sull’innocenza dei suoi protagonisti. Scritto di getto in pochi mesi, pubblicato come feuilleton per il settimanale “La Révolution nationale” dal marzo al giugno del 1944, questo poliziesco d’atmosfera è l’ultima prova narrativa di Brasillach e un’ulteriore conferma, qualora ancora ce ne fosse bisogno, del suo grande talento di narratore.
‘Ancora un disastro. Almost beautiful‘ (Garzanti), di Jamie McGuire
Abby e Travis sono due guerrieri. Hanno sempre dovuto lottare contro chi non credeva nel loro amore. Sin dal loro primo incontro, anni prima, quando si sono scambiati parole poco amichevoli per nascondere la reciproca attrazione. Hanno superato incomprensioni, accuse, inganni, fino al giorno in cui si sono scambiati gli anelli, suggellando la promessa di restare sempre insieme, a ogni costo. Eppure il loro passato cerca ancora di dividerli.
Qualcuno sta indagando su un incendio in cui Travis è rimasto coinvolto suo malgrado e, per di più, c’è chi vorrebbe usare a scopo di lucro le competenze che Abby ha appreso dal padre. Per proteggerla, Travis prova ad allontanarsi, ma Abby non glielo permette, convinta che solo restando insieme possano affrontare ogni difficoltà. Ad aiutarli, gli amici di sempre, Shep e America, e i fratelli di Travis con le rispettive compagne. Perché un amore così grande deve essere difeso. E nessuno è più forte della famiglia Maddox al completo.
‘Eroi‘ (People), di Andrea Pannacchi
Cosa rimane oggi dell’Iliade e dell’Odissea? È possibile raccontarle ancora? È questa la sfida di ‘Eroi’, il nuovo libro di Andrea Pennacchi, che stavolta accompagna i lettori e il pubblico alla scoperta di questi due classici, rileggendo l’epica omerica e arricchendo la narrazione di riflessioni, ricordi e fantasie.
Così la guerra sotto le mura di Troia risuona nelle lance che battono sugli scudi degli eroi di un tempo; così il ritorno di Odisseo verso Itaca si popola di creature e di voci, mentre le onde si infrangono sul legno. Basta questo, allora: trovare un episodio, una storia in cui riecheggi la propria esperienza personale, e usarla come grimaldello per addentrarsi in questa fortezza piena di tesori, appena velati dal tempo, intimorito e umile di fronte alla bellezza degli antichi.
‘Democrazia ultimo atto?‘ (Einaudi), di Carlo Galli
Negli ultimi anni si è consolidato un genere letterario che vede la democrazia sfigurata, latitante, dissolta. Eppure, le fragilità di questa forma di governo vanno ricondotte alla sua stessa storia, e non a letture apocalittiche ed estemporanee.
Carlo Galli, uno dei maggiori filosofi politici italiani, analizza lo stato di salute della democrazia in Occidente. Le democrazie hanno perduto di fatto la consapevolezza della propria origine e della propria complessità e vulnerabilità, fino a risultare deficitarie per eccessi opposti: a causa di conformismi e automatismi da una parte, e di esasperazioni polemiche dall’altra.
Per rinvigorire la democrazia, è fondamentale individuare l’origine di questi deficit e capire che cosa è andato storto nel processo di democratizzazione del mondo che pareva a portata di mano dopo il 1989. Ma, soprattutto, è necessario che gli individui vogliano ancora la democrazia, con tutte le sue opacità e contraddizioni.
‘Il Custode‘ (Sperling & Kupfer), di Francesca Tamburini
Leo ha quindici anni e ha passato gran parte della sua vita a nascondere i suoi poteri. Nel suo mondo, infatti, la magia è riservata alle ragazze, che ne sono le custodi. I ragazzi, invece, sono relegati al ruolo di ranger preposti a combattere le Creature del Caos, esseri minacciosi e letali per la sopravvivenza di tutti. Per questo, all’Accademia di Asterfield, dove studia per diventare ranger, nessuno, ma proprio nessuno deve venire a conoscenza delle capacità di Leo, il quale si sente profondamente diviso tra chi dovrebbe essere e chi in realtà è davvero.
Quando per caso trova il diario di un misterioso studente di tredici anni prima, che si firma il Custode e racconta dei suoi poteri magici, Leo ha l’impressione di aver trovato un amico, uno spirito affine, qualcuno con cui può sentirsi finalmente libero. Ma la libertà, si sa, talvolta ha un prezzo. Leo sarà disposto a pagarlo, anche a costo di grandi sacrifici?
‘Il Custode’ è il romanzo d’esordio di Francesca Tamburini, giovanissima creator dallo stile comunicativo originale, che ci consegna un fantasy luminoso e profondamente ottimista. La storia di Leo e dei suoi amici, infatti, affronta con grande leggerezza e delicatezza temi importanti quali l’identità di genere, la scoperta di sé e le difficoltà del diventare adulti.
‘Luoghi selvaggi. Guide per viaggiatori ispirati‘ di Sarah Baxter (Autore), Amy Grimes (Illustratore)
Illustrato da bellissime immagini evocative, un libro per viaggiare attraverso i continenti alla scoperta di habitat indimenticabili e riconnetterci con la Natura e con i suoi doni più radiosi.
Dalle maestose vette innevate della Lapponia alle dune rosse del deserto marocchino, dalle incredibili forme scultoree del Canyonlands National Park nello Utah al paradiso del Monte Siguniang in Cina: ecco le meraviglie della natura capaci di ispirarci, confortarci e indurci a sognare. La giornalista ed esperta di viaggi Sarah Baxter ci accompagna alla scoperta di luoghi ancora selvaggi e incontaminati, custodi di tesori e generatori di esperienze straordinarie. Che siate in cerca di solitudine o di un meraviglioso spettacolo naturale, in fuga dalla realtà o desiderosi di un approdo sicuro, ogni sito presentato in questa guida avrà qualcosa di unico da raccontare sulla creazione, l’evoluzione e la forza vitale del nostro pianeta, così indomabile eppure così vulnerabile.