Autore Redazione
lunedì
30 Novembre 2015
07:58
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Conigli: il 5-6 dicembre si può firmare la petizione per riconoscerli come animali familiari

Conigli: il 5-6 dicembre si può firmare la petizione per riconoscerli come animali familiari

Chiedere a Governo e Istituzioni il riconoscimento del coniglio come animale familiare e una nuova legge che ne equipari la tutela giuridica a quella prevista per cani e gatti. E’ questo lo scopo della petizione di LAV e Animal Equality che i cittadini potranno firmare sabato 5 e domenica 6 dicembre in centinaia di piazze italiane (LISTA PIAZZE su www.lav.it/lav-in-piazza).

Il coniglio è l’animale più diffuso nelle case degli italiani dopo il cane e il gatto, per un numero prossimo al milione. Ciò nonostante la sua tutela giuridica non corrisponde affatto a quella prevista per cani e gatti. Anzi. In Italia il coniglio finisce sulla tavola come pietanza. Ogni italiano, infatti, consuma 2,6 kg di carne di questo animale, soprattutto nelle regioni del Centro Sud, con il record di 10 kg in Campania, mentre la media europea è di 1,5 kg. Un consumo fortunatamente in forte diminuzione da anni, proprio per il nuovo rapporto creato dalle persone con questo animale.

La maggiore concentrazione di conigli allevati a scopo alimentare, invece, secondo la Coldiretti, è nelle Regioni del nord Italia (Veneto, Emilia-Romagna, Piemonte, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia), dove nel 2015 erano presenti circa 8000 allevamenti (di cui 1500 allevamenti “professionali”), con un numero di coniglie “fattrici” che si aggira intorno al milione di animali. Dati da prendere con il beneficio del dubbio però, perché estremamente variabili a seconda della fonte considerata, a conferma che si tratta di un settore produttivo che evidentemente sfugge a un adeguato monitoraggio, nonostante le leggi prevedano che gli animali allevati e venduti a scopo alimentare siano tutti controllati e garantiti!

Non è così per l’allevamento di conigli “da carne”, oggetto di una video-investigazione di LAV e Animal Equality (https://www.youtube.com/watch?v=wk7Lb24UKGo&feature=youtube_gdata) che ha rivelato un sistema di produzione “ultraintensivo” tra i più agghiaccianti, privo di specifica regolamentazione. La video-investigazione – realizzata grazie a una squadra investigativa che si è infiltrata sotto copertura, e con telecamere nascoste, all’interno di diversi allevamenti e macelli di conigli situati nelle zone di maggior produzione sul territorio italiano – ha svelato una realtà tragica: cuccioli morti e gettati a terra senza alcuna considerazione, altri lasciati a morire di fame o morti per ore nelle gabbie dove hanno vissuto per tutta la loro vita; animali malati, con tumori, non curati, ignorati, sgozzati senza pietà…

Per questo le due Associazioni hanno realizzato www.coraggioconiglio.it, un sito dedicato dove è possibile trovare informazioni e immagini per constatare “in prima persona” le drammatiche condizioni della breve vita dei conigli. In allevamento, infatti, la vita media di un coniglio è di appena 12 settimane, le “fattrici” vivono al massimo 2 anni e i conigli da riproduzione 4 anni, per un consumo di carne per nulla necessario. In natura, invece, un coniglio può vivere fino a 10/12 anni.

“Per superare le contraddizioni tra conigli “da compagnia” e “da carne”, chiediamo ai cittadini di recarsi in piazza e firmare la nostra petizione per aiutarci ad offrire a questi animali la tutela e la dignità riconosciuta ai cani e ai gatti – affermano LAV e Animal Equality – Con la nostra petizione vogliamo salvare oltre 30 milioni di conigli che ogni anno vengono allevati e uccisi in Italia: sono animali da amare e rispettare, non mangiateli!”.

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