4 Febbraio 2024
05:00
Le nuove uscite in libreria: dall’ultimo di Robecchi al Caffè della Luna piena di Mochizuki
RADIO GOLD – Come ogni settimana ecco una selezione dei nuovi libri in uscita. Vi ricordiamo che Radio Gold, in qualità di affiliato Amazon riceve un piccolo guadagno dagli acquisti ritenuti idonei. Per questo il titolo dei libri di seguito rimanda ai link del marketplace.
‘Pesci Piccoli‘ (Sellerio) di Alessandro Robecchi
È arrivato in libreria nei giorni scorsi con Sellerio ‘Pesci Piccoli’, il nuovo giallo della serie sull’autore tv-detective nata dieci anni fa dalla penna di Alessandro Robecchi.
Capita a Carlo Monterossi di trovarsi impelagato in faccende diverse, per via della sua doppia vita. Da un lato ha fatto i soldi come autore televisivo con un programma senza pudore e dalla lacrima facile, Crazy Love. Dall’altro, quasi per emendarsi, si adopera per risolvere casi umano-criminali, insieme agli amici detective della Sistemi Integrati, Oscar Falcone e Agatina Cirrielli, in una Milano faticosa e ostile. Flora De Pisis lo manda a Zelo Surrigone, poco lontano dalla metropoli: un crocifisso si è messo a luccicare e un bel santone, don Vincenzo, un ex prete, predica di miracoli e raccoglie donazioni, un’occasione imperdibile per Crazy Love. Negli stessi giorni, un manager della Italiana Grandi Opere, un impero industriale delle costruzioni nel mondo, chiede aiuto alla Sistemi Integrati: l’azienda ha subìto uno strano furto, soldi, documenti, una pennetta usb. Il tutto mentre i poliziotti Ghezzi e Carella risolvono mugugnando una manciata di piccoli casi, storie ordinarie di disperazione e malavita di sopravvivenza, una caccia a tanti pesci piccoli, perché «servono un sacco di perdenti per tenere vivo il mito della città vincente». La vita complicata del detective dilettante Carlo Monterossi – privilegiato sull’orlo del cinismo e al tempo stesso disincantato Robin Hood -, permette al suo creatore Alessandro Robecchi di scrivere noir a forte impianto sociale, che fanno molto pensare a Scerbanenco: crudo realismo unito a una solidarietà che si incarna in personaggi teneri e vivissimi. Come la Teresa di questo romanzo, la piccola donna delle pulizie che non ha mai pensato di poter cambiare la propria vita. E proprio la sua limpida carica di verità attrae Carlo oltre la semplice simpatia, contribuendo a scompigliargli l’esistenza.
‘Cuore nero‘ (Rizzoli) di Silvia Avallone
È uscito il 23 gennaio per Rizzoli ‘Cuore Nero’, il nuovo romanzo di Silvia Avallone, una storia di condanna e di salvezza che indaga le crepe più buie e profonde dell’anima per riempirle di compassione, di vita e di luce.
L’unico modo per raggiungere Sassaia, minuscolo borgo incastonato tra le montagne, è una strada sterrata, ripidissima, nascosta tra i faggi. È da lì che un giorno compare Emilia, capelli rossi e crespi, magra come uno stecco, un’adolescente di trent’anni con gli anfibi viola e il giaccone verde fluo. Dalla casa accanto, Bruno assiste al suo arrivo come si assiste a un’invasione. Quella donna ha l’accento “foresto” e un mucchio di borse e valigie: cosa ci fa lassù, lontana dal resto del mondo? Quando finalmente s’incontrano, ciascuno con la propria solitudine, negli occhi di Emilia – “privi di luce, come due stelle morte” – Bruno intuisce un abisso simile al suo, ma di segno opposto. Entrambi hanno conosciuto il male: lui perché l’ha subito, lei perché l’ha compiuto – un male di cui ha pagato il prezzo con molti anni di carcere, ma che non si può riparare. Sassaia è il loro punto di fuga, l’unica soluzione per sottrarsi a un futuro in cui entrambi hanno smesso di credere. Ma il futuro arriva e segue leggi proprie; che tu sia colpevole o innocente, vittima o carnefice, il tempo passa e ci rivela per ciò che tutti siamo: infinitamente fragili, fatalmente umani.
‘L’ombra della solitudine‘ (Marsilio) di Paolo Roversi
È stato pubblicato in questi giorni da Marsilio ‘L’ombra della solitudine’, il nuovo giallo di Paolo Roversi che vede protagonista l’intraprendente giornalista hacker Enrico Radeschi.
Roversi si ritrova al centro di una serie di misteri che scavano nelle pieghe più oscure di Milano: l’omicidio di una giovane donna dal passato pieno di ombre e il clamoroso assalto a un furgone portavalori. In gioco però c’è molto di più. Fra le strade avvolte dal gelo di febbraio, un’ombra crudele si fa largo nella mente del Danese, il suo fedele compagno di avventure: la figlia, che credeva morta in un attentato, potrebbe essere sopravvissuta, ma come rintracciarla? Decisi a risolvere questi enigmi, Radeschi e il Danese si sostengono a vicenda in un pericoloso intreccio di mosse azzardate e scelte difficili. In sella al Giallone, la sua inseparabile Vespa gialla del ’74, Enrico si lancia anima e corpo nelle indagini, mosso non solo dalla sete di giustizia, ma soprattutto dalla brama di vendetta. Affrontando nemici inaspettati, scoprirà alleanze inedite e una nuova compagna d’avventura: Liz, giovane quanto ingegnosa hacker, pronta ad affrontare ogni pericolo pur di aiutarlo.
‘La culla di ghiaccio‘ (Nord) di James Rollins
È arrivato nelle librerie questa settimana per le edizioni Nord ‘La culla di ghiaccio’, nuovo romanzo fantasy dell’apprezzato scrittore ed ex veterinario statunitense James Rollins, i cui libri sono tradotti in più di 40 lingue.
La fine è vicina. Presto la profezia si compirà e ogni forma di vita sarà annientata. L’ultima speranza è raggiungere in tempo le Lande Gelide, in cui pare si celi l’unica risorsa in grado di sventare la catastrofe imminente. Nyx e i suoi compagni fanno quindi rotta verso quella terra aspra e inospitale, dove nessuno osa avventurarsi. E ben presto si renderanno conto che dovranno difendersi non solo dai nemici celati tra i ghiacci eterni, ma forse anche dagli amici… Nel frattempo, il principe Kanthe e il suo gruppo hanno raggiunto la Città Eterna, dove ottengono il sostegno dell’imperatore e il permesso di cercare nella sua biblioteca le informazioni necessarie per aiutare Nyx. Tuttavia la loro missione viene bruscamente interrotta quando un’orda di guerrieri invade il palazzo imperiale, costringendoli a fuggire. Tre pagine strappate da un antico volume sono tutto ciò che riescono a portare a bordo della nave dei venti, che si allontana dalla capitale a gran velocità. Però sono abbastanza per capire che l’esito della battaglia è nelle mani di Eligor, una divinità antica e potentissima, che per secoli è rimasta dormiente. Ora sta per svegliarsi e dovrà scegliere se schierarsi con loro o contro di loro. In ogni caso, le conseguenze saranno devastanti…
‘Il Caffè della Luna Piena‘ (Mondadori) di Mai Mochizuki
È un romanzo magico, che unisce la saggezza orientale al fascino arcano delle stelle, ‘Il Caffè della Luna Piena’ (Mondadori) della scrittrice giapponese Mai Mochizuki, autrice della serie “Holmes of Kyoto”, che nel 2016 ha vinto il Kyoto Hon Grand Prize e l’Everystar E-book Grand Prix nel 2013. Questo nuovo romanzo è un viaggio alla scoperta di sé, per imparare che per ritrovare la strada a volte basta chiudere gli occhi, in attesa della prossima luna piena.
A volte, ma solo nelle notti di luna piena, tra le vie di Kyoto o in riva al fiume appare un caffè molto speciale: è una roulotte gestita da un eccentrico chef, un grande gatto tigrato esperto di astrologia, e da altri due felini suoi aiutanti, e si manifesta sul sentiero di chi si sente perso. In questo caffè non è possibile ordinare ciò che si vuole, sono i gatti a decidere cosa offrire ai propri clienti. Il menu prevede incredibili bevande e deliziosi dolci in grado di consolare i cuori affranti degli avventori. Ed è lo chef in “persona” a sedere al tavolo con loro per aiutarli a capire, attraverso la lettura della carta astrale, dove si sono smarriti. Fra una tazza di latte stellare e un pancake al burro del plenilunio, assaporando un gelato al chiaro di Luna e Venere, incontriamo Serikawa, che dopo una folgorante carriera da sceneggiatrice è diventata una scrittrice di videogiochi frustrata e infelice, incapace di risollevare il proprio destino; Akari, che ha amato l’uomo sbagliato e ora non sa immaginare un futuro accanto a qualcun altro; Megumi, alle prese con un’importante scelta lavorativa, e Mizumoto, che incontra nuovamente dopo molti anni il suo primo amore.
‘Belladonna‘ (Rizzoli) di Adalyn Grace
È un romanzo decisamente gotico ‘Belladonna’ della scrittrice statunitense Adalyn Grace, uscito in questi giorni nelle librerie italiane con Rizzoli.
Il romanzo segue la sorte di Signa, che ha diciannove anni e da che ricordi tutte le persone che le sono state accanto sono morte. Rimasta orfana ancora bambina, è stata allevata da una serie di tutori tutti interessati più alla sua ricchezza che al suo bene, e tutti defunti prima di poter mettere le mani sulla sua eredità. Gli unici parenti che le sono rimasti sono gli Hawthornes, un’eccentrica famiglia che vive nella cupa ma ricchissima villa di Thorn Grove. Signa non ci mette molto a scoprire i segreti che gli Hawthornes celano tra le mura della tenuta: mentre il padre piange la defunta moglie organizzando feste sfrenate, il figlio maggiore lotta per mantenere alta la reputazione di una famiglia ormai in declino. Il tutto nascondendo al mondo la figlia minore, affetta da una misteriosa malattia. Quando lo spirito inquieto della donna scomparsa appare a Signa sostenendo di essere stata avvelenata e che l’assassino è ancora tra loro, la ragazza si rende conto che la famiglia è in grave pericolo. Per scoprire l’identità dell’assassino Signa ha una sola possibilità: allearsi con qualcuno di tanto pericoloso quanto affascinante che è sempre stato al suo fianco, tessendo con lei un legame potente e irresistibile che nessuno avrebbe mai creduto possibile…
‘La nascita del femminismo medievale‘ (Einaudi) di Chiara Mercuri
È un libro di storia medievale decisamente appassionante, tra femminismo, letteratura e amor cortese, ‘La nascita del femminismo medievale. Maria di Francia e la rivolta dell’amore cortese’ della storica Chiara Mercuri, pubblicato in questi giorni da Einaudi.
Un’altra rivoluzione è nata prima del 1789: quella di Maria di Francia. Non è raccontata nei manuali, perché è una rivoluzione in buona parte fallita. Avrebbe voluto imporre una visione femminile del mondo e non vi riuscì. Ma ebbe tra i suoi effetti la nascita dell’amore cortese, l’astro luminoso del Medioevo, oscurato poi dai livori inquisitoriali della prima Età moderna. Perfino l’identità di Maria, allora, si perse o si confuse. Figlia del re di Francia Luigi VII, Maria nacque nel 1145 e, dopo il matrimonio, si stabilì nella contea del marito, la Champagne. Fu una scrittrice, ma soprattutto un’intellettuale capace di radunare attorno a sé altri autori, cui affidare la promozione delle proprie idee. Idee nuove e progressiste sull’amore, sulla sessualità, sui rapporti coniugali, sulla vita di coppia. Idee che avrebbero potuto – e dovuto – mille anni prima della rivoluzione sessuale del Novecento segnare un nuovo corso della storia femminile, e quindi del mondo.
‘Il nostro grande niente‘ (Einaudi) di Emanuele Aldovrandi
È un romanzo d’esordio che spiazza e commuove ‘Il nostro grande niente’ di Emanuele Aldovrandi, pubblicato da Einaudi.
Tra pochi giorni lui avrebbe sposato la ragazza con gli occhi grandi, se non fosse morto in un incidente stradale. E adesso la vede tornare in quella che era la loro casa, trovare il suo computer sul tavolo e le ciabatte che lei gli aveva regalato in corridoio, dove lui le ha lasciate. La tazza invece è sul bordo del lavandino: lei ci infila il naso dentro e scoppia a piangere. Non vuole mangiare, anche se la madre insiste, ha perso la fame. Poi però, distrattamente, beve un sorso di caffè, morde un biscotto, e si stupisce di trovarlo buonissimo, come prima che lui morisse, come sempre. Forse è in quel momento che inizia il suo faticoso ritorno alla vita, ed è la voce di lui a raccontarlo. Giorno dopo giorno, vede scorrere l’esistenza di lei – che cambia città, si sposa, ha figli – catturando le istantanee di un tempo che non gli appartiene; le alterna ai ricordi di un amore che credeva unico. Ma se avesse l’occasione di vivere ancora, come reagirebbe alla certezza che del suo grande amore, nel giro di un attimo, potrebbe non restare niente? Con leggerezza e disincanto, Emanuele Aldrovandi si interroga sulla natura delle relazioni, mettendo in scena il desiderio indicibile che il mondo finisca con noi.
‘Oltre Auschwitz. Europa orientale, l’Olocausto rimosso‘ (Marsilio) di Frediano Sessi
È stato pubblicato questa settimana da Marsilio ‘Oltre Auschwitz. Europa orientale, l’Olocausto rimosso’ del sociologo e saggista Frediano Sessi che ricostruisce una pagina poco nota della Shoah.
Bełżec, Sobibór e Treblinka, insieme a Chełmno sul Ner, furono le località prescelte per portare a termine in Europa l’eliminazione degli ebrei dell’Est. Luoghi progettati e costruiti per funzionare solo come strutture omicide, molto diversi dai Lager, perché non prevedevano nessuna possibilità di sopravvivenza. In questi campi, in cui si è compiuta la strage di oltre un milione e mezzo di ebrei, è oggi la quasi totale assenza di tracce di quanto accaduto, voluta e messa in atto dagli assassini, a parlare per i morti e a esigere giustizia. Se Chełmno, dove per la prima volta si sperimentò il disegno di un’eliminazione di massa rapida e funzionale per mezzo del gas, può essere considerato il prototipo dei centri di sterminio nazisti, perché è così difficile ricostruire cosa avvenne lì e negli altri luoghi dell’Aktion Reinhardt, il nome in codice dell’operazione di annientamento sistematico? Vi fu forse una volontà politica che preferì la rimozione e l’oblio alla memoria? Attraverso la ricostruzione delle vicende di chi incontrò la morte nei campi della Polonia orientale, dei processi che decenni dopo coinvolsero i responsabili e delle decisioni che condussero verso il baratro, Frediano Sessi restituisce un racconto esaustivo e dettagliato, ricco di documenti inediti, nell’intento di riempire questo “vuoto di parole” e di consegnarci l’enormità di quanto successo: “se si ascolta l’inquietante solitudine di questi boschi, isolati e deserti, si comprende che il monumento agli ebrei assassinati nei centri di sterminio dell’Aktion Reinhardt, a Chełmno o nelle fosse del margine nord di Majdanek, sono proprio il suolo nudo, la foresta, l’acquitrino da cui a volte spunta qualche fiore, sorto da quella terra sacra”.