11 Gennaio 2016
13:14
Uno straordinario viaggio nella storia dell’arte. ”Dall’impressionismo a Picasso” a Genova
GENOVA – Una retrospettiva intensa, di forte impatto suggestivo “Dall’impressionismo a Picasso”che espone i più celebri gioielli della collezione del Detroit Institute of Arts. La mostra, attualmente in corso a Genova, a Palazzo Ducale, nel lussuoso appartamento del Doge, attraversa 70 anni di storia dell’arte moderna, a cavallo tra ottocento e novecento. La straordinaria mostra organizzata da Palazzo Ducale con il Detroit Institute of Arts e MondoMostre Skira sarà aperta al pubblico per ben sei mesi e si concluderà il 10 aprile. Un iter dinamico, molto ben costruito, contestualizzato e con supporti didascalici esplicativi, che parte dall’impressionismo, con alcuni spazi collettivi e altri monografici, in cui le magnifiche tele di prestigiosi maestri dialogano, si confrontano, attraversa il post impressionismo, le avanguardie e si conclude con la scomposizione cubista di Picasso. L’esposizione con cinquantadue opere offre diverse chiavi di lettura, da quella del confronto tra stili, a quelle tematiche. Un’antologica che è anche storia del collezionismo americano, nello specifico di Detroit, fulcro a quei tempi dell’industria automobilistica, del capitalismo, che per merito dello storico d’arte Valentiner che la diresse con acume dal 1924 al 1945, e di Edse ed Eleanor Ford, divenne, con i lasciti e i lungimiranti acquisti, prestigioso contenitore dei dipinti delle avanguardie europee e tra i più importanti musei di arte moderna degli Stati Uniti.
Una sequenza di capolavori di Courbet, Monet, Van Gogh, Renoir, Redon, Matisse, Degas, Cezanne, Modigliani, Picasso, Kandinsky, Dix, Gauguin, Nolde, Kirchner, Rottluff che con le loro interpretazioni, le loro poetiche e i linguaggi emozionano e testimoniano il loro modo di vedere il mondo, la loro storia, i loro percorsi artistici .
Un iter che ha il suo incipit con il quadro realista Bagnante addormentata (1845) di Courbet, che raffigura un nudo di donna adagiata tra ‘le braccia di Morfeo’, immersa nella natura. Seguono le opere del movimento che ha cambiato la storia della pittura, l’impressionismo, con l’apoteosi del colore e gli effetti di luce primaverile dei radiosi Gladioli (1876) di Monet, uno stupefacente quadro di coloratissimi fiori in piena fioritura del giardino del pittore, con la donna nello sfondo che si ripara dal sole con un grazioso ombrellino.
Colpiscono le opere di Renoir: lo splendido volto madrepelaceo di Donna in poltrona (1874), con la giovane donna seduta mentre osserva qualcosa al di là della tela. Sempre del gioioso artista la materica Bagnante seduta (1903-1906) con la pelle iridiscente e le forme burrose, o ancora la tenera espressione del figlio Jean in Il Pierrot bianco (1901-1902). Di Pissarro una sola tela, Il sentiero (1889), scorcio con uno splendido effetto di luce.
Nella sala monografica che segue, sono esposte diverse opere di Degas, tra i quali il raffinato Violinista e giovane donna (1871), che ricorda lo stile di Rembrandt, i due personaggi sembra che siano stati distolti dalle loro attività dall’arrivo di un visitatore, lo sfondo é neutro. Tra le opere il dipinto che rappresenta uno dei temi più amati dal pittore, il balletto, con i movimenti delle prove di giovani ballerine dietro le quinte di Ballerine nella stanza verde (1879). Anche a Cezanne é stata dedicata una monografica con capolavori come l’inquieta natura morta, simbolica di Tre teschi (1900) o La montagna di Sainte-Victoire (1904 -1906), dallo schema compositivo geometrico, nel quale, a parte la suggestiva luce, si nota un suo allontanamento dall’impressionismo.
Non potevano mancare opere del tormentato Van Gogh, come gli intensi colori del giallo e del blu del celebre Autoritratto con il cappello di paglia (1887), o il dipinto, dal materico tratto marcato, La sponda dell’Oise ad Auvers (1890), ai tempi una delle mete più amate dai parigini per le gite domenicali. In primo piano una donna vestita di bianco seduta su una barca mentre pesca, in secondo piano, sulla riva una coppia la osserva, dietro loro una folta vegetazione.
Uno dei capolavori, senza ombra di dubbio più ‘magnetici’ é il lirico e simbolico Evocazione di farfalle (1910-1912) di Redon, dipinto in cui alcune farfalle volteggiano su uno sfondo rosso arancione, mentre tra le opere di Matisse colpisce la cromia accesa de I papaveri (1919) che contrasta con il colore azzurro del paravento dietro il vaso.
Dell’ artista maledetto, Modigliani, gli eleganti e suggestivi volti stilizzati e bidimensionali come in
Ritratto femminile (1917-1920) con la rappresentazione della enigmatica donna con gli occhi leggermente asimmetrici e senza pupille.
Nel percorso si arriva alle sale dell’Espressionismo tedesco con i suoi tratti taglienti, i contorni marcati e i colori innaturali, talvolta accesi, come nell’inquietante Paesaggio di montagna al chiaro di luna (1919),di Kirchner, o il volto particolarmente espressivo e potente di Autoritratto (1912) di un giovanissimo Otto Dix, o ancora l’inquieto e dalle accese cromie Ritratto della moglie (1920) di Heckel, con il viso della donna spigoloso, dalla forte espressività.
Di Kokoschka é assolutamente spettacolare il paesaggio di Veduta di Gerusalemme (1929-1930), dal fascino lontano, fuori tempo, e di Kandinskij il dipinto astratto con forme e colori ‘in libertà’ che si diramano dal centro di Studio per quadro con forma bianca (1913).
La mostra si chiude con la sala monografica dedicata all’eclettismo di Picasso con diverse tele come il figurativo, dalle tonalità classiche Donna in poltrona (1923), il pittore spagnolo in questo dipinto ha raffigurato la moglie Olga in vestaglia, in un momento di rilassatezza domestica o la donna immersa nella lettura del dipinto Ragazza che legge (1938) con la deformazione di parte del suo volto e delle mani o la scomposizione cubista di Donna seduta (1960).
Maria Cristina Pesce Bettolo
Info:
Palazzo Ducale- Piazza Matteotti n. 9- Genova
www.impressionistipicasso.it
Prenotazioni : 0109280010