16 Giugno 2024
08:47
Le nuove uscite in libreria di questa settimana
RADIO GOLD – Come ogni settimana vi indichiamo alcuni dei titoli in uscita in libreria.
‘Com’è stato per me‘ (La Nave di Teseo) di Andrew Sean Greer
In ‘Com’è stato per me’, il racconto che dà il titolo a questa raccolta di Andrew Sean Greer pubblicata da La Nave di Teseo i ragazzini di un quartiere come tanti altri si ritrovano in gran segreto in un vecchio capanno degli attrezzi, decisi a smascherare le loro insegnanti di pianoforte, malvagie e terribili streghe. Il giovane protagonista di ‘I re cannibali’, disilluso dalla vita, accompagna un ragazzo problematico ai colloqui nelle scuole preparatorie per il college: in questo viaggio on the road si renderà conto di non aver trovato ancora il suo posto nel mondo. L’amicizia tra un uomo gay e una donna lesbica, al centro di ‘Vieni a vivere con me e sii il mio amore’, si trasforma in un matrimonio solo per nascondere, con i compromessi e i sacrifici che ne conseguono, le loro vite segrete.
Con la profondità del narratore, la grazia e la tenerezza di un poeta, il premio Pulitzer Andrew Sean Greer torna in libreria con una raccolta di racconti che è una riflessione sul tempo e sul cuore dell’uomo, in un intreccio di storie e personaggi che abbagliano il lettore.
‘Il giovane Poe. Lo strano caso di Mary Roget’ (Gallucci) di Cuca Canals
Gallucci ha appena mandato sugli scaffali ‘Il giovane Poe. Lo strano caso di Mary Roget’ di Cuca Canals. Boston, 1820. Mary Roget, famosa e bellissima cantante del varietà, sparisce misteriosamente. L’ispettore Auguste Dupin si mette sulle sue tracce, aiutato dal piccolo Edgar Allan Poe, un ragazzino di undici anni destinato a diventare uno degli scrittori visionari più letti al mondo.
L’intuito del giovane Poe si rivelerà decisivo. La donna, infatti, in un primo momento si rifà viva, ma poco dopo scompare di nuovo. E questa volta a riapparire sarà il suo cadavere. “L’ispettore – si legge nel libro – mi confessò di non avere l’ombra di una pista: aveva bisogno del mio aiuto, sperava che grazie alla mia perspicacia potessi cogliere un dettaglio che a lui era sfuggito”.
‘La rivolta del corpo‘ (Laterza) di Angela Vettese
La casa editrice barese ha pubblicato ‘La rivolta del corpo’ di Angela Vettese. Da Marcel Duchamp a Josephine Baker, da Yves Klein a David Bowie, da Marlon Brando a Nan Goldin, una grande conoscitrice e critica dell’arte contemporanea ci racconta come il corpo è stato un campo di battaglia per la libertà e l’emancipazione, con ripercussioni straordinarie sul corpo sociale. Ma ogni conquista va difesa. L’IA ci pone di fronte una sfida di enorme portata che cambierà il mondo come lo fecero la ruota o la stampa. Probabilmente è già tempo di pensare a una nuova forma di emancipazione.
Il nostro corpo racconta molte cose se può manifestarsi con libertà. I pantaloni con cui Marlene Dietrich arrivò a Parigi nel 1930 fecero gridare allo scandalo perché non solo parlavano di una sessualità dominatrice, ma di una donna che attingeva agli stereotipi del potere maschile diventando una vampira di energie invece che una donatrice devota. Il seno turgido che sbocciava dall’abito di Marilyn Monroe mentre cantava al suo amante Happy Birthday, Mr. President, alludeva a una seduzione di nuovo conio, ribelle alle convenzioni del matrimonio, della ragion di Stato e della donna per bene.
La fisicità da mimo, alieno, eunuco che ha espresso David Bowie nelle vesti di Ziggy Stardust o del Duca Bianco o anche di sé stesso in versione sia omo che eterosessuale, racconta il progressivo affermarsi di un modo d’essere, oltre che di apparire, aprendo a una fluidità esistenziale che è al contempo liberatoria e ansiogena. Così come esprime una esigenza di fusione con la natura l’artista cubana Ana Mendieta quando si copre di fango fino a diventare parte integrante di un albero. Ripercorrendo le opere, le immagini, i video tratti dall’arte contemporanea, dalla fotografia, dai film, dalla moda e dalle performance delle celebrity, cioè da tutte quelle arti che ci hanno mostrato i corpi con più insistenza o con più influenza mediatica, scopriremo come mai prima del Novecento, e mai con questa accelerazione, gli artisti abbiano usato, manipolato, spinto al limite il loro proprio corpo per liberarlo dai lacci della tradizione.
‘Dolcissimo Enrico‘ (Piemme) di autori vari
Arriva in libreria con Piemme ‘Dolcissimo Enrico’. L’11 giugno saranno 40 anni dalla morte di Enrico Berlinguer. L’ex segretario del Pci è stato certamente il leader più amato dai comunisti italiani. E anche uno dei politici più stimati da una parte larga della società italiana. Questa raccolta di testi è un omaggio sincero e appassionato di alcuni politici e amici, giornalisti e storici che in qualche maniera hanno avuto a che fare con la figura e l’eredità di Berlinguer.
Da Massimo D’Alema a Walter Veltroni, da Achille Occhetto a Livia Turco, da Miguel Gotor a Luciano Canfora, da Luca Telese a Antonio Padellaro, fino alla celeberrima intervista e ritratto che ne fece Giampaolo Pansa, questa antologia racconta l’uomo, le sue scelte politiche, il suo carisma silenzioso, il lascito straordinario non solo per la galassia comunista, ma per tutto il Paese. L’eurocomunismo, la distanza dall’Unione Sovietica, la questione morale, l’austerità e il compromesso storico sono alcuni dei temi che ancora oggi accompagnano il dibattito pubblico e Berlinguer ne è stato promotore instancabile. Perché come scrisse Vittorio Foà sull’Unità il 13 giugno del 1984, “l’immagine (che era poi la realtà) dell’uomo era ed è in violento contrasto con l’immagine consueta dell’uomo politico. Umanità, franchezza, modestia e discrezione – pure in un incarico di così grande autorità e di effettivo potere – sono connotati che fanno a pugni con le immagini ricorrenti di arroganza, astuzia, presunzione e ostentazione del potere a cui siamo ormai abituati”. L’introduzione è scritta da Luca Telese.
‘Carlo III. Il nuovo re‘ (Rizzoli) di Robert Hardman
E’ appena arrivato sugli scaffali con Rizzoli ‘Carlo III. Il nuovo re’ scritto da Robert Hardman. Agli studenti inglesi, a scuola, si insegna che il regno più lungo della storia britannica è iniziato in Kenya, davanti a una pozza d’acqua: quando re Giorgio VI morì nel sonno, il 6 febbraio 1952, la principessa Elisabetta stava osservando la fauna selvatica dai rami di un gigantesco fico. Quello stesso giorno, suo figlio Carlo diventa erede al trono. Dovrà aspettare più di settant’anni ? stabilendo uno dei suoi tanti record ? prima che l’arcivescovo di Canterbury, nell’abbazia di Westminster, posi la Corona di Sant’Edoardo sul suo capo, incoronandolo sovrano all’età di settantaquattro anni.
Questo libro è il resoconto appassionato del primo anno di regno di Carlo III, e non solo. Grazie a un accesso privilegiato ai reali e alla corte, Robert Hardman, uno dei più autorevoli esperti della storia della famiglia reale inglese, ci racconta i retroscena degli ultimi giorni di Elisabetta II, dell’operazione ‘London Bridge’, il piano messo in atto alla morte della regina, dei preparativi per l’incoronazione del nuovo sovrano, del terremoto scatenato dalle rivelazioni dei duchi del Sussex, Harry e Meghan, e della scelta di rendere pubblica la malattia di re Carlo prima, e della principessa Kate poi. Nel farlo, tratteggia un ritratto intimo di Carlo III, ne svela il carattere e le passioni più o meno segrete, e mostra come le vicende personali si intreccino, per un sovrano, a rituali radicati in mille anni di storia e a minuziose procedure da applicare con rigore, e come il nuovo re debba, oggi più che mai, dimostrarsi capace di parlare alla Gran Bretagna moderna.
‘Il bacio del calabrone‘ (Einaudi) di Giancarlo De Cataldo
Nuovo libro per Giancarlo De Cataldo. E’ ‘Il bacio del calabrone’, pubblicato da Einaudi Stile Libero. Non tutto è luce, nel luminoso mondo del lusso. È la prima cosa di cui si rende conto Manrico Spinori quando viene chiamato a indagare sull’improvviso decesso di Tito Cannelli – titolare di una prestigiosa maison – avvenuto in una cornice quanto mai suggestiva: il laboratorio dei costumi del Teatro Costanzi di Roma. Per puro caso Manrico, noto melomane, ha assistito al fatto. Nemmeno a lui è chiaro fin dall’inizio se si sia trattato di un incidente, di una fatale disgrazia o di un ingegnoso omicidio affidato a un ‘killer’ esotico. In compenso è subito evidente che, dietro l’apparenza scintillante delle sfilate, delle creazioni esclusive, dei costosissimi pezzi unici, si agita un microcosmo complesso dove non mancano sfruttamento, avidità, corruzione.
Guidato per mano da una seducente esperta del settore, e spalleggiato dalla sua impareggiabile squadra – con a capo una sempre piú determinata e determinante ispettora Deborah Cianchetti – il magistrato scoprirà infine la verità, smascherando il lato ambiguo e crudele della bellezza.
‘Cinque passi tra noi‘ (Mondadori) di Rachael Lippincott, Alyson Derrick
E’ appena arrivato sugli scaffali con Mondadori ‘Cinque passi tra noi’ di Rachael Lippincott, Alyson Derrick. Alex Blackwood è caotica, testarda e pericolosamente seducente. Nel conquistare le ragazze è una fuoriclasse, un po’ meno nel costruire relazioni a lungo termine. Non a caso, ha appena rotto (e male) con la sua ultima fidanzata perché proprio non ce la fa a non flirtare con tutte quelle che incontra.Molly Parker, invece, è una che cerca di avere sempre il controllo su tutto.
Ma è strutturalmente incapace di tenere a bada l’imbarazzo quando ha a che fare con qualcuno che non sia la madre, la sua migliore e unica amica. Socializzare non è proprio il suo forte, insomma, tanto che con Cora Myers, la favolosa Cora, la ragazza di cui è innamorata da tempo, non ha mai scambiato nemmeno una parola.Per farla breve, Alex e Molly, pur frequentando la stessa università, appartengono a due pianeti diversi. Quando però le due si incontrano e Alex scopre l’interesse di Molly per Cora, capiscono che forse potrebbero aiutarsi a vicenda. Alex, infatti, grazie al suo piano in cinque mosse, potrebbe insegnare a Molly come conquistare la ragazza dei suoi sogni.
E, grazie all’aiuto di Molly, lei potrebbe dimostrare alla sua ex che non è l’egoista che crede e che, soprattutto, è pronta a impegnarsi nella loro relazione. Ma mentre si lanciano in questo piano di conquista e riconquista, non si accorgono che forse l’amore sta prendendo un sentiero imprevisto. Dopo tutto, non diceva forse qualcuno che gli opposti si attraggono?
‘Storia di mia vita‘ (Sellerio) di Janek Gorczyca
Con Sellerio è in libreria ”Storia di mia vita’ di Janek Gorczyca. Tutto comincia nell’ottobre del 1998 e prosegue fino a oggi, in bilico tra vittorie e cadute, espedienti e fatica. Una vita sempre piena di speranza, di amicizia e d’amore, ma anche di violenza e oscurità. Janek è arrivato nel 1992, poteva andare in Finlandia ma ha scelto l’Italia e non è più ripartito. Non ha mai una casa fissa, dorme tra le strade di Roma ovunque sia possibile, edifici occupati, marciapiedi davanti ai negozi, cartoni stesi in terra sotto un balcone che ripara dalla pioggia.
Si può definire Janek in molti modi, barbone, clochard, homeless, senza fissa dimora, vagabondo, ma è tutto e il contrario di tutto. Parla diverse lingue, è un ottimo fabbro e il lavoro non gli manca, ha una compagna, un cane, è giunto in Italia dopo essere stato in Afghanistan, aver vis-suto la caduta dell’impero sovietico, le lotte per la nascita della nuova Polonia. Racconta ogni cosa, Janek, in una lingua non sua, nell’italiano appreso in strada e tra la gente, affinato nelle trattative quotidiane, nelle schermaglie con le forze dell’ordine, nelle discussioni con i medici degli ospedali, nelle notti passate tra amici e nemici di ogni provenienza, accanto a cittadini che lo aiutano con affetto oppure lo considerano una minaccia per il decoro delle loro esistenze. La sua è una scrittura dal ritmo unico, che quasi mai abbellisce o edulcora i fatti. Sta sempre incollata alla verità, persino quando, per il dolore o la vergogna, sarebbe meglio smettere di raccontare.
Janek vive a Roma attraversandola di continuo, instancabilmente, per andare al lavoro, per assistere una persona malata, chiedere un documento in questura, risolvere una situazione inattesa. Non sempre riesce a mangiare, spesso beve, ed è quanto basta. In ogni momento può scaturire la paura del fallimento, di un vicolo cieco da cui non c’è ritorno. Quasi sempre uno scatto della volontà arriva in suo soccorso. Janek raramente ha un sentimento di delusione, di resa, di vittimismo. Lo spingono avanti la curiosità per il mondo, per gli altri esseri umani. A tratti la malinconia, l’inquietudine, sembra oscurare le sue giornate, ed emerge lo sgomento di scoprirsi capace di brutalità e di sopraffazione. “Qui lo dico chiaro, non sono un eroe, ma la vita per strada è piena di sorprese. Alla fine arriva il giorno del giudizio”, afferma Janek Gorczyca.
‘Le ultime confessioni di Sylvia P‘ (Fazi) di Lee Kravetz
Fazi manda sugli scaffali ‘Le ultime confessioni di Sylvia P.Nel 2019, a più di cinquant’anni dal suicidio di Sylvia Plath, Estee, la curatrice di una piccola casa d’aste del Massachusetts, si trova a esaminare tre vecchi quaderni fitti di scrittura. Non ci mette molto a intuire che potrebbe trattarsi del manoscritto originale del romanzo La campana di vetro: una scoperta sorprendente, che la porterà a capire di essere legata alla grande scrittrice in un modo che mai avrebbe potuto immaginare. Sul finire degli anni Cinquanta la maliziosa poetessa Boston Rhodes (dietro a cui scorgiamo la figura di Anne Sexton) racconta in prima persona la rivalità con la talentuosa Sylvia, verso la quale nutre una rancorosa invidia nonostante Plath, dal canto suo, si mostri sempre gentile e incredibilmente fragile. La relazione tra le due, fatta di infiniti chiaroscuri, rischierà di gettare Sylvia in una fatale spirale di follia e, alla fine, forgerà la sua eredità.
Pochi anni prima, nel 1953, la dottoressa Ruth Barnhouse, tra le prime psichiatre degli Stati Uniti, cura la giovane Sylvia durante i giorni bui trascorsi in un istituto psichiatrico in seguito a un tentativo di suicidio; quello che si instaurerà tra le due è ben più di un rapporto tra medico e paziente e aiuterà la brillante poetessa a tornare sulla strada della letteratura. ‘Le ultime confessioni di Sylvia P.’ è un accattivante mistery letterario in cui realtà e finzione si fondono per ridare vita a una scrittrice venerata; dai retroscena sulla nascita della Campana di vetro alla rivalità con Anne Sexton, dalla depressione alla vita matrimoniale con Ted Hughes, l’esistenza di Sylvia Plath viene riscritta attraverso tre narrazioni che, intrecciate con sapienza, compongono un romanzo audace e avvincente.
Foto di Seven Shooter su Unsplash