Autore Redazione
domenica
3 Novembre 2024
08:58
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Community Gold - Libri - Alessandria - Pavia

Le nuove uscite in libreria: dal ritorno di Carrisi al dizionario per boomer

Le nuove uscite in libreria: dal ritorno di Carrisi al dizionario per boomer

RADIO GOLD – Moltissimi libri in uscita questa settimana. Come sempre vi diamo qualche suggerimento che potrete trovare in libreria.

Prequel. Quando l’America rischiò di diventare fascista” di Rachel Maddow (Neri Pozza)

“Partiamo dall’epilogo: il complotto di cui leggerete in queste pagine non è andato a buon fine. Il luogo: Stati Uniti. Il tempo: anni Trenta e Quaranta del secolo scorso. L’azione: attacco eversivo alla democrazia americana. Tutto si gioca negli anni cruciali tra l’ascesa al potere di Mussolini e di Hitler in Europa e l’entrata in guerra degli Stati Uniti nel 1941. La Germania, in vista del Reich millenario, investe milioni di marchi per inondare il suolo americano di propaganda e spie. Il terreno, del resto, è fertile. I simpatizzanti dell’ultradestra sono già numerosi, agguerriti, sparpagliati in tutto il Paese. Ci sono le Camicie d’argento di Pelley; c’è padre Coughlin, il prete “radiofonico” cattolico e antisemita; ci sono l’industriale Henry Ford, l’aviatore Charles Lindbergh e l’archistar Philip Johnson; ci sono pure i suprematisti. A questi, noti, si aggiungeranno uomini dei media e degli apparati dello Stato, corrotti dalla visione e dal denaro dei nazisti. Una rete occulta, sostenuta da paramilitari che da anni si preparano all’insurrezione rubando armi dai depositi federali. L’obiettivo: rovesciare il governo di F.D. Roosevelt, entrare in guerra a fianco dell’Asse, instaurare un regime autoritario e razzista. Dall’altra parte, una manciata di uomini delle istituzioni e privati cittadini – pochi, temerari, dimenticati dalla Storia – soli davanti a questo gigantesco complotto, più simile a una trama di Philip K. Dick che alla realtà. Sarà Pearl Harbor, in extremis, a compattare la nazione. “Prequel” è il resoconto di questa lotta feroce, impari, e del manipolo di eroi che l’ha combattuta. “Prequel” è un monito, perché i tentacoli di quella piovra, sconfitta ma in sonno, si allungano fino a noi. “Prequel” è una storia mai letta. La grande lotta dell’America contro il fascismo non si è svolta solo oltreoceano negli anni Quaranta. Gli americani hanno combattuto anche in patria, e le loro storie vi sconvolgeranno.”

Tutti hanno dei segreti a Natale” di Benjamin Stevenson (Feltrinelli)

Dopo il grande successo di Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno e Tutti su questo treno sono sospetti, Benjamin Stevenson ritorna con un episodio speciale della sua serie bestseller che ha per protagonista Ernest Cunningham. Un giallo sferzante e pieno di ironia, costruito come un calendario dell’Avvento, in cui ogni capitolo contiene un indizio per giungere alla soluzione finale. Il Natale, si sa, può essere micidiale.

Mi chiamo Ernest Cunningham. Ero un fan dei gialli dell’Epoca d’oro finché non sono diventato, mio malgrado, fin troppo esperto in materia. Quest’anno a Natale contavo sul fatto che qualsiasi assassino che si rispetti se ne stesse in panciolle a scartare regali e abbuffarsi, ma mi sbagliavo. Quindi eccomi qui, nel backstage dello spettacolo del mago di fama mondiale Rylan Blaze, il cui committente è appena stato assassinato. I miei sospettati sono tutti imbroglioni professionisti, maestri nell’arte del depistaggio: oltre al mago, un esperto di trucchi e travestimenti, un’ipnotista, una responsabile finanziaria, una gemella, uno psicologo, un tecnico delle luci e degli effetti speciali. I miei indizi sono ancora più fumosi: un disperato messaggio di aiuto, un omicidio commesso senza mettere piede nella stanza in cui accade e un calendario dell’Avvento. D’altronde, è pur sempre Natale. Se riesco a vedere oltre le illusioni, so di poter risolvere il caso. Dopotutto, un omicidio ben congegnato è un po’ come un trucco di magia, no?

Want – Fantasie erotiche raccontate da Gillian Anderson” (Feltrinelli)

In una fantasia non ci serve il permesso di nessuno. Possiamo decidere di fare quello che vogliamo, con chi vogliamo, quando vogliamo. Senza paura, senza giudizi o conseguenze.
Come si sentono le donne riguardo al sesso quando hanno la possibilità di essere completamente libere?

Il libro che avete tra le mani è nato da un invito che Gillian Anderson ha rivolto alle donne di tutto il mondo, un appello a condividere – in forma anonima – le proprie fantasie sessuali, sensazioni e pensieri intimi e profondi che di rado si esprimono ad alta voce. Sono desideri onesti, schietti, strazianti, divertenti e decisamente sconci, da cui sono emerse fantasie intense e sfaccettate quanto coloro che le hanno condivise. Lettere di adolescenti che non hanno ancora fatto sesso; di single bloccate nella spirale infinita di approcci online e avventure di una notte; di donne esauste con bambini piccoli; di mogli o compagne con lunghe relazioni alle spalle, frustrate dalla solita routine; di transgender e persone non binarie; di ultrasessantenni alle prese con la scoperta del sesso dopo la menopausa. Fantasie di sottomissione e di gruppo, altrimenti difficilmente confessabili, anche nell’intimità della coppia. Cosa scopriamo? Che nella libertà dell’anonimato possiamo lasciarci andare, essere la nostra versione migliore, la più sexy, la più erotica e disinibita, che possiamo smettere di preoccuparci dei nostri corpi, dei tabù religiosi e dei condizionamenti sociali, e che è incredibilmente salutare e catartico condividere le proprie fantasie, perché solo nelle nostre fantasie possiamo abbandonarci alle voglie e agli impulsi più segreti, piacevoli e trasgressivi.

La casa dei silenzi” di Donato Carrisi (Longanesi)

Mi chiamo Pietro Gerber ma qui a Firenze, dove vivo da quando sono nato, tutti mi conoscono come l’addormentatore di bambini. Sono un ipnotista, come lo era mio padre, e con l’ipnosi aiuto i bambini a elaborare traumi e a superare paure e fobie. Non sembrerebbe, ma il mio è un mestiere pericoloso. Perché la mente dei bambini è un labirinto ed è facile smarrirsi e non riuscire più a tornare. Forse è proprio questo che sta succedendo a Matias. Ha nove anni e da tempo ha un sogno ricorrente. Da troppo tempo. Ormai Matias ha paura di addormentarsi, perché in sogno gli fa visita qualcuno che non dovrebbe esistere. Una donna dall’aria triste e vestita sempre di scuro e che non parla mai. La signora silenziosa abita i suoi sogni come uno spettro, come una presenza inquietante che tracima nella realtà. Non dovrebbe essere nient’altro che un sogno, ma allora… Allora perché sento che la signora silenziosa è reale? Allora perché sento nel silenzio il ronzio di un immenso sciame di insetti? Allora perché sento che perfino la mia casa, vuota e solitaria, è infestata da fantasmi? E se la storia della signora silenziosa fosse ancora tutta da scrivere… Come la mia?
Mi chiamo Pietro Gerber, sono l’addormentatore di bambini, e di colpo ho paura di dormire. E ho ancora più paura di stare sveglio.

Dizionario per boomer” di Beatrice Cristalli (Bur)

La lingua italiana è generosa: sin dalla sua “nascita” ha accettato di buon grado prestiti da altri idiomi e dialetti, e si è lasciata modificare e aggiornare dalle mode e dai costumi. Come è possibile quindi che adesso nessuno capisca come parla la Generazione Z, i nati tra il 1996 e il 2010? E perché ci fa tanta paura aprirci a queste nuove possibilità lessicali? Beatrice Cristalli, linguista e formatrice, viene in soccorso di tutti quelli che con i giovani devono parlare ma non li capiscono, con il suo ricco e documentatissimo Dizionario per boomer, cercando di gettare un ponte tra le generazioni e mostrando ai “boomer” che non c’è nulla da temere una volta che si conosce l’origine, e soprattutto il senso nascosto, di ciò che si sta dicendo. Questo piccolo dizionario tematico si addentra nello slang della Gen Z (e oltre), e permette di abbandonare pregiudizi e stereotipi scoprendo che ci siamo già abituati ai neologismi di illustri precedenti letterari da Dante a d’Annunzio, da Leopardi a Pascoli.

Patriot” di Alexey Navalny (Mondadori)

Il potente e toccante memoir dell’impavido leader dell’opposizione che ha pagato il prezzo più alto per ciò in cui credeva. Navalny ha iniziato a scrivere PATRIOT nel 2020, poco dopo l’avvelenamento che gli è quasi costato la vita. Il libro racconta tutta la sua storia: la gioventù, il momento in cui ha sentito l’esigenza di dedicarsi all’attivismo, il matrimonio e la famiglia, l’impegno con il quale ha sfidato una superpotenza mondiale determinata a ridurlo al silenzio e la sua ferma convinzione che non sia possibile resistere al cambiamento, che il cambiamento arriverà. Con dovizia di dettagli avvincenti, che includono anche lettere inedite dalla prigione, Navalny racconta, tra le altre cose, la sua carriera politica, i diversi attentati alla sua vita e a quella delle persone a lui più vicine, e l’incessante campagna che, con il suo team, ha condotto contro un regime sempre più dittatoriale. Scritto con la passione, l’acume, la schiettezza e il coraggio per i quali Navalny era giustamente acclamato, PATRIOT è la sua ultima lettera al mondo: un resoconto toccante degli ultimi anni trascorsi nel più brutale carcere al mondo, un memento dei motivi per i quali i principi di libertà individuale sono irrinunciabili, una pressante esortazione a continuare il lavoro per il quale Navalny ha dato la vita. «Questo libro è una testimonianza non solo della vita di Alexei, ma anche del suo incrollabile impegno nella lotta contro la dittatura, una lotta alla quale ha sacrificato tutto, compresa la sua vita. Grazie a queste pagine, i lettori impareranno a conoscere l’uomo che amavo profondamente, un uomo di integrità e coraggio assoluti. Raccontare la sua vita è un modo per onorare la sua memoria e ispirare altri a combattere per ciò che è giusto e a non perdere mai di vista i valori che contano davvero.» – Yulia Navalnaya L’autore: Alexei Navalny è stato un attivista russo noto per le sue campagne contro la corruzione, leader dell’opposizione e prigioniero politico, che si è guadagnato riconoscimento e rispetto a livello internazionale. Tra le numerose onorificenze che gli sono state conferite, ricordiamo il Premio Sacharov per la libertà di pensiero, il massimo riconoscimento che il Parlamento Europeo assegna per gli sforzi compiuti in favore dei diritti umani. Alexei Navalny è morto nel 2024.

Il passato è un morto senza cadavere” di Antonio Manzini (Sellerio)

Quando viene chiamato su una strada di montagna, al vicequestore Rocco Schiavone basta uno sguardo per capire di trovarsi di fronte a una rottura del decimo livello della sua personalissima classifica. Un ciclista, infatti, è stato vittima di un incidente. Il morto si chiama Paolo Sanna, un cinquantenne che da un po’ di tempo abita in zona ma che apparentemente nessuno conosce. Dai primi accertamenti risultano subito delle stranezze. Sanna era abbiente se non addirittura ricco, ma senza occupazione, nel tempo aveva cambiato periodicamente residenze in tutto il Nord Italia, sporadiche e superficiali amicizie, qualche amore senza conseguenze, parenti lontani e poco frequentati: insomma, «una specie di ectoplasma ai margini della società». A complicare le cose, c’è il rebus del taccuino trovato nella sua abitazione, una lista di nomi, sigle e numeri indecifrabili. Il quadro è quello di un uomo in fuga. Ma una fuga lunga, senza fine, se non fosse stato per quell’urto in montagna. Per vederci chiaro bisogna indagare nel passato, andando il più a fondo possibile, un passato che fa sprofondare il vicequestore di Aosta negli anni di gioventù di un gruppetto affiatato. Rocco vorrebbe procedere come al solito, pesante come un pugno e sottile come uno stiletto, ma è di sottigliezza che ha soprattutto bisogno, anche perché si fa sempre più drammatico il timore per la scomparsa inspiegabile di una persona, una donna, a cui qualcosa di intenso lo lega.

Balleremo la musica che suonano” di Fabio Volo (Mondadori)

Questa è la storia di un ragazzo che sentiva di non trovarsi nel posto giusto. E così è andato a cercarsene un altro. In famiglia c’erano pochi soldi: quando si andava in pizzeria si sceglieva il piatto che costava meno, non quello che piaceva davvero. Il suo destino sembrava già segnato. Non aveva un talento particolare a cui affidarsi né un grande sogno da inseguire, e ogni volta che cercava di esprimere un desiderio trovava qualcuno che gli diceva che non era per lui. Così si era convinto che certi pensieri non se li poteva permettere. Un giorno questo ragazzo scopre i libri in una maniera tutta diversa da come li aveva conosciuti a scuola. E ne rimane folgorato. Le pagine di Hermann Hesse, Gabriel García Márquez, Jack London, Joseph Conrad lo spingono ad alzare lo sguardo sopra tutte le seccature e dirsi: ci deve essere uno spazio anche per me da qualche parte. D’un tratto la sua vita non gli calza più, come una scarpa di un numero più piccolo. La lettura gli ha mostrato una via di fuga e trasmesso il coraggio per imboccarla. Ma cercare la propria strada talvolta vuol dire ferire chi resta, come quel padre che fino ad allora era stato il suo grande eroe triste. Perché un figlio che ha un genitore infelice si sente in colpa a toccare la felicità con mano. In questo libro per la prima volta Fabio Volo abbandona la finzione del romanzo e racconta la propria storia personale senza filtri. Episodi commoventi si alternano ad altri di grande ispirazione, a scene più scanzonate e divertenti. Pagine scritte con una semplicità e un’autenticità che si fanno cifra stilistica, la stessa che negli anni lo ha portato a essere amato da così tanti lettori. “Balleremo la musica che suonano” è uno dei suoi libri più intimi e sinceri, un libro che dà forza e trasmette tenerezza.

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