19 Ottobre 2025
08:30
Le nuove uscite in libreria: da Mogol a San Francesco
RADIO GOLD – Come ogni settimana vi diamo qualche consiglio sulle nuove uscite in libreria. Ecco i nostri suggerimenti:
‘Il sultano‘ (Mondadori) di Gennaro Sangiuliano
Sarà in libreria con Mondadori dal 14 ottobre ‘Il sultano’, il nuovo saggio del corrispondente Rai da Parigi Gennaro Sangiuliano. A quasi vent’anni dalla sua ascesa al potere, Recep Tayyip Erdogan è oggi il leader più longevo della Repubblica turca. Nato a Istanbul nel 1954 da una famiglia di umili origini, la sua scalata politica è stata vertiginosa: sindaco della sua città nel 1994, nel 2001 fonda l’AKP, il Partito della Giustizia e dello Sviluppo, con cui l’anno dopo vince le elezioni parlamentari.
Primo ministro dal 2003, presidente dal 2014, ha ridisegnato il volto della Turchia. Agli esordi, Erdogan si presenta come il volto di un islam moderato, interessato alla crescita economica, ai grandi cantieri infrastrutturali, al dialogo con l’Europa. Ma col tempo abbandona la prospettiva europeista per imboccare la via dell’accentramento: reprime il dissenso, limita la libertà di stampa, promuove un vasto progetto culturale che mette in discussione l’eredità laica e democratica di Mustafa Kemal Atatürk. Al suo posto tornano i fasti dell’Impero ottomano, i miti dei sultani, la conquista di Costantinopoli, fino alla controversa riconversione di Santa Sofia in moschea. La svolta arriva con il fallito golpe del luglio 2016, episodio dai contorni mai chiariti, che gli consente di epurare decine di migliaia di funzionari rimasti fedeli alla vecchia visione e consolidare definitivamente il proprio potere. Da allora Erdogan è insieme alleato indispensabile della NATO e interlocutore scomodo per l’Occidente, come ha dimostrato durante la guerra in Siria, trasformando la massa dei profughi in una formidabile arma di pressione politica verso l’Europa. Oggi gode di una solida base di consenso, soprattutto nelle aree rurali, ma l’opposizione si sta riorganizzando.
Attore fondamentale della scena internazionale, Erdogan ha indubbiamente cambiato i connotati alla sua nazione, sempre meno europea, sempre più islamica e proiettata in una nuova dimensione imperiale. In questo saggio Gennaro Sangiuliano ne traccia il ritratto: una figura ingombrante e ineludibile, uno dei grandi autocrati del nostro tempo.
‘Senza paura. La mia vita‘ (Salani) di Mogol
Sarà sugli scaffali dal 14 ottobre ‘Senza paura. La mia vita’, l’autobiografia di Mogol. Milano, anni ’40. Quando l’insegnante di canto chiede se qualcuno se la sente di eseguire l’inno d’Italia, tutta la classe si volta verso un compagno, perché è il figlio di un musicista. Felice di essere eletto capocoro, il ragazzino si alza e intona orgoglioso le prime note dell’inno di Mameli, ma non arriva a ‘s’è desta’ che l’insegnante lo ferma e lo rimanda al posto. Il verdetto giunge irrevocabile: è stonato come una campana. Non va meglio quando suo padre lo spinge a imparare il pianoforte: scoperto che il suo maestro ha un debole per il cognac, lo fa ubriacare per sabotare le lezioni.
La storia di Giulio Rapetti comincia così, con un giamburrasca di periferia che non vuole saperne niente della musica. Eppure, qualche anno dopo, quando lavora come ragioniere per un’etichetta discografica e un amico viene a trovarlo nel suo ufficio – un ragazzo cresciuto in via Gluck – accetta la sfida di scrivere per lui il testo di una canzone. Quel giorno segna la nascita di Mogol e l’inizio di un percorso inimitabile, leggendario, che decollerà definitivamente quando un chitarrista ancora sconosciuto, un timido romano coi riccioli e la voce stridula, si presenterà alla sua porta: ‘Piacere, Lucio’.
La scrittura delle canzoni è solo una piccola parte della sua vita, fatta sempre di nuovi progetti, di amori familiari, di impegno sociale, di sport, di incontri e di cose semplici. In questa autobiografia a cuore aperto ci racconta la sua esistenza, le emozioni quotidiane, la verità dei sentimenti, la consapevolezza di un uomo che ha saputo cercare dentro di sé la verità e ha lasciato un segno profondo nella cultura italiana.
‘La volta giusta‘ (Feltrinelli) di Lorenza Gentile
E’ in libreria con Feltrinelli ‘La volta giusta’ di Lorenza Gentile. Sarà la volta giusta? Lucilla se lo chiede sempre, ma le cose non vanno mai come dovrebbero. Dopo una serie di uomini sbagliati e tentativi di adattarsi pur di essere amata, incontra Enrico. Insieme vincono un bando per gestire una locanda in un “Comune polvere”, un paesino a rischio di spopolamento sulle Alpi Marittime. Sembra l’occasione ideale, finalmente. Milleduecento metri di altitudine. Quindici anime, più due. Peccato che una sia in ritardo.
Lucilla si ritrova sola, nel sogno di un altro e con un contratto che prevede la presenza di una coppia. Restare o fuggire? Fingere di essere in due o imparare a contare su se stessa? Intanto le viene in aiuto la gente del luogo. Eliseo, il custode delle tradizioni locali; Nives, esperta di erbe e madre resiliente; un giapponese misterioso che comunica solo attraverso un traduttore simultaneo; Libero, architetto diviso tra la montagna e la metropoli, che con Lucilla sembra capirsi senza bisogno di troppe parole.
Ma nel cuore dell’inverno, con le tubature ghiacciate e i ricordi che bussano alla porta, emerge pian piano che ognuno custodisce un segreto, e che ogni vita, anche se in apparenza perfetta, ha luci e ombre.All’arrivo della primavera, Lucilla inizierà a comprendere che, quando si tratta di trovare il proprio posto nel mondo, non ci sono scelte giuste o sbagliate: in città o in montagna, da soli o in coppia, è solo una questione di sintesi personale. Quale sarà la sua? Raccontata con la grazia e la scrittura luminosa di Lorenza Gentile, un’incantevole storia di rinascita: il momento in cui smettiamo di adattarci agli altri è molto spesso quello in cui iniziamo a vivere davvero.
‘Scritture segrete‘ (Rizzoli) di Dacia Maraini
A lume di candela o su un prato fiorito, in cucina o – le più fortunate – in una stanza tutta per sé, le donne hanno sempre letto. E fintanto che i loro occhi si posavano su libri scelti dagli uomini, non hanno mai fatto troppa paura. Così, per secoli, le donne hanno conosciuto solo gli scritti dei padri, gli stessi che fin da bambina anche Dacia Maraini, autrice di ‘Scritture segrete’, in libreria con Rizzoli da qualche giorno, ha divorato, e che hanno nutrito la sua fantasia. Poi, da adolescente, con la curiosità ribelle di chi per leggere ha spesso rinunciato a giochi e gite in spiaggia, si è chiesta dove fossero i libri delle madri: perché faticava a trovarli in biblioteca? Perché la critica se ne occupava quasi con condiscendenza? Lo avrebbe scoperto presto, la ragazzina che sarebbe diventata scrittrice: le madri esistevano eccome e non avevano nulla da invidiare ai padri, ma la Storia le aveva dimenticate, censurate, o più spesso ignorate.
Tra le pagine di questo libro, Dacia Maraini ce le racconta, disegnando attraverso le loro storie e le loro parole una mappa luminosa e appassionata delle scrittrici che hanno abitato la sua immaginazione, che ha amato, studiato o incontrato: dalle mistiche alle cortigiane, dalle monache disobbedienti alle rivoluzionarie, passando per le romanziere dell’Ottocento, le teoriche del femminismo novecentesco e le vincitrici di Premi Nobel. Un viaggio inaspettato e intimo che attraversa e reinterpreta la storia della letteratura, da Vibia Perpetua a Michela Murgia, intrecciandola alle vite ordinarie o straordinarie delle donne che hanno fatto della scrittura uno strumento di libertà, cambiando il nostro modo di guardare il mondo.
‘Caos. La giustizia internazionale sotto attacco‘ (Laterza) di Marcello Flores ed Emanuela Fronza
Marcello Flores ed Emanuela Fronza firmano per Laterza ‘Caos. La giustizia internazionale sotto attacco’. Dopo la seconda guerra mondiale, l’umanità intera e gli Stati che la rappresentano si impegnano a non compiere più crimini di guerra, crimini contro l’umanità e genocidi. La giustizia penale internazionale nasce come strumento per favorire la risoluzione pacifica dei conflitti e garantire la ricerca, l’arresto e la condanna dei responsabili di questi crimini.
Oggi queste istituzioni sono sotto attacco: i tribunali sono delegittimati, non vi è cooperazione per giudicare chi si macchia di crimini efferati. Cos’è che non funziona? Perché Russia, Israele e Stati Uniti contestano la legittimità di queste corti? Perché molti Stati non si attivano per farle rispettare fomentando il caos? Dobbiamo relegare l’idea stessa di una giustizia internazionale a utopia senza futuro?
‘L’amica tedesca‘ (La Nave di Teseo) di Edith Bruck
Erika, scrittrice e giornalista trapiantata da anni a Roma, durante una passeggiata incontra l’amico Giorgio e, al suo fianco, Lena, una giovane donna di origine tedesca dal carattere vivace e aperto. Inizia con questo incontro l’ultimo libro di Edith Bruck, ‘L’amica tedesca’ in uscita con La Nave di Teseo il 14 ottobre. La curiosità di Lena nei confronti di Erika è subito evidente, mentre la protagonista si sente disorientata dall’insistenza travolgente della ragazza. Col tempo, le due donne si avvicinano, dando vita a un rapporto d’amicizia complesso e sfaccettato. Attraverso i racconti di Lena, Erika scopre un passato segnato da abusi e abbandoni, che contrasta violentemente con l’apparente spensieratezza della giovane donna.
Quelle confidenze diventano per Erika uno specchio sul proprio passato e sui propri sentimenti. Nel frattempo, Lena si rifugia nel mondo dell’arte e della spiritualità, rientrando momentaneamente in Germania per allestire una mostra dei suoi quadri. Ma il giorno dell’inaugurazione, un evento improvviso spezzerà drammaticamente il loro legame. Un romanzo che esplora le complessità dell’animo umano, il potere delle emozioni e la forza di affrontare il passato per trovare la propria strada.
‘La ferita, la letizia‘ (Fazi editore) di Davide Rondoni
Figlio di una donna francese che gli sussurrava i versi dei poeti d’oltralpe, delusione di un padre, simbolo delle aspettative mancate dei genitori d’ogni tempo, animo impetuoso, folle, estremo: questo era Francesco. Immaginando un intimo dialogo con San Francesco d’Assisi, Davide Rondoni in ‘La ferita, la letizia’ pubblicato da Fazi ci racconta l’uomo dietro al santo, “un uomo capovolto, ben più di un rivoltoso”, mai incline ai compromessi, umile e tormentato eppure ricolmo di una letizia e una fede incrollabili che lo hanno condotto al cospetto di un papa e persino di un sultano.
Poeta visionario, la cui esperienza mistica è stata celebrata da molti intellettuali – da Dante, che ne ricorda le vicende nella Divina Commedia, a Gregory Corso, una “di quelle teste folgorate” della Beat Generation –, e anche sceneggiatore teatrale, con l’allestimento del primo presepe a Greccio. Autore del Cantico delle creature, considerato il “primo documento di letteratura in italiano volgare”, da cui emerge una voce dalla forza travolgente che per la prima volta attraverso l’esperienza poetica canta l’unità del cosmo e l’amore per la Natura e per le sue creature, si fa precursore del concetto di ecologia integrale, comparso anche nell’enciclica del pontefice che ha preso il suo nome, Francesco. Con la delicatezza e la soavità di una poesia, Davide Rondoni ci consegna un ritratto inedito del poverello d’Assisi e immagina una conversazione a cuore aperto con il santo in cui, ispirato dall’insegnamento francescano, affronta argomenti attuali come la differenza tra amore e possesso, l’importanza di un ambientalismo che vada oltre il superficiale e la necessità della pace come dono cristiano, in un mondo che oggi è incendiato dalla guerra.
‘Gli italiani e il voto‘ (Baldini+Castoldi) di Pasquale Pasquino, Renato Mannheimer
Con Baldini+Castoldi arriva in libreria ‘Gli italiani e il voto’, il saggio di Pasquale Pasquino e Renato Mannheimer. Dagli anni Ottanta, le trasformazioni politiche nel nostro Paese sono state molteplici e tutte hanno influenzato il rapporto degli italiani con le scelte elettorali. Se quattro grandi eventi internazionali hanno marcato questo processo – la caduta del colonialismo; il crollo dell’Urss; la crescita della Cina; i flussi migratori verso l’Europa –, i partiti politici italiani si sono sviluppati e sono mutati anche alla luce di slittamenti più sotterranei, definendo un panorama in eterno cambiamento. All’epoca dei grandi partiti ideologici e identitari – DC e PCI su tutti –, è seguita quella dei poli, conclusasi con la caduta di Berlusconi e l’avvento dei governi tecnici, mentre la rappresentanza partitica ha continuato a frantumarsi e ricomporsi attorno a nuovi attori, come il M5S e Fratelli d’Italia. I blocchi politici si sono contrapposti in forma transitoria e mutevole, stabilendo alleanze e rinnovando ostilità, formando governi e sfasciando coalizioni.
Cosa ne è stato nel mentre del sentimento politico degli italiani? Come e perché è cambiato il loro rapporto con il voto? Se si registra un inequivocabile scollamento tra i partiti e il corpo elettorale, l’attitudine dicotomica dei partiti sembra trovare però un riflesso anche negli elettori. Come si combina la preoccupante crescita dell’astensionismo e della volatilità elettorale con questa forma di attiva radicalizzazione? Dopo quarant’anni da un’indagine condotta sul voto degli italiani, Renato Mannheimer torna, questa volta con Pasquale Pasquino, ad analizzare le scelte elettorali nel nostro Paese, per tentare una presa su fenomeni storici in continuo divenire. Un fotogramma scientifico e rigoroso che è anche un ritratto estremamente accurato di tutti noi.
‘Mille‘ (Marsilio) di Lorenzo Pavolini
‘Mille’, scritto da Lorenzo Pavolini per Marsilio, è un racconto del Risorgimento, cioè quel periodo in cui anche in Italia – con stupita e partecipe attenzione da parte del resto del mondo – un numero di persone sufficiente allo scopo prese parte all’unificazione della propria comunità nazionale e del territorio su cui insisteva chiamandolo patria, impugnando le armi, mettendo a repentaglio la propria incolumità, affrontando pericoli e disagi, rinunciando dall’oggi al domani a quel poco o quel tanto su cui potevano contare per tuffarsi nell’impresa. Il protagonista, Giovanni Pantaleo, è una figura storica (minore) con una posizione precisa nello sconfinato pantheon garibaldino.
È stato il cappellano della spedizione siciliana, essendosi unito ai Mille appena sbarcati; l’incontro con il generale avviene a Salemi, poco distante dalla natia Castelvetrano, nella Sicilia occidentale, tra Segesta e Mazara. Scopriremo insieme l’utilità del frate minore francescano alla gestione magica dell’impresa, così come seguiremo i suoi tentativi di riformare la Chiesa, il conseguente abbandono della tonaca e tutte le trasformazioni che sempre lo videro accanto all’Eroe dei due mondi, fino all’ultima battaglia di Digione, nel 1871.
‘Mille’ è un racconto di liberazione per come può essere inteso oggi all’Esquilino, il più alto dei sette colli di Roma, in pieno clima giubilare, dove risuonano a una distanza difficile da considerare le parole d’ordine di quella nostra avventura fondativa fatta di onore e di sangue, quanto di libertà e d’amore. Il cammino dei Mille per fare l’Italia non si è mai concluso, Lorenzo Pavolini racconta persone e sentieri che attraversano uno dei periodi più tumultuosi e picareschi della nostra storia, partendo dallo scoglio di Quarto, fino a perdersi nel presente.