Autore Redazione
mercoledì
9 Agosto 2017
05:00
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Clima “impazzito” sconvolge le api e riduce la produzione di miele

A confermare le difficoltà del settore sono anche alcuni apicoltori della provincia di Alessandria
Clima “impazzito” sconvolge le api e riduce la produzione di miele

PROVINCIA DI ALESSANDRIA –  L’ondata di caldo infernale e le gelate primaverili hanno duramente colpito i produttori di miele italiani. Secondo la Coldiretti il calo di quest’anno, aggiunto al raccolto già scarso del 2016, ridurrà di due terzi i barattoli di miele italiano sugli scaffali di negozi e supermercati.

A confermare le difficoltà del settore sono anche alcuni apicoltori della provincia. Ad Alessandria l’azienda Donorà, specializzata nel miele d’acacia, ha risentito del crollo dei raccolti già a primavera.  Le gelate tardive hanno bloccato la fioritura delle piante e la successiva siccità ha poi inferto un nuovo duro colpo. L’ape, ha spiegato Massimiliano che insieme alla moglie Elisa gestisce l’azienda alessandrina, ha un raggio di ricerca di circa 3 chilometri e in quest’area deve riuscire a trovare fiumi pieni, rive e zone incolte per poter impollinare. Se le piante e i fiori sono in sofferenza, le api non possono impollinare e di conseguenza produrre nettare.  In provincia hanno sofferto degli sbalzi climatici soprattutto gli apicoltori stanziali, che lavorano principalmente sul territorio senza mai spostare le api. Gli apicoltori nomadi hanno risentito meno del problema, perché sono riusciti a portare le loro arnie in zone più produttive seguendo le fioriture. L’azienda Donorà sposta le api diversificare i prodotti, scegliendo l’entroterra savonese per la produzione di miele di castagno e le campagne dell’alessandrino per le altre produzioni. “Per quanto il castagno il clima umido della montagna ha salvato la produzione. Con il miele di girasole, invece, abbiamo avuto dei problemi perché i fiori hanno risentito del caldo e la seconda fioritura non è avvenuta”.

Le gelate della primavera hanno flagellato in particolare l’acacia, ha confermato l’apicoltore di Costa Vescovato Michele Tagliabue, che ad Alessandria segue anche il progetto “Bee My Job” dell’associazione di promozione sociale Cambalache.  Per il secondo anno la siccità ha reso quasi nulla la produzione di questa tipologia di miele. “Per far sopravvivere le api bisogna accollarsi le spese per la nutrizione artificiale. Non ci sono tecnologie in grado di contenere il problema, che ogni anno peggiora. La produzione di miele è legata direttamente alla natura e di conseguenza è la natura che decide se si farà il miele e se le api sopravvivranno”.

È andata meglio agli apicoltori di “Bee My Job” che hanno sistemato le loro arnie al parco del Forte Acqui di Alessandria. “Le città sono piccole oasi per le api – ha aggiunto Michele Tagliabue – I fiori ci sono tutto l’anno, le temperature sono sempre più calde e ci sono pochi pesticidi”.

Gli sbalzi climatici di questo 2017 si sono fatti sentire anche a Cantalupo dove l’azienda agricola Sampietro utilizza il miele per produrre gelato artigianale. Già lo scorso anno le produzioni avevano subito un calo tra il 20 e il 30%, ha ricordato Piero Molinari, e quest’anno non andrà molto meglio. “Nella nostra azienda agricola il miele è un’attività secondaria rispetto alla produzione di cereali e farine biologiche macinate a pietra. Il gelato al miele è però un prodotto molto apprezzato e venduto e quindi il calo di produzione nei nostri quindici alveari si farà sentire”.

 

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