4 Gennaio 2018
01:11
Consiglio di Stato e maestre senza laurea: incubo per 500 in provincia
PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Il 2018 si è aperto nel peggiore dei modi per il mondo scolastico. A guastarlo è stata la sentenza del Consiglio di Stato che rende ora incerta la carriera di molti insegnanti diplomati prima del 2002. Questi docenti, circa 500 nella sola provincia di Alessandria, potrebbero essere cancellati dall’organico e persino rimandati nelle graduatorie anche se già entrati in ruolo. Il Consiglio di Stato ha infatti deciso che il diploma magistrale non permette, da solo, di insegnare negli asili e nelle elementari. Per farlo è necessario avere la laurea e la scuola di specializzazione.
Una decisione che ha lasciato di stucco i sindacati, già pronti a dare battaglia: “È un problema enorme per le maestre e le scuole – ha spiegato Serena Morando di Flc Cgil. Queste persone da anni, con competenza e una lunga esperienza acquisita, svolgono il servizio in maniera egregia. Molte sono entrate di ruolo e hanno passato l’anno di prova. E il paradosso è che in precedenza lo stesso Stato aveva concesso l’abilitazione a insegnare”.
“Il problema – spiega Serena Morando – è complicato. Parliamo di graduatorie a esaurimento, gestite allora dal vecchio provveditorato, attraverso le quali si accede alle supplenze ma anche al ruolo. Si chiamano a esaurimento perché nel 2006 sono state chiuse. Chi si è diplomato dopo non ha più potuto accedere. Noi sindacati abbiamo impugnato di anno in anno il decreto di aggiornamento delle graduatorie per chiedere che i diplomati magistrali, in quanto in possesso di titolo abilitante perché riconosciuto come tale nel 2014, venissero inseriti in quelle graduatorie. Sono entrati tutti con un cautelare che li ha fatti accedere con riserva, in attesa del giudizio di merito del Consiglio di Stato. Questo organo ora, in maniera inaspettata, ha dichiarato come il diploma, pur essendo abilitante, non sia sufficiente all’ingresso nelle graduatoria a esaurimento”.
A questo si aggiunge anche la potenziale disparità di trattamento per chi “aveva presentato ricorso a suo tempo, vincendo. Ricorsi poi frenati con un trattamento che ora fa emergere una diseguaglianza inaccettabile”.
Le soluzioni attualmente sono difficili da inquadrare anche se i sindacati hanno intenzione di correre ai ripari fin da subito: “si sta cercando una soluzione politica che consiste in un aggiornamento speciale delle graduatorie per far sì che gli insegnanti diplomati possano essere inseriti. Se così non fosse ricorreremo agli organi giurisdizionali europei.”
Il 10 ci sarà in provincia un primo incontro con le insegnanti coinvolte in questo pasticcio per decidere quali azioni intraprendere.