Autore Redazione
venerdì
22 Novembre 2013
00:00
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Cronaca - Alessandria

L’astigiano punta sulla bagna cauda e arriva fino a New York. L’alessandrino, per ora, resta a guardare

L’astigiano punta sulla bagna cauda e arriva fino a New York. L’alessandrino, per ora, resta a guardare

E’ bastata una idea, tanto semplice quanto efficace, e la volontà di fare squadra. E’ così che in soli due mesi l’astigiano è riuscito a concretizzare un evento in grado di lanciare il nome di Asti oltre i confini nazionali. Questo venerdì gli astigiani celebrano infatti uno dei piatti principe della cucina piemontese: la bagna cauda. L’iniziativa, promossa dalla rivista “Astegiani”, edita dall’omonima associazione, coinvolgerà 50 locali tra ristoranti, trattorie e vinerie di Monferrato, Langa e Roero. A servire il piatto tipico piemontese, fino a domenica, ha spiegato Alessandro Sacco della rivista “Astegiani” saranno però anche rinomati ristoranti di New York, Los Angeles e Shangai. Il ‘Bagna Cauda Day” coinvolgerà infatti anche ristoratori di origini piemontesi sparsi per il mondo. I newyorkesi, ad esempio, troveranno il tipico tegame in terracotta, colmo della gustosa salsa a base di aglio, acciughe e olio, sui tavoli dell’antico ristorante “Barbetta”. Laura Maioglio, alla guida del locale dal 1962, conosce molto bene la bagna cauda. Originaria di Fubine, ha raccontato in un perfetto italiano a Radio Gold News, ha sempre gustato la salsa a base di aglio e acciughe a inizio novembre, oppure a Natale. “Una tradizione di famiglia” ha aggiunto, che il padre, già nel lontano 1906, decise di far conoscere anche agli americani. Il “Barbetta”, ha spiegato Laura, è stato il primo ristorante a fare assaggiare ai newyorkesi anche i veri tartufi piemontesi. “Inizialmente era impossibile farli arrivare in America – ha ricordato – Il viaggio in nave sarebbe stato troppo lungo e il tartufo si sarebbe deteriorato. Con l’arrivo degli aerei, poi, i miei cugini piemontesi hanno iniziato a spedirci i prelibati tuberi. Mio papà li chiamava e loro, anche due volte a settimana, correvano in aeroporto con pacchi di tartufi”. Entusiasta di promuovere il Piemonte nel mondo, Laura ha subito detto sì al “Bagna Cauda Day”. “Da quando ho letto sui giornali che anche il Papa ama la bagna cauda con i peperoni arrosto, ho addirittura promosso questo piatto nel mio ristorante aggiungendo lo slogan “eat like Pope” (mangia come il Papa ndr). Se anche a New York, Shangai e Los Angeles si intingeranno verdure nella gustosa salsa, l’alessandrino per quest’anno resterà a guardare, o quantomeno dovrà salire in macchina, o chissà magari anche in aereo, per partecipare al “Bagna Cauda Day”. Tutto però potrebbe cambiare dall’anno prossimo. Scoperta l’iniziativa organizzata dagli astigiani, Beppe Sardi del Ristorante il Grappolo di Alessandria, ha cercato di fare entrare anche l’alessandrino nel “Bagna Cauda Day”. La difficoltà di coinvolgere all’ultimo altri locali ha però obbligato Beppe a rinviare tutto al prossimo anno. “E’ davvero una bella iniziativa – ha spiegato a Radio Gold News – oltre alla bagna cauda servita nei vari locali, ci saranno numerosi eventi collaterali. Purtroppo ad Alessandria si continua a pensare troppo per sè, o forse a pensare troppo poco. Se vogliamo davvero attrarre turisti nel nostro territorio dobbiamo avere un unico coordinamento e cominciare a tirare fuori delle idee. Oppure, quantomeno, copiare o aggregarci alle belle iniziative organizzate da altri. Ad Alessandria potremmo fare “il bollito misto day”, la “fonduta day”. Abbiamo tanti prodotti da sfruttare. Tutto sta ad avere la volontà di mettersi in gioco e fare davvero rete“.

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