Autore Redazione
venerdì
4 Aprile 2014
00:00
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Cronaca - Alessandria

Il turismo cala in provincia, eppure il territorio ha tanto da offrire

Il turismo cala in provincia, eppure il territorio ha tanto da offrire

In Piemonte la provincia di Alessandria è l’unica, insieme a Novara, ad aver perso turisti nel 2013. Il territorio l’anno scorso ha ricevuto 317 mila arrivi contro i 322 mila dell’anno prima. In calo anche le presenze, passate da 722 mila a 700 mila. In Piemonte i flussi turistici hanno segnato un incremento del 2% contro un calo dell’1% in provincia, anche se l’Alesandrino aveva beneficiato l’anno prima di un aumento del 4%.
Il risultato comunque deve indurre a riflettere, ha sottolineato la presidente di Federalberghi, Giovanna Scacheri:Alessandria deve attuare un piano di rilancio ed invertire la rotta. La nostra provincia ha tanto da offrire e bisogna tornare a far crescere i turisti: ciò sarà possibile solo attivando politiche commerciali in linea con il mercato attuale. Abbiamo un consorzio turistico (Con.tur.al.) che può essere uno strumento per portare lavoro e ricchezza sul territorio, purchè gestito con una vision complessiva a medio e lungo termine, utilizzando strumenti di comunicazione e di vendita evoluti come le app, i blog, i social network. Gli albergatori e gli operatori dell’accoglienza sono disposti a fare la propria parte, ma un intervento delle istituzioni è indispensabile, anche per lavorare in un’ottica di migliore accessibilità nel settore dei trasporti”.
La preoccupazione di Giovanna Scacheri è ingigantita anche dalla difficile situazione economica del territorio: “ad Alessandria si sconta doppiamente la crisi. A causa del dissesto del capoluogo gli albergatori pagano aliquote elevatissime per i tributi locali: ultima arrivata è la Tari, recapitata proprio in questi giorni. Meno turisti e aumento continuo dei costi significano una lotta quotidiana per continuare a sopravvivere. Infine, in un’ottica di incremento dell’attrattività chiediamo con urgenza una riqualificazione della zona della stazione di Alessandria e dei giardini antistanti. Abbiamo un flusso di viaggiatori (tedeschi ed olandesi) che vi transitano e possibili turisti tramite Expo 2015: cerchiamo di accoglierli al meglio”.
Questo ultimo appello è suffragato dall’importante novità nel 2014 per quanto riguarda, invece, i treni dal Nord Europa: DB Autozug (divenuta dallo scorso settembre DB Fernverkehr) ha scelto il Piemonte e Alessandria come unica porta di accesso in Italia per i turisti in treno con auto e moto a seguito. Negli anni passati i turisti del Nord Europa potevano entrare nel nostro Paese anche da Bolzano e Verona. Il servizio prevede un treno a settimana, il sabato, in collegamento con le stazioni di Dusserldorf, Amburgo e Izemburg. Dal 30 maggio al 31 agosto tornerà anche il servizio di Autoslaap Trein.
Per la provincia di Alessandria si tratta di un’ottima chance resa ancora più intrigante da un altro dato: le colline e il prodotto enogastronomico si confermano infatti una meta sempre più internazionale, con una forte crescita degli stranieri (5% sugli arrivi e 7% sui pernottamenti).
La Germania con oltre 143mila pernottamenti rimane il primo mercato (ma registra una flessione del 3,6%), seguita al secondo e terzo posto da Svizzera e BeNeLux, queste ultime, invece, in forte crescita del 7% e del 5% insieme a Scandinavia (+4%) e Francia (+12,6%).
L’elemento interessante è che sulle colline il turismo estero vale il 50% delle presenze totali (in tutto 1,6 milioni) e l’incremento controbilancia il calo del mercato italiano che, a differenza del buon risultato registrato sul resto del Piemonte, qui segna una flessione dovuta alla tipologia stessa del prodotto, rivolto soprattutto a un target ad alto potenziale di spesa.
Se, insomma, gli italiani, a causa della crisi economica, si sono concessi meno vacanze enogastronomiche, ad aumentare sulle colline di Langhe, Roero e Monferrato sono stati invece gli stranieri, facendo crescere in modo considerevole il fatturato turistico, dal momento che, in media, un turista che arriva dall’estero spende in quest’area oltre 180 euro al giorno, ovvero l’80% in più rispetto a uno in arrivo dall’Italia.

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