Pernigotti ai lavoratori: cessate l’occupazione

TORINO – Con una lettera formale la Pernigotti S.p.A. ha chiesto a sindacati ed Rsu di lasciare la fabbrica. L’occupazione del complesso novese, si legge nella lettera “sta compromettendo la produttività aziendale impedendo, al contempo, qualsiasi accesso al sito industriale da parte di soggetti terzi che in questi giorni stanno manifestando un interesse per l’acquisto dello stabilimento e/o dei macchinari industriali, anche al fine di favorire la ricollocazione sul territorio nazionale del personale impiegato“.

La proprietà dell’azienda ha ribadito l’intenzione di “esternalizzare le attività produttive del sito di Novi Ligure unicamente in Italia, nel rispetto del brand e della qualità dei prodotti” e di voler procedere alla ricollocazione dei 100 lavoratori in aziende dello stesso settore. L’occupazione del sito produttivo però, sostiene la Pernigotti produrrebbe “rilevanti problemi di carattere organizzativo, oltre che un danno economico e relazionale nei confronti di clienti, fornitori, terzi interessati e degli stessi lavoratori” e non sarebbe giustificato. Per questo è stato chiesto ai lavoratori, tramite lettera alle parti sociali, di lasciare la fabbrica.

Mercoledì, intanto, a Novi è arrivato anche il presidente della regione, Sergio Chiamparino, che ha ribadito la necessità di trasformare la cassa integrazione per cessata attività in quella per ristrutturazione. In questa maniera l’ente sarà pronto ad “accompagnare tutte le soluzioni che possano garantire produzione e occupazione sul territorio“. Tuttavia le tempistiche, ha aggiunto Chiamparino, non saranno brevi, anche se “non potranno allungarsi troppo“.