Autore Redazione
mercoledì
23 Gennaio 2019
12:14
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Cronaca - Alessandria

Movimento per la casa occupa Cissaca: “No allo sgombero delle palazzine”

Il Movimento per la casa di Alessandria teme lo sgombero delle circa 30 famiglie che occupano le abitazioni di Corso Acqui e gli alloggi in via Brodolini, in tutto circa 75 persone
Movimento per la casa occupa Cissaca: “No allo sgombero delle palazzine”

ALESSANDRIA – “Casa per tutti, sfratti per nessuno”. Il Movimento per la casa di Alessandria questo mercoledì 23 gennaio ha occupato simbolicamente la sede del Cissaca, in via Galimberti, per bloccare lo sgombero che, secondo le fonti della rete, tra circa 10 giorni lascerà in mezzo a una strada le 12 famiglie che dalla primavera 2015 occupano le abitazioni di Corso Acqui e i 12 nuclei famigliari che dall’autunno 2014 occupano gli alloggi in via Brodolini, “in tutto circa 75 persone, compresi anziani e bambini”.

In uno di quegli appartamenti vive Abdelhaim con la moglie e i tre figli piccoli, due gemelli di 6 anni e il fratellino più piccolo di 4. In quell’alloggio, ha raccontato, è entrato nel 2016 dopo aver atteso per quattro anni una risposta alla richiesta di casa popolare inoltrata ad Acqui Terme: “Non avevo altra soluzione”. L’occupazione era l’unica strada per avere un tetto sulla testa” anche per Tiziana e suo marito.Non siamo delinquenti – ha ripetuto tra le lacrime – Io non ho un lavoro e mio marito riesce a fare solo qualche lavoretto saltuario. Non possiamo permetterci un affitto ma siamo comunque disposti a pagare il possibile”.

Il Movimento per la casa contesta il sistema di gestione degli alloggi popolari e, soprattutto, il recente decreto Salvini. “Adesso prima si buttano per strada le famiglie anche con l’impiego di poliziotti in assetto antisommossa e poi, forse, si cercano soluzioni” . Le “soluzioni” hanno chiarito gli attivisti, devono però essere dignitose e non comportare la separazione dei nuclei famigliari e lo stallo notturno nei dormitori.

Il Movimento per la casa, ha aggiunto, “vuole uscire dall’illegalità e già da mesi ha proposto una soluzione in cinque punti “politicamente praticabili” per garantire a tutti “il diritto alla casa”. Per le palazzine di via Brodolini e Corso Acqui, secondo la rete, basterebbe “un pizzico di volontà”. “Per via Brodolini il Comune di Alessandria potrebbe chiedere il passaggio del bene in forza dell’articolo 26 del decreto Sblocca Italia. A quel punto potrebbe assegnare direttamente gli alloggi alle famiglie con un affitto equivalente a quello delle case popolari o con un canone che non superi il 15% del reddito famigliare”. Stessa strada, secondo il Movimento per la Casa, si potrebbe seguire per la palazzina di corso Acqui con l’assegnazione diretta da parte della Provincia o con il passaggio dell’immobile da Palazzo Ghilini a Palazzo Rosso e conseguente assegnazione.

Vogliamo aprire un canale di comunicazione, ma le nostre proposte sono cadute nel vuoto” hanno spiegato gli attivisti. La proposta di incontro arrivata dal Presidente Gianni Ivaldi tramite il direttore del Consorzio dei servizi sociali, Stefania Guasasco, però, resta “in stand by. Il Movimento, infatti, prima chiede risposte pubbliche”, hanno puntualizzato gli attivisti prima di lasciare il Cissaca, circa mezz’ora dopo l’inizio dell’occupazione simbolica.

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