Autore Redazione
giovedì
21 Febbraio 2019
05:00
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Cronaca - Alessandria

Al via a marzo il lavoro per aggiornare il registro regionale ex esposti amianto

La Regione Piemonte, ha anticipato l'assessore alla sanità Saitta, avvierà un percorso ad hoc con i medici di famiglia per il controllo sanitario dei lavoratori ex esposti ad amianto
Al via a marzo il lavoro per aggiornare il registro regionale ex esposti amianto

PIEMONTE – Sarà operativo da marzo il gruppo di lavoro che avrà il compito di aggiornare l’elenco dei lavoratori ex esposti all’amianto. Nel 2014 erano già stati inseriti 17 mila nomi e nelle prossime settimane il registro regionale verrà implementato con i dati che il personale del Centro Sanitario Amianto, delle Università, degli Spresal e della SCDU Epidemiologia dei Tumori dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino raccoglieranno da tutte le aziende e attività che in passato hanno lavorato l’amianto o hanno utilizzato grandi quantitativi di materiali contenenti amianto.

Come spiegato dall’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta, in risposta all’interrogazione del consigliere di Forza Italia Francesco Graglia, oltre alla consultazione degli archivi Inail e Inps, verrà introdotto l’utilizzo di nuova documentazione, come i libri matricola delle aziende dove si verificava esposizione ad amianto. La Regione, ha aggiunto Saitta, avvierà inoltre un accordo quadro con i medici di famiglia per realizzare “un percorso ad hoc” per il controllo sanitario dei lavoratori ex esposti ad amianto.

È previsto il riconoscimento nominativo, l’identificazione del loro medico di Medicina generale attraverso gli archivi del Servizio sanitario nazionale e la segnalazione al medico di Medicina generale dei suoi assistiti a rischio di malattie di amianto. “Il coordinamento con i medici di famiglia – ha concluso l’assessore – appare fondamentale per assicurare un intervento capillare sul territorio regionale e tempi congrui per l’intervento assistenziale di sorveglianza, anche in considerazione della conoscenza delle condizioni cliniche degli assistiti da parte degli stessi medici”.

 

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