Autore Redazione
venerdì
15 Marzo 2019
01:17
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Cronaca - Valenza

‘L’egoismo di gruppo’ e la forza della squadra. Berruto spiega come Valenza può vincere

Questa sera al Teatro Sociale di Valenza la lezione di Mauro Berruto
‘L’egoismo di gruppo’ e la forza della squadra. Berruto spiega come Valenza può vincere

VALENZA – Oggi è il giorno della Fondazione Mani Intelligenti, la realtà nata sei mesi fa e divenuta più grande, con l’ingresso di 6 importanti nuovi soci fondatori. Questo venerdì 15 marzo avrà anche un altro valore visto che aprirà ufficialmente la Fondazione al mondo e ai giovani soprattutto. Ai ragazzi delle scuole verranno mostrate le opportunità formative e professionali del settore del gioiello mentre questa sera, alle 21, Teatro di Valenza, Mauro Berruto, ex ct della nazionale di volley, spiegherà il valore della formazione e dell’allenamento.

Perché in una società in cui tutto si consuma rapidamente il concetto di fatica e lavoro è sempre meno di moda, eppure, spiega Mauro Berruto, proprio questo percorso che permette di arrivare ai risultati. “Lo sport – ha raccontato a Radio Gold l’ex ct della nazionale di volley – è uno dei pochi capisaldi che ancora dimostra come la fatica, nell’accezione più bella di questo termine, sia ‘la medicina del mondo’. Fatica intesa come strumento necessario per raggiungere gli obiettivi e trasformare il potenziale in prestazione. Un concetto che vale nello sport e in tanti altri mondi“. Ma la fatica è anche un “collante per realizzare un altro grande traguardo e cioè costruire squadre, forse l’altra grande necessità al giorno d’oggi“.

Le squadre infatti, anche se composte da campioni, vincono grazie all’unione, non solo grazie ai campioni, un aspetto che probabilmente vale anche per Valenza: “c’è una tipologia di campione, quella che risolve le cose da solo, ma poi c’è quella che a me piace molto, la figura capace di migliorare le proprie prestazioni e quelle della sua organizzazione. Questo tipo di campione non solo porta un contributo individuale ma fa crescere la qualità dell’organizzazione di cui fa parte. Questo innesca un vero circolo virtuoso in grado di trasformare il proprio potenziale in una prestazione di eccellenza a beneficio di tutti e che quindi restituisce condizioni migliori per poter essere ancora più performanti. Alla fine è un guadagno per ciascun componente dell’équipe, che indirizza verso la qualità assoluta e credo possa essere il modello applicabile anche a Valenza.

Eppure Valenza, per esempio, ha sempre vissuto di grandi divisioni, peraltro in una società fatta di un egoismo oggi ancor più marcato, eppure, spiega ancora Mauro Berruto, tutto questo ha già una risposta ed è “l’egoismo di gruppo“, come nelle squadre: “se non è opportuno che le squadre annullino il singolo individuo nel team, ognuno deve sentirsi perfettamente realizzato nel collettivo, quindi dall’altra c’è una dimensione collettiva. Questa dimensione è un momento magico perché ciascuno sa che grazie al proprio contributo, magari anche minimo, si è raggiunto un risultato finale di gruppo”.

Attraverso lo sforzo dell’allenamento si allenano anche i desideri, si sviluppano le “capacità di alimentare visioni, sogni ambiziosi con una architettura che permetta di trasformare i sogni in realtà. È un lavoro complesso che prescinde dal singolo perché l’individuo può portare un contributo ma c’è sempre una identità collettiva che fa sì che le cose succedano sul serio”.

Insomma, il distretto valenzano ha molto terreno fertile, ma anche molto lavoro da fare. L’importante è partire dal risultato per procedere a ritroso e ricominciare, per raggiungere l’obiettivo: il successo di un territorio. Questo insegnerà Berruto nell’evento di oggi al Teatro Sociale, alle 21: “A Valenza spero di lasciare un po’ di emozioni e la consapevolezza che le squadre sono un obiettivo da ricercare anche quando sembra più difficile perché a volte è un po’ scomodo stare in disparte ma sono loro che ci guidano verso i capolavori. I capolavori sono la piena trasformazione di un potenziale in una performance, che siano medaglie olimpiche, fatturati raggiunti, esami universitari non c’è differenza. Quando noi riusciamo a trasformare il nostro potenziale in una prestazione di eccellenza stiamo realizzando il nostro capolavoro.”

Intanto la Fondazione Mani Intelligenti dà forza al concetto di squadra focalizzando l’attenzione sulla formazione, come spiegato dal Direttore Gianluca Cravera, infatti sarà presentato il programma di “accelerazione artigianale, “Artisans Acceleration Program”: un diverso modo di concepire la formazione professionale, che ribalta in un certo senso il paradigma aula-sperimentazione e porta direttamente l’allievo all’interno dell’azienda, offrendo la possibilità di apprendere a stretto contatto con i migliori produttori di gioielli al mondo”.

Anche i giovani quindi corrono per migliorare il distretto orafo: “La Fondazione Mani Intelligenti – afferma il Sindaco di Valenza Gianluca Barberosta declinando concretamente l’intuizione della Presidente Alessia Crivelli, ovvero la possibilità di dare alla parola “concorrenza” un significato diverso da quello che normalmente si è soliti pensare; Fondazione Mani Intelligenti si basa infatti sull’idea che soggetti differenti possano “con-correre” nel senso di “correre insieme” per uno stesso risultato: un futuro migliore per la nostra comunità. Penso che la giornata del 15 marzo sia il miglior modo per iniziare un nuovo dialogo con tutti i soggetti che si sentono direttamente o indirettamente responsabili del futuro di Valenza”.

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