Autore Redazione
giovedì
11 Aprile 2019
06:15
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Cronaca

Cunté Munfrà fa rivivere le tradizioni della Quaresima nel Monferrato

Alle soglie del periodo pasquale due gli appuntamenti della rassegna che racconta il Monferrato
Cunté Munfrà fa rivivere le tradizioni della Quaresima nel Monferrato

REVIGLIASCO D’ASTI e CASTAGNOLE MONFERRATO – Le tradizioni si nutrono del ricordo rinnovato, della narrazione, di gesti e musiche rituali entrati nella memoria collettiva. E’ questo il patrimonio cui attinge “Cunté Munfrà – dal Monferrato al mondo”, la rassegna ideata da Luciano Nattino e diretta da Massimo Barbero per l’Archivio Teatralità Popolare di casa degli alfieri, promossa dall’Unione Colli Divini – nel cuore del Monferrato e dalla casa degli alfieri /Archivio della Teatralità Popolare e sostenuta dalla Regione Piemonte, dai Comuni ospitanti, dalla Fondazione CRT e dalla Fondazione CRAsti. 

Cunté Munfrà negli anni si è affermata per la sua attenzione alla valorizzazione e promozione della conoscenza del patrimonio linguistico e culturale del Piemonte, scandendo un percorso che, di mese in mese, accompagna il passare delle stagioni. Con l’avvicinarsi della Pasqua sono ben due gli appuntamenti corali e di grande precisione rievocativa.

Sabato 13 aprile, alle ore 21, a Revigliasco d’Asti, nel cortile del Municipio, torna sul territorio astigiano Canté j’euv”, questua delle uova in tempo di Quaresima, coordinata dall’Archivio Teatralità Popolare. “Canté j’euv” è un’antica pratica propiziatoria del calendario rituale collegata all’equinozio di primavera. Da secoli annuncia la fine dell’inverno e la rinascita della natura, facendo dell’uovo un dono beneaugurante e il simbolo della fertilità della terra. L’azione consiste nel formare una brigata di cantanti, suonatori, danzatori, attori e di andare, con un seguito spontaneo, di casa in casa, a chiedere in dono uova o altro cibo e vino, per poi concludersi con una festa finale. Il canto rituale “Dene d’j euv oh dene d’j euv”, intrecciato a musiche, danze e racconti (anche un po’ trasgressivi rispetto al periodo quaresimale), diventa così un inno alla vita e alla concordia. Dalla più schietta tradizione popolare il gruppo folkloristico J’Arliquato si esibirà riproponendo il canto rituale e chiedendo i doniIl cortile diventerà anche luogo di canzoni, musiche e danze piemontesi, a cui si uniranno racconti e dicerie degli attori Patrizia Camatel e Fabio Fassio, tra convivio e narrazione. Le storie sono quelle di paese, divertenti e rivelatrici di un microcosmo di aneddoti e personaggi, dove la verità si mescola alla fantasia. All’ironia e alla rielaborazione di testimonianze popolari, si alternano brani umoristici di Carlo Artuffo, noto comico e cabarettista piemontese della metà del secolo scorso

Dalle ore 20 la Proloco e la Confraternita delle Ciliegie apriranno il loro stand enogastronomici con i prodotti della tradizione, dal pane e acciughe e burro, alla torta di nocciole al buon Barbera.

Il Giovedì Santo 18 aprile alle ore 21 a Castagnole Monferrato, “La Passiùn di Gesü Crist” rappresenterà la passione in forma di espressione popolare e canto piemontese di antica memoria, senza effetti speciali né costumi orientali, al seguito del Cristo-albero. Diretta da Antonio Catalano e Patrizia Camatel ed ideata da Luciano Nattino, è un’azione teatrale con fiaccole, fruste e canne nel centro storico del paese (piazza Statuto, via d’la Miraja e cortile dei Camminatori di Domande), alla quale parteciperanno uomini, donne, bambini e artisti di strada. Ci saranno azioni, una processione con “un grande ramo d’albero” (il Cristo Albero), le attrici cantanti Lucia Giordano e Chiara Magliano, il Canto della Passiùn di antica memoria con J’Arliquato, i suonatori di conchiglia I Fòra ‘d Tuva (dalla tradizione del Gruppo Spontaneo di Magliano Alfieri e dell’indimenticato Antonio Adriano). Giunta quest’anno alla diciassettesima edizione, la Passione di Castagnole, dal sottotitolo “L’abbandono”, attinge alla tradizione del Canto della Passiùn, un tempo eseguito durante la Settimana Santa dai giovani che andavano di casa in casa, portando una croce di canna e chiedendo uova, vino, dolci e monete. Il canto parla di scontri celesti nel momento del sacrificio di Cristo e di eventi cosmici straordinari che portano alle tenebre. I testi letti e rappresentati proporranno temi di meditazione intorno alla Passione di Gesù aperti a credenti e a non credenti: il tutto attraverso l’elaborazione di un teatro che non vuole essere rappresentazione o spettacolo ma incontro comunitario. Un enorme lenzuolo sarà portato da donne e bambini, simbolo di tutti i lenzuoli che oggi ricoprono i corpi martoriati da violenze e crimini.

Ha assicurato la sua presenza, Mons. Marco Prastaro, Vescovo di Asti. Il cristo/albero è opera dell’artista tedesco Hans Jurgen Vogel ed è gentilmente concesso dalla Scarampi Foundation.

Al termine la Pro loco offrirà Ruchè e torta di castagne.

La partecipazione del pubblico è gratuita per entrambi gli eventi

info: 339 2532921 – luciano.nattino@casadeglialfieri.it – www.casadegliafieri.it

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