Autore Redazione
mercoledì
12 Giugno 2019
01:25
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Cronaca - Alessandria

L’export piemontese arretra, stazionario quello alessandrino

Vincenzo Ilotte: "Adottare misure urgenti e straordinarie che possano consentire alle nostre merci di essere attrattive agli occhi del mondo"
L’export piemontese arretra, stazionario quello alessandrino

ALESSANDRIA – Nei primi tre mesi del 2019 le esportazioni piemontesi sono crollate. In tutto è stato registrato un calo del 3.6% peraltro in controtendenza rispetto alla situazione nazionale, invece in aumento. Le province più in affanno sono state quelle di Torino (-10.8%), Asti (-7.6%) , del Verbano Cusio Ossola (-7.2%) e di Biella (-5.3%). Sostanzialmente stazionaria la situazione in provincia di Alessandria con un incremento dell’export parti allo 0.3%. In crescita, invece, le vendite oltre confine degli altri territori: Vercelli (+12,5%), Cuneo (+6,7%) e Novara (+1,3%).

Nel I trimestre del 2019 quasi tutti i comparti di specializzazione delle esportazioni regionali hanno espresso performance negative tranne le industrie alimentari e delle bevande, che hanno incrementato le vendite oltre confine del 17,8%, raggiungendo un peso pari al 11,9% sul totale delle esportazioni piemontesi.
Il comparto dei mezzi di trasporto, che genera oltre un quarto delle vendite all’estero della regione, ha evidenziato una battuta d’arresto di particolare intensità (-19,6%), dovuta principalmente a una flessione delle esportazioni di autoveicoli (-42,0%). L’industria dei metalli (+0,3%) e quella meccanica (-0,3%) hanno mostrato una sostanziale stabilità delle esportazioni nei confronti dello stesso trimestre del 2018. Gli altri comparti di specializzazione delle esportazioni piemontesi hanno registrato variazioni tendenziali negative. In particolare la chimica ha segnato un calo delle vendite oltre confine dell’1,7% e la filiera tessile una diminuzione dell’1,2%.

Analogamente a quanto avvenuto nel 2018, anche nei primi tre mesi del 2019 tra le principali regioni esportatrici italiane il Piemonte è stata quella che ha manifestato la dinamica più debole. L’export della Lombardia è diminuito dell’1,6%, il Veneto ha registrato una crescita dell’1,4% e ancor migliore è stata la performance oltre confine delle vendite dell’Emilia Romagna (+5,0%).

Sul fronte dei paesi destinatari della merce piemontese il primo trimestre ha segnato una stabilità nei rapporti complessivi con gli Stati dell’Unione Europea mentre sui mercati extra UE hanno registrato un drastico calo la Cina con un -25.1% e la Turchia con un -49.8%.

“I dati delle esportazioni piemontesi di questo primo trimestre 2019 sono preoccupanti. L’export registra un -3,6%, in controtendenza al dato nazionale del +2,0%, a quello del Veneto (+1,4%) e dell’Emilia Romagna (+5,0%). Anche la Lombardia con il suo -1,6% non ci consola. Per la prima volta è in gioco la nostra quarta posizione a livello italiano come regione esportatrice: il Lazio ci incalza con il suo +21,01%. Questo forte rallentamento verso i mercati esteri, soprattutto extra Ue, è generalizzato e diffuso e per questo ancora più allarmante. Le esportazioni, durante gli anni della crisi, hanno rappresentato la nostra àncora di salvezza, l’unico vero gancio alla ripresa e allo sviluppo dei territori: perdere ora questa chance commerciale non può che rappresentare un danno importante per le aziende piemontesi. Per bloccare subito questa tendenza, abbiamo il dovere come istituzioni di adottare misure urgenti e straordinarie che possano consentire alle nostre merci di essere attrattive agli occhi del mondo e alle nostre imprese di voler credere nella sfida dell’internazionalizzazione” commenta il presidente di Unioncamere Piemonte, Vincenzo Ilotte.

Photo by Erwan Hesry on Unsplash

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