Autore Redazione
venerdì
28 Giugno 2019
06:15
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Cronaca - Eventi - Alessandria

La scintilla che fa la differenza. Recensione di “Alessandria ’61 (argini)”

Dopo il debutto di ieri sera, il nuovissimo spettacolo de Gli Illegali sarà in scena stasera 28 e domani 29 giugno sempre al Chiostro di Santa Maria di Castello per la rassegna Borgo del Teatro
La scintilla che fa la differenza. Recensione di “Alessandria ’61 (argini)”

ALESSANDRIA – E’ uno spettacolo tutto alessandrino, “Alessandria ’61 (argini)” l’ultimo lavoro della compagnia Gli Illegali, che ha debuttato ieri 27 giugno al chiostro di Santa Maria di Castello e sarà replicato, sempre al chiostro alle 21.30, venerdì 28 e sabato 29 giugno. Il carattere di alessandrinità ben si addice alla rassegna “Borgo del Teatro- collezione estate-autunno”, una stagione teatrale parte di un progetto ampio, che coinvolge tutto Borgo Rovereto e le sue tante realtà. Insieme agli spettacoli sfila il quartiere e ieri si sono presentati, come in un defilé, Fuga di Sapori e SocialWood (Piazza Don Soria Tel. 0131264890. Email info@socialwood.it), che in tutte le serate di Borgo del Teatro saranno presenti al chiostro con una degustazione dei prodotti di economia carceraria e la “Sbirra” di Fuga di Sapori.

E’ un testo corale, quello scritto da Massimo Brioschi e da lui diretto con Luigi di Carluccio, dinamico e dalle tante sfaccettature inserite nel contesto sociale della nostra città negli anni del boom economico. Su una duplice scena che raddoppia l’azione, separando l’ambiente domestico dall’esterno, si svolge la storia di un’Italia di provincia un po’ arruffona e arrivista. Un meccanico (Luigi di Carluccio), convinto di potersi facilmente arricchire, si improvvisa imprenditore edile, buttandosi in un’attività priva di autorizzazioni e sfruttando lavoratori immigrati (e gli immigrati dell’epoca non sembrano tanto diversi da quelli odierni). Gli argini del sottotitolo sono quelli del fiume, da sempre impunemente violati e luogo del cantiere dove lavorano i malcapitati operai privi di contratto e diritti. Ma siamo nel ’61, anno dello dello sciopero della Borsalino, e l’aria che si respira è quella della coscienza di classe e della speranza di cambiamento, le cui premesse fallimentari sono incarnate da un rivoluzionario del tutto privo di coerenza (Alberto Barolo). I primi moti femministi scardinano il ruolo di angelo del focolare cucito sulla donna (Monica Lombardi nelle sue schermaglie con il marito/Di Carluccio è esilarante) e nasce una forma trasversale di solidarietà femminile. Proprio questa consapevolezza di genere si respira in uno dei migliori momenti dello spettacolo, una sorta di rito poetico e collettivo di rifiuto di ruoli e compiti forzatamente imposti (“Dona, dona, dona” la colonna sonora).

Alessandria ’61 non è un’operazione nostalgica, anche se vengono evocati luoghi come Baleta o realtà importanti come la Borsalino: è uno spaccato che fotografa un periodo e, in stile brillante, come sempre per Gli Illegali, vi vede i prodromi dell’oggi. Tutto sembra iniziare in quell’età dell’oro, in fondo simile per diversità sociali e di genere, emarginazione, abusivismo e molto altro, ma diversa per la speranza nel cambiamento. Nella loro diversità, tutti i protagonisti sono animati da una scintilla di fiducia, chi nell’uguaglianza sociale, chi nel successo individuale, chi nel riscatto del proprio ruolo di donna. E’ questa la riflessione che si coglie, mentre si ride dei paradossi, delle vicende che si intrecciano, delle gelosie e dei rapporti sentimentali che illudono e tutto complicano.

Divertente, ben contestualizzato e godibile per dinamiche e riferimenti calzanti. Non ultimo particolare, splendidamente ambientato nel giardino del Chiostro di Santa Maria di Castello, dove l’azzeccata e intelligente scenografia di Elisabetta Buratto si è sposata con uno sfondo di piante e arcate medievali.

In scena Beniamino Ariotti, Alberto Barolo, Antonio Coccimiglio, Luigi Mariano Di Carluccio, Monica Lombardi, Deborah Pinelli, Roberta Ponticello, Elisabetta Puppo, Marco Triches.

Ingresso unico 8 euro.  Per informazioni e prenotazioni: On line: www.illegali.it/prenota-subito  Telefono: 3351340361  Email: info@illegali.it

La rassegna è realizzata con il contributo della Fondazione SociAL

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