Autore Redazione
martedì
2 Luglio 2019
14:31
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Cronaca - Ovada

Sequestrato cibo mal conservato e maleodorante: era destinato a manifestazione street food

L'operazione "Bad Meat" ha impedito che il cibo finisse sulle tavole
Sequestrato cibo mal conservato e maleodorante: era destinato a manifestazione street food

PREDOSA – Un carico di alimenti in pessimo stato di conservazione sarebbe arrivato sulle tavole di una manifestazione di street food a Borgosesia, nel vercellese, se non fosse stato bloccato in tempo dalla Polizia Stradale di Ovada. Il 27 aprile i poliziotti sono intervenuti sulla bretella A26-A7 nei pressi di Predosa per un normale controllo di un Fiat Ducato. La verifica ha subito spalancato le porte sul trasporto di generi alimentari in pessimo stato igienico e non, come necessario, collocati in una cella frigorifera. I poliziotti e il personale medico Asl hanno scoperto alimenti conservati a temperatura ambiente, in cattivo stato di conservazione, maleodoranti e perfino chiusi in sacchetti della spazzatura. In più tra i vari prodotti sono stati recuperati 4 maialini macellati in proprio da una delle persone coinvolte nella vicenda. Subito è quindi scattato il controllo nel presunto luogo di macellazione, nella sede della ditta e nel punto vendita, tutti collocati a Novi.

L’ulteriore verifica ha portato alla scoperta, nel punto vendita, della totale assenza dei requisiti igienici previsti, così come di tutti i generi alimentari destinati alla vendita al pubblico: formaggi, salumi e altri prodotti, tutti in pessimo stato di conservazione. La merce è stata quindi sottoposta a sequestro e affidata all’Asl, Dipartimento di Prevenzione-Presidio Multizonale di Alessandria per la custodia. Contestualmente è stata disposta l’immediata chiusura dell’esercizio pubblico di Novi denominato I.S..

Nei guai sono finite due persone, M.S., 64 anni, e P.S. 53 anni, entrambe denunciate per concorso in detenzione e la vendita di sostanze alimentari in cattivo stato di conservazione oltre che per l’attività di macellazione clandestina. La vendita al dettaglio dei generi alimentari trasportati avrebbe fruttato sicuramente decine di migliaia di euro ma a discapito della salute di ignari clienti.

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