14 Ottobre 2019
17:43
Insulti tra genitori: stop al match dei Pulcini Castellazzo-Alessandria
CASTELLAZZO – I piccoli hanno dato una lezione agli adulti. Un sabato pomeriggio movimentato a Castellazzo, in occasione della sfida tra Pulcini, i bimbi di 9 anni, della società biancoverde contro i pari età dell’Alessandria Calcio. Durante il terzo tempo, infatti, la situazione sugli spalti del campo sportivo è degenerata: dei semplici episodi di gioco e alcune decisioni prese a favore di una delle due compagini hanno creato una serie di tensioni tra una decina di genitori dei bimbi delle due squadre.
Per fortuna la situazione non è degenerata in uno scontro fisico ma i reciproci insulti, pesanti e violenti dal punto di vista verbale, hanno indignato le due squadre in campo. Per questo, di comune accordo, i due allenatori di Castellazzo e Alessandria hanno deciso di interrompere il match e ritirare le due squadre.
“Basta, è ora di finirla con queste situazioni” ha sottolineato a Radio Gold il presidente del Castellazzo Cosimo Curino “non è possibile che i bambini siano stati costretti ad assistere a tutto questo: vedere i loro genitori che si insultavano a vicenda. In settimana faremo una riunione con le famiglie dei nostri bambini coinvolte in questa vicenda: qui a Castellazzo i bimbi devono giocare per divertirsi, il risultato non conta. Chi non è d’accordo può starsene a casa”.
“Vogliamo ringraziare i nostri tesserati, allenatori e dirigenti, e quelli del Castellazzo per aver preso l’unica decisione che doveva essere presa: tutelare i bambini ritirandoli dal campo” ha sottolineato l’Alessandria Calcio sul suo sito ufficiale, ribadendo anche “la propria adesione a quei valori di correttezza e lealtà che sono alla base dello sport e che ha enunciato e continuerà ad enunciare nelle proprie attività di sensibilizzazione proposte ai genitori del proprio Settore Giovanile come fatto non più di due settimane fa. Siamo certi che l’episodio rimarrà un caso isolato e ci impegneremo affinché la prossima partita con il Castellazzo, ma non solo, sia un momento di festa legata allo sport in cui far crescere i nostri ragazzi offrendo loro esempi da seguire e non comportamenti da denigrare. Questa volta l’insegnamento l’hanno dato i bambini, questo deve farci riflettere per migliorare“.
Foto di repertorio